QUALCOSA DI ECCEZIONALE!

QUALCOSA DI ECCEZIONALE!

Torno sulla straordinaria edizione della Milano-Sanremo di ieri, anche perchè è davvero bello vedere un grande campione di casa nostra come Filippo Ganna pienamente coinvolto da protagonista in un evento così eccezionale.   Un evento di portata tale, per quanto mi riguarda, che ha saputo suscitare un coinvolgimento ed una emozione incontrollata davvero fuori dal comune: se devo pensare a qualcosa che ha provocato una simile esaltazione, mi viene da penzare solo alla straordinaria giornata che alle Olimpiadi vide il trionfo pressochè contemporaneo di Jacobs e Tamberi!   La riprova che si sia trattato di una circostanza davvero straordinaria giunge dalle parole degli stessi protagonisti, Ganna in primis, ben diverse dagli accenti di delusione espressi in occasione di altre piazze d’onore:  Sono molto felice di come sia andata. Me la sono giocata fino all’ultimo contro gli ultimi due campioni del mondo, ad un certo punto ero oltre il limite. Sul Poggio sono salito del mio ritmo, e poi ho rischiato in discesa per rientrare. Non credo che potessi fare meglio di così ma tornerò per provare a vincere. Penso di aver fatto una delle migliori gare della vita.  Insomma un secondo posto che è motivo di orgoglio  e di stimolo e non di delusione.

E a ulteriore testimonianza abbiamo raccolto significativi commenti da odierni organi d’informazione:       “Una delle corse più belle di sempre!”      /      “Giù il cappello e tutti in piedi davanti alla più bella Milano-Sanremo del millennio. Ha vinto un magnifico Van der Poel, ma come si fa a non abbracciare Filippo Ganna?  E Pogacar? Tre volte grazie a questi campioni: anzi, a questi tre “vincitori”” (Marino Bartoletti)     /       “Complicato immaginare emozioni simili a quelle vissute oggi; la Milano Sanremo non delude, i Campioni l’hanno onorata andando oltre ogni aspettativa. … Ciò che abbiamo avuto la fortuna di vivere è un qualcosa che ricorderemo a lungo, e tutto avviene nella corsa che ha nella propria imprevedibilità la caratteristica dominante…. Ganna inesauribile, lucido e capace di rimanere a galla con due fuoriclasse ingiocabili” (Silvio Martinello)     /       “Ha vinto Van Der Poel ma Pogacar e Ganna sono stati fenomenali ….  È stata un bellissima corsa e Filippo Ganna ne esce alla grande”       /      “Enorme gara di Van der Poel e Pogacar, ma solo applausi per Filippo Ganna che ha lottato come un leone sfiorando il successo: questa gara può essere sua nei prossimi anni!”      /      “Ma cosa abbiamo visto alla Milano-Sanremo? Spettacolo puro!”      /      “Abbiamo assistito alla Milano Sanremo più emozionante mai disputata.  Attacchi a mitraglia di Pogacar,  super Ganna, resistenza e classe nel finale di Van der Poel in una edizione della corsa che rimarrà nella storia”      /      “Pogacar favoloso. Ganna magnifico gladiatore, Van der Poel  re per classe e tattica nella piu bella Sanremo di sempre”      /     “Ecco a voi la Sanremo perfetta, più di così non si può fare, abbiamo raggiunto l’apice” (Marangoni)       /      “La Sanremo dei giganti, impossibile immaginare una corsa più bella di così”.

  1. Alberto Spriano 23 Marzo 2025, 12:46

    Ganna, un nome che risuona come un tuono nelle cronometro, una forza della natura capace di trasformare la resistenza dell’aria in un mero ostacolo da superare con la potenza bruta dei muscoli e la precisione quasi algoritmica della mente. Campione ovunque, dalle Olimpiadi ai Mondiali, un palmarès che incute quasi timore reverenziale. Ma ciò che forse più colpisce, al di là dei titoli, è quella sua indole calma, quasi distaccata, che lascia parlare le gambe, i risultati, come se ogni vittoria fosse un teorema dimostrato con la forza del pedale. E persino una sconfitta, come quel secondo posto alla Milano-Sanremo, si trasforma in un’analisi lucida, quasi filosofica, sulla propria performance e sul valore degli avversari. Un uomo che incarna una certa idea di disciplina, di dedizione, di ambizione silenziosa, valori che paiono germogliare spontaneamente in questa provincia.

    Poi c’è Elisa Longo Borghini, un’altra guerriera della strada, i cui colori sociali sono diventati quasi un tutt’uno con la sua identità sportiva. Una carriera costellata di successi, dalla Parigi-Roubaix al Giro d’Italia, vittorie conquistate spesso in condizioni estreme, quasi a voler dimostrare una resilienza che va oltre la semplice preparazione atletica. Il suo passaggio a un nuovo team, con motivazioni che trascendono il mero guadagno economico, rivela una sete di nuove sfide, un desiderio di contribuire alla crescita di un movimento sportivo, valori che ben si sposano con lo spirito di una terra che non teme di mettersi in gioco.

    Come valorizzare dunque questi due campioni per promuovere il Verbano Cusio Ossola? Le strategie devono convergere su un punto cruciale: narrare il legame indissolubile tra questi atleti e il loro territorio.

    Si potrebbe pensare a itinerari cicloturistici esperienziali che ripercorrano i luoghi della loro formazione, i paesaggi che hanno fatto da sfondo ai loro allenamenti, arricchiti da pannelli informativi interattivi che raccontino le loro imprese e la storia della provincia. Potrebbero diventare testimonial d’eccezione per un brand territoriale unificato, che promuova i prodotti locali, dalle acque minerali ai formaggi d’alpeggio, sigillando un connubio tra eccellenza sportiva e gastronomica. L’organizzazione di eventi sportivi di richiamo internazionale, magari intitolati a loro, attirerebbe appassionati da tutto il mondo, trasformando la provincia in un palcoscenico globale per il ciclismo e per le sue bellezze naturali.

    E perché non creare un polo museale interattivo dedicato allo sport e al ciclismo nella provincia, con un focus particolare sulle loro carriere, le loro biciclette, le loro medaglie, creando un luogo di ispirazione per i giovani e un’attrazione imperdibile per i turisti?

    Sfruttare al meglio la loro immagine significa renderli protagonisti attivi della narrazione territoriale. Farli pedalare lungo le strade che conoscono, mostrare attraverso i loro occhi la bellezza dei paesaggi e la sfida delle salite. Utilizzare la loro voce, la loro autenticità, per raccontare la genuinità della gente e la bontà dei prodotti.

    Ganna e Longo Borghini non sono solo atleti straordinari, sono ambasciatori naturali del Verbano Cusio Ossola. Non a caso la loro immagine si staglia all’ingresso della sala Ravasio, un monito silenzioso al potenziale inespresso. La loro fatica, le loro vittorie, la loro umanità sono un patrimonio prezioso che la politica ha il dovere di valorizzare al meglio, trasformandolo in un volano potente per l’economia e l’immagine del territorio. Perché, in fondo, una pedalata di Ganna o un’impresa di Elisa valgono più di mille slogan.

    Ganna e Longo Borghini non sono solo atleti di successo, potrebbero essere i narratori di un territorio che sa esprimere talenti di livello mondiale. Sta alla provincia del Verbano Cusio Ossola saper ascoltare queste narrazioni e trasformarle in una strategia di promozione efficace e duratura.

    Reply

Lascia un commento

La tua email non sarà pubblicata.