Una inaugurazione degna di un grande teatro. Possiamo sintetizzare con queste parole il commento più ricorrente al termine della serata con cui la Berliner Symphoniker ha inaugurato la prima stagione del Centro eventi Il Maggiore in un clima di grande entusiasmo. Applausi a non finire per il maestro Claude Villaret, il pianista Andreas Frölich e tutti i protagonisti del grande spettacolo che ha conquistato il pubblico che gremiva il salone centrale. Davvero uno spettacolo che dimostra le potenzialità della nuova struttura cittadina come nuovo polo culturale di rilievo assoluto e di ampia valenza, come ha rilevato nel suo saluto il sindaco Silvia Marchionini esprimendo piena soddisfazione per la stagione che si è riusciti ad allestire.
Ora è già grande l’attesa per il prossimo appuntamento del 26 ottobre, che vedrà protagonista Virginia Raffaele in Performance con la regia Giampiero Solari. E’ lo spettacolo teatrale nel quale, per la prima volta, Virginia Raffaele porta nei teatri le sue maschere più popolari: Ornella Vanoni, Belen Rodriguez, il Ministro Boschi, la criminologa Bruzzone e tante altre ancora. Donne molto diverse tra loro, che tra arte, spettacolo, potere e politica sintetizzano alcune delle ossessioni ricorrenti della società contemporanea: la vanità, la scaltrezza, la voglia di affermazione e, forse, la scarsa coscienza di sé. Il tutto raccontato attraverso la lente deformante e irriverente dell’ironia e della satira, tipici elementi che compongono lo stile di Virginia Raffaele. I personaggi monologano e dialogano tra loro, anche grazie alle proiezioni video, in un gioco di specchi e di rimandi. Qua e là, tra le maschere, in scena appare anche Virginia stessa, che interagisce con le sue creature, come una sorta di narratore involontario che poeticamente svela il suo “essere – o non essere”. La musica in scena fa da punteggiatura allo spettacolo, accompagnando i personaggi nelle loro performance, sottolineandone i movimenti, enfatizzandone le manie; conferendo alla spettacolo un ritmo forsennato nel cui vortice i personaggi, Virginia e le varie chiavi di lettura si confondono creando una nuova realtà, a volte folle a volte melanconica: quella dello spettacolo stesso.