PROSEGUE LA CAMPAGNA PER LA FUSIONE TRA VERBANIA E COSSOGNO. E C’E’ ANCHE CHI DICE NO

PROSEGUE LA CAMPAGNA PER LA FUSIONE TRA VERBANIA E COSSOGNO. E C’E’ ANCHE CHI DICE NO

Superano ampiamente quota 300 i cittadini che finora hanno sottoscritto l’appello per il SI alla fusione tra Verbania e Cossogno.  Per informazioni e approfondimenti tecnici è possibile consultare il sito www.comune.verbania.it/fusione.   Tutti possono aderire al documento che segue con una mail a sifusionecossognoverbania@gmail.com:

VOTIAMO SI AL REFERENDUM PER LA FUSIONE DEI COMUNI DI VERBANIA E COSSOGNO. VINCONO LE COMUNITÀ                                                                                                                                                    Siamo un gruppo di cittadini di Cossogno e Verbania che, al di là di ogni credo politico, si impegnano a sostenere il percorso di fusione tra Verbania e Cossogno, con il Sì al prossimo referendum consultivo in materia. Lo facciamo perché:                                                                                                                                              – costituisce una giusta proposta di intesa tra Comuni che hanno già un’intensa collaborazione, determinando un efficace ruolo di Verbania rispetto al suo territorio ed evitato a Cossogno la sua emarginazione;    – il patto tra le due comunità già esiste, con Cossogno che usufruisce dei servizi di Verbania in accordo e armonia;    – non è un confine amministrativo che costituisce e/o elimina l’identità di una comunità; ciò che si faceva prima, in termini di vita associativa, si continuerà a farlo anche dopo la fusione;    – porterà cospicui finanziamenti dal governo centrale e regionale per molti anni (3 milioni di euro per dieci anni) che avranno una forte ricaduta sui due territori. Risorse preziose, un “vero motore” per nuove strategie con investimenti da decidere assieme, tra nuove opere pubbliche e la manutenzione di quelle esistenti;    – integrare i servizi offerti nei due Comuni porterà a un miglioramento complessivo degli stessi (in questo caso 1 + 1 = 3);    – per le possibilità di sviluppo legate alla valorizzazione e alla cura delle risorse ambientali, storiche e culturali presenti, a partire dal rapporto con il Parco nazionale della Val Grande;    – perché è una strada intelligente che guarda al futuro e che altre comunità, nel VCO e in Italia, hanno percorso o stanno percorrendo.    Sì alla fusione: vincono le comunità.

A ribadire il NO alla fusione intervengono invece i consiglieri comunali Michael Immovilli e Adrian Chifu, sostenendo nel seguente comunicato diffuso oggi che inglobare Cossogno con Verbania non può funzionare, anzi e’ un danno per entrambi i Comuni:

Cossogno perderebbe la sua autonomia amministrativa che al contrario manterrà in una eventuale unione con altri Comuni gemelli. Verbania città con un territorio a valenza montana può e deve rafforzare la sua azione con il mantenimento degli equilibri che in questi anni gli hanno permesso di essere capoluogo, programmando piani strategici territoriali con i comuni lacustri Ghiffa, Oggebbio, Cannero, Cannobbio, da un lato, Baveno, Stresa, Belgirate dall’altro. Infatti grazie a questa caratteristica territoriale ha ottenuto finanziamenti per la pista ciclabile del Lago Maggiore. Tornando a Cossogno, evitando la fusione ma facendo una inversione a U verso l’Unione Montana avrebbe maggiori risorse per costruire e realizzare investimenti in ambito ambientale (nuova strada di collegamento tra San Bernardino e Cossogno, riqualificazione degli impianti idrici,  realizzazione di interventi abitativi per i recupero della montagna e molti altri vantaggi). Cossogno e Verbania  mantenganola propria specificità e differenza territoriale, ma siano unite in Regione per ottenere i canoni idrici, 20 milioni, da dirottare in buona parte ai piccoli Comuni.

 

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