PREOCCUPAZIONI PER IL FUTURO DEGLI UFFICI POSTALI

PREOCCUPAZIONI PER IL FUTURO DEGLI UFFICI POSTALI

“POSTE ITALIANE PRONTE A CHIUDERE TUTTO?”.   E’ questo il titolo di un allarmante comunicato in cui i sindacati esprimono l’impressione avuta nell’ultimo mese nel Vco e concretizzata dall’incontro avuto a Torino il 29 giugno ove “l’ampia e approfondita discussione “, citata nel verbale di mancata conciliazione del conflitto di lavoro aperto a Verbania il 15 giugno da CGIL CISL e UIL, è iniziata e si è conclusa in una manciata di pochi minuti con una goccia nel deserto. Nonostante Liana Righi, responsabile del sindacato dei postali CISL del Vco, abbia obiettato con il supporto del segretario regionale Gerlando Carafassi che gli argomenti in discussione erano nove,  non c’ è stato spazio contrattuale: Siamo alle porte della stagione estiva – dichiara –  e seppure in Piemonte la carenza si assesti su percentuali a due cifre, il Vco è sicuramente quello a più alto rischio chiusura in quanto è assodato che manchino 37 addetti da applicare agli sportelli ed agli UP monoperatori situazione tragica in quanto questa tipologia di Up copre più del 50% del territorio.  Il  comunicato aggiunge che nel Vvo sono state annunciate chiusure estive a dir poco “strane”, tra cui quelle a Verbania riguardanti Fondotoce e Suna. Ma quello che più preoccupa è il mancato dialogo sulla sicurezza e il mancato intervento risolutivo di problematiche, che per un azienda come Poste Italiane dovrebbero essere spicciole.  Ora i sindacati sono in attesa di valutare le azioni da mettere in campo.

 

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