Verbania ospita domenica 27 luglio una competizione di pesca al Siluro nell’ambito dell’azione Life PREDATOR, progetto di rilevante interesse per la tutela ittica e l’ecosistema del nostro lago. Organizzata dalla FIPSAS, da Canottieri Intra, dalla Sezione Provinciale Pescatori del VCO, la gara vedrà i migliori professionisti della canna da pesca sfidare l’oscuro predatore. L’operazione si estenderà dalla punta est di Verbania, dalla Canottieri, fino a Ghiffa. Per informazioni e iscrizioni si fa riferimento agli organizzatori: Asd Canottieri Intra 347 5085031, Sezione Provinciale Pescatori del Vco 329 2105775, Paolo Pesca Sport Omegna 349 2453475, Gino Sofritti Verbania 347 3669731.
Il progetto LIFE Predator, acronimo di “Prevent, Detect, Combat the Spread of Silurus glanis in Mediterranean lakes to protect biodiversity”, è un’iniziativa fondamentale per contrastare la diffusione del pesce siluro, una specie aliena invasiva, nei laghi dell’Europa meridionale. Il progetto risponde alla priorità delle politiche nazionali e comunitarie di difendere la biodiversità nativa, particolarmente a rischio nell’area mediterranea. Il progetto è coordinato dall‘Istituto di Ricerca Sulle Acque del CNR e vede la partecipazione di importanti partner come GRAIA srl, l’Ente delle Aree protette delle Alpi Cozie, la Città Metropolitana di Torino, la facoltà di Scienze dell’Università di Lisbona e il Centro di Biologia dell’Accademia delle Scienze della Repubblica Ceca. Oltre al cofinanziamento dell’Unione Europea, il progetto è sostenuto da Regione Lombardia, Fondazione Cariplo, Ufficio Pesca del Canton Ticino, azienda portoghese di trasformazione ittica Conserveira do Interior e Municipio di Vila Velha de Rhodao.
Il progetto LIFE Predator si basa su diverse azioni strategiche per affrontare l’invasione del pesce siluro:
- Sistema di allerta precoce: sviluppo di una tecnologia basata sul DNA ambientale per rilevare la presenza del siluro anche da minime tracce d’acqua.
- Metodi di cattura selettivi: messa a punto di tecniche efficaci e mirate per la cattura del siluro in diversi tipi di laghi (grandi, piccoli, artificiali).
- Cattura selettiva in aree Natura 2000: interventi mirati di cattura del siluro in piccoli laghi protetti in Italia e Portogallo.
- Promozione dell’uso alimentare: per i grandi laghi, il progetto punta a contrastare il siluro promuovendone l’utilizzo a scopo alimentare. In quest’ottica, saranno coinvolti una cooperativa sociale di ristorazione a Verbania e l’istituto alberghiero “Maggia” di Stresa.
Il progetto coinvolge attivamente circa 50 realtà tra pescatori professionisti, associazioni ambientaliste, musei e istituti scolastici. Saranno organizzati numerosi incontri locali nell’Italia centro-settentrionale per sensibilizzare pescatori e cittadini sull’importanza di contrastare il siluro. Si prevede il monitoraggio della situazione pre e post-intervento in circa 25 laghi tra Italia e Portogallo. Sarà effettuata una valutazione delle biomasse ittiche nel Lago Maggiore e nel Lago d’Iseo per supportare le politiche di gestione della fauna ittica di questi importanti bacini. Sito web del progetto: www.lifepredator.eu

Un anno fa mi sono cancellato dal canale youtube gestito da pescasportivo di Novara, dopo una discussione sul suo profilo, in quanto lui difendeva a spada tratta il rilascio immediato dei siluri catturati, sostenendo che prima toccava ad altre entità risolvere i tanti altri problemi che assillano i corsi d’acqua dolce.
Ma si può? Tocca sempre prima agli altri doversi sporcare le mani? Io da sessant’anni sono un pescasportivo e quando catturo un siluro con la mia canna, non lo bacio e poi lo rilascio. Gli taglio la gola!
Mi rammarica vedere che anche per questa vicenda si rinforzano le “voci di campanile”.
Il lago Maggiore è un’entità che prende forma grazie alle sue sponde, e forse proprio tutte le sponde dovrebbero unirsi almeno per una volta.
Navigo il lago da diversi anni, conosco il suo carattere, i suoi abitanti acquatici e spesso quando mi chiedo questo Luccio, questo agone, questo persico sarà cresciuto in Lombardia o in Piemonte?
La risposta che mondo è semplice, è cresciuto nel lago!
Dovremo cooperare in modo congiunto verso un unico obiettivo, almeno per questa volta.
Buongiorno,
trovo sinceramente preoccupante che si veda il siluro come una opportunità economica. Si va sempre a finire sul vile denaro. Ma le nostre specie autoctone non le consideriamo? La loro scomparsa progressiva e inarrestabile per colpa del siluro va “digerita” nel nome del dio denaro?
Trovo questo ragionamento completamente errato! Il siluro non è specie appartenente alle nostre acque e, a mio parere, non deve esserci! Poi che qualcuno veda sempre in ogni disgrazia il modo di fare soldi, fa parte del lato negativo dell’essere umano.
Buona giornata a tutti.
“…Marco Zacchera – considerato il massimo esperto del Lago Maggiore ..” in che cosa? da quando i politici possono risolvere una “rogna” nel Lago Maggiore come lo è il Siluro ? (e infatti la Regione Piemonte non è presente) avevamo molti pesci di qualità in relativa abbondanza, attualmente le rive sono decisamente spopolate di pesci di qualità e la sparizione quasi totale delle Alborelle , a mio avviso il siluro va contenuto e vanno sostenute le spese ai pescatori professionisti per la distruzione delle reti a causa di questo pesce invasivo che purtroppo non sarà possibile debellare…
La statura di Marco Zacchera come uno dei massimi esperti del Lago Maggiore è innegabile. Basta leggere opere come “Inverna”, “Nelle reti del tempo. Storie parole immagini di pescatori alle isole Borromee e sul lago Maggiore” e “Gente di Lago: storie e racconti del Lago Maggiore”. Questi libri lasciano un segno indelebile nella memoria, testimoniando la sua profonda conoscenza e passione per il territorio.
La sua autorevolezza è ulteriormente rafforzata dalla collaborazione con stimati autori locali come Carlo Alessandro Pisoni e Ivan Spadoni. Questo tipo di partnership è un chiaro segnale: quando esperti del territorio scelgono di unire le forze, è perché riconoscono in un collega un punto di riferimento insostituibile, una fonte di sapere e un catalizzatore di progetti significativi. Un semplice colloquio con Marco Zacchera sul “nostro lago”, ponendogli domande e ascoltando le sue risposte, vi farà immediatamente percepire la sua profonda esperienza e la sua inesauribile passione.
Ciò detto, è innegabile che il Siluro rappresenti un grave problema per l’ecosistema del lago, che va affrontato con piani di contenimento mirati. Tra le soluzioni, le competizioni sportive di pesca possono giocare un ruolo cruciale. In particolare, la pesca con l’apnea subacquea potrebbe non solo contribuire al controllo della specie, ma anche trasformarsi in un importante evento sportivo internazionale per il Lago Maggiore, attirando l’attenzione e le risorse necessarie, finanziamento UE ma anche sponsor.
Codesto lo dice Lei…..il siluro è debellabile e pure facilmente…basterebbe l’impegno ed il benestare delle istituzioni….in quanto la faccenda avrebbe un costo,non pure eclatante ,ma che sia chiaro che un costo comporta…..
Il mostruoso siluro, oggi visto come una minaccia ecologica per il Lago Maggiore, ha il potenziale per diventare un asset economico significativo e finora inesplorato. L’obiettivo è trasformare il costo della sua gestione in un investimento con un notevole ritorno economico. È fondamentale creare una filiera completa e sostenibile attorno a questo pesce, capace di generare occupazione e indotto per tutto il territorio del Lago Maggiore.
Per concretizzare questa visione, è indispensabile l’intervento di un eminente politico che promuova attivamente il progetto. Dovrebbe istituire una task force interministeriale, composta da rappresentanti di alto livello degli enti locali – non solo la Provincia del Verbano Cusio Ossola e i Comuni di Verbania e Baveno, ma anche Stresa, Cannobio, Cannero Riviera e Ghiffa – affiancata da esperti scientifici del CNR IRSA e professionisti del settore ittico e turistico. Questa collaborazione garantirebbe una visione olistica e la rapida risoluzione di eventuali ostacoli burocratici o finanziari.
La politica dovrebbe inoltre incentivare attivamente il coinvolgimento di investitori privati. Si potrebbero includere aziende del settore alimentare interessate alla lavorazione del pesce, catene alberghiere e tour operator, offrendo incentivi fiscali o forme di co-finanziamento per attrarre capitali.
Oltre alla pesca sportiva e alla gastronomia, è cruciale esplorare la creazione di prodotti a valore aggiunto derivati dal siluro, come farina di pesce, mangimi per l’acquacoltura o per animali domestici. Questa diversificazione delle fonti di reddito massimizzerebbe l’utilizzo della risorsa.
Questa “Task Force Siluro Maggiore” avrà in Verbania il suo fulcro operativo. La presenza del CNR IRSA e del Commissario italiano per la pesca nelle acque italo-svizzere, Marco Zacchera – considerato il massimo esperto del Lago Maggiore – conferirebbe a Verbania un mandato forte e risorse adeguate per guidare il progetto. Ciò include non solo risorse umane qualificate, ma anche l’accesso a finanziamenti europei dedicati e l’autonomia decisionale necessaria per agire con prontezza.
Un altro aspetto fondamentale è il branding. L’appellativo “Siluro Maggiore” evoca già una narrazione potente e positiva, trasformando il siluro da “invasore” a “risorsa”. Si dovrà enfatizzare la sfida sportiva che rappresenta la sua pesca, l’eccellenza gastronomica delle sue carni e l’innovazione economica che ne deriva.
Oltre agli eventi locali, è essenziale supportare l’organizzazione di competizioni di pesca internazionali e festival gastronomici con chef di fama. Questi eventi attrarrebbero un turismo di qualità e darebbero risonanza globale al progetto.
Il coinvolgimento dell’Istituto “Erminio Maggia” è cruciale: valorizzerebbe il suo ruolo non solo nella formazione di nuove generazioni, ma anche come centro di ricerca e sviluppo per nuove ricette e tecniche di preparazione del siluro. Si potrebbe persino creare un “marchio” o una certificazione di qualità per i prodotti a base di siluro del Lago Maggiore, con protocolli stringenti per la tracciabilità e la qualità del pesce, garantendo la sicurezza alimentare e la fiducia dei consumatori.
Il progetto “Siluro Maggiore”, oltre a risolvere un’importante problematica ambientale, rappresenterebbe un’opportunità unica per creare un nuovo modello di sviluppo economico sostenibile per il territorio del Lago Maggiore. Un modello che, se ben implementato, potrebbe diventare un esempio virtuoso e replicabile per altre aree d’Italia e d’Europa che affrontano sfide ecologiche simili.
Cercansi un politico determinato e visionario che abbracci e promuova l’idea di creare un vero e proprio “distretto del siluro” attorno al Lago Maggiore con l’obiettivo di trasformare una problematica ecologica in una risorsa economica strategica.
Eh si….. ha proprio ragione….. bisogna essere dei visionari…..
Dimentichiamo i pregiudizi e prepariamoci a scoprire il siluro sotto una luce completamente nuova! Se nell’Est Europa è un ingrediente ricercato e versatile, servito fritto, bollito o in gustose zuppe, qui, sulle sponde del Lago Maggiore, lo chef Marco Sacco sta elevando questo “gigante” delle nostre acque a protagonista indiscusso di piatti d’alta cucina.
Con la sua curiosità creativa e una maestria inconfondibile, Sacco ha messo a punto sublimi preparazioni che trasformano un pesce ritenuto “difficile” in una vera e propria delizia. La sua ricerca costante di perfezione e innovazione lo porta a esplorare tecniche e abbinamenti che ne esaltano il sapore e la consistenza, proponendo il siluro con un’eleganza inaspettata. Immagina le sue Lasagne di Siluro, il Ramen, e l’audace Testina di Siluro: un viaggio sensoriale che riscrive le regole della cucina di lago.
Ma l’innovazione non si ferma alla cucina. Il cuore pulsante di questo progetto è un evento sportivo senza precedenti: un Grand Prix di pesca subacquea al Siluro, riservato ad atleti apneisti. Questa competizione si svolgerà nelle acque, oggi colonizzate dal siluro, dove la pesca è vietata, previa autorizzazione del Commissario su proposta tecnica del CNR, trasformando il contenimento faunistico in un’epica sfida.
Non un semplice evento, bensì una vera e propria competizione di caccia subacquea dove i più celebri apneisti si sfideranno nelle buie profondità per catturare il “mostro” più grande, la preda più ambita. L’obiettivo va oltre la pura abilità sportiva: vincere il Grand Prix significa dare il via a una manifestazione che trascende la lodevole idea di contenimento faunistico per abbracciare l’arte culinaria, la sensibilizzazione civica e l’attrattiva turistica. È una vera e propria conversione del problema in risorsa, una sfida sportiva applicata al contenimento di questo “mostro del lago” per tutelare la biodiversità delle nostre acque.
Domenica vedremo l’ammontare e la consistenza del pescato dei siluri di Verbania e Ghiffa pescati con le canne nell’evento FIPS.