
I gruppi Verbania Civica Volt Socialismo XXI Secolo (già promotori del podcast “Verbania e la fabbrica di cioccolato”) sono stati tra i principali sostenitori della esigenza di un consiglio comunale aperto sulla vicenda Barry Callebaut. A margine dell’assemblea aperta svoltasi ieri sera al Centro eventi Il Maggiore ci inviano un comunicato per manifestare i loro intenti e le loro proposte riassumendo riassumendo l’intervento svolto in consiglio nella speranza che le proposte suddette proposte siano accolte da tutti con spirito collaborativo. Pubblichiamo di seguito il testo integrale della nota diffusa, dal titolo Pressione mediatica e vincolo alla destinazione d’uso strumenti a sostegno dei lavoratori BarryCallebaut.
Premesse
Il nostro gruppo in questi mesi ha cercato di rendersi parte “diligente” e propositiva rispetto al tema dello stabilimento BarryCallebaut. Abbiamo conosciuto i dipendenti, abbiamo cercato di approfondire la tematica, abbiamo realizzato il Podcast “Verbania e la fabbrica di cioccolato” dove abbiamo intervistato RSU, Dipendenti, Politici locali, e società civile. Questo percorso ci ha portato ad avere un maggiore consapevolezza non solo dello stato dell’arte ma del cupo orizzonte che la chiusura dello stabilimento porterebbe a tutto il territorio. Per questo motivo abbiamo cercato di essere propositivi durante il consiglio comunale aperto. E siamo partiti da una domanda fondamentale
Quali sono gli obiettivi che vogliamo porci?
Ad oggi, noi di Verbania Civica Volt Socialismo XXI Secolo, ne abbiamo identificati due, strettamente correlati tra loro:
1) Far sì che, al tavolo delle trattative, istituzioni e dipendenti abbiano il maggior peso possibile.
2) Guadagnare più tempo possibile per consentire all’advisor di individuare un acquirente, visto che la proprietà sembra intenzionata a non recedere dalla decisione di chiudere.
Partendo da questi presupposti, molti temi verranno affrontati durante il consiglio comunale aperto. E due a nostro avviso i punti da tenere monitorati e su cui attivarsi immediatamente, per cercare di ottenere gli obiettivi di cui sopra
Vincolo alla destinazione d’uso industriale del terreno
Lo abbiamo sentito durante il podcast, dalle RSU, dai dipendenti, ma anche dai rappresentanti politici, in particolare l’assessore Mattia Tacchini ha ribadito l’intenzione del sindaco e della maggioranza di vincolare quel terreno. E ci aspettiamo che questa tematica sia all’ordine del giorno il consiglio comunale odierno (18 dicembre 2024) e venga votata per dare inizio all’iter burocratico necessario. Come si traduce tutto questo operativamente? Realizzando una variante al prg vigente soltanto come area industriale togliendo la possibilità di riuso e riqualificazione ad uso residenziale (ARR Art.21 del prg). Ci risulta che questa variante potrebbe essere redatta dall Ufficio Tecnico del Comune (e ci auguriamo che sia presentata questa sera, o che venga comunicato quando verrà redatta), tale variante può essere approvata in C.C., poi pubblicazione ed osservazioni, poi approvazione definitiva . Crediamo sia fondamentale chiarire questo aspetto perchè arrivare nei primissimi mesi del 2025 con la variante approvata sarebbe un segnale forte per il tavolo delle trattative
La pressione Mediatica
Pensiamo a un esempio concreto: la copertura ricevuta da crisi industriali come quelle degli stabilimenti Stellantis di Transnova, Melfi o Pomigliano. Pur riconoscendo le differenze di contesto (ad esempio, il peso del settore automobilistico in Italia) , i numeri sono formalmente molto simili: 97 dipendenti per gli stabilimenti Stellantis , poco oltre i 110 per i dipendenti Barry Callebaut. Eppure nella narrazione mediatica, tutti sanno che la chiusura degli stabilimenti Stellantis avrebbe portato danni ad oltre 350 famiglie, nel complesso e pesanti contraccolpi all’economia locale. Dipende sempre molto da come le notizie vengono amplificate e comunicate. Ora vi chiediamo: in quanti, fuori Verbania, sanno che la chiusura dello stabilimento porterà ad almeno 3 milioni annui di danno all’economia locale, ovvero a capacità di spesa in diminuzione di questa portata? E ancora: vedete la differenza? La visibilità mediatica su Stellantis è stata costante e su scala nazionale, attirando l’attenzione delle istituzioni e creando le condizioni per trattative più incisive.
Al contrario, per Barry Callebaut si è parlato sui giornali nazionali solo nel mese di settembre, e senza continuità. Questo gap di visibilità non è solo una questione di immagine: è una leva strategica per far percepire l’urgenza e l’importanza della vertenza. Cosa proponiamo, dunque, per colmare questa lacuna?
- Un ufficio stampa dedicato. Chiediamo al Comune, e dato che è qui presente, anche alla Regione, di destinare un budget minimo per incaricare un ufficio stampa che si relazioni con le testate nazionali, e mantenga alta l’attenzione sul caso Barry Callebaut. Questo strumento garantirebbe una comunicazione strategica, tempestiva, qualificata e coordinata
- Un impegno collettivo per amplificare il messaggio. Se non fosse possibile destinare risorse economiche a un ufficio stampa, in alternativa, proponiamo di coinvolgere tutti: forze politiche e civiche presenti in Consiglio, associazioni, cittadini e la stessa istituzione comunale. Ciascuno dovrebbe mettere a disposizione i propri canali di comunicazione (social, siti web, newsletter) e i contatti con giornalisti e redazioni. L’obiettivo è chiaro: garantire una copertura costante e diffusa a ogni iniziativa o aggiornamento sulla vertenza. In questo scenario, non importa chi diffonde un messaggio: ciò che conta è il contenuto e la sua capacità di raggiungere il maggior numero possibile di persone. Se non vi fosse un ufficio stampa centralizzato, sarebbe utile nominare referenti per ogni gruppo o attore coinvolto e individuare un coordinatore che gestisca il flusso di informazioni.
Concludiamo con una riflessione.
Non dobbiamo permettere che la chiusura dello stabilimento Barry Callebaut venga percepita come un tema strettamente locale. È una crisi che coinvolge vite, famiglie e il futuro di questa comunità. Ma per far sì che questa consapevolezza raggiunga chi può davvero fare la differenza, dobbiamo unire le forze e amplificare la nostra voce. Una voce che deve essere forte, incisiva e impossibile da ignorare.