QUESTIONE RIFIUTI, LE REAZIONI DEI PARTITI

QUESTIONE RIFIUTI, LE REAZIONI DEI PARTITI

Come previsto non tardano a giungere in redazione le reazioni agli ultimi sviluppi della questione rifiuti, con la chiusura del deposito di Prato Michelaccio a Mergozzo e le sue conseguenze. Ecco di seguito  comunicati giunti in mattinata.

ITALIA VIVA DEL VCO: PROBLEMA DA RISOLVERE CON URGENZA

Non vogliamo entrare nel merito della questione delle competenze degli organi istituzionali, tuttavia  riteniamo opportuno sollecitare una una decisione nel più breve tempo possibile. La Regione dovrebbe pertanto prendere atto dell’urgenza del problema e anche delle possibili ricadute economiche sui cittadini del   Vco, sciogliendo la questione e decidendo il da farsi. Possibilmente, concedendo nuovamente la proroga all’uso di Prato Michelaccio sino a quando non verrà trovata una soluzione più idonea.

PARTITO DEMOCRATICO: INTOLLERABILE BALBETTIO DELLA PROVINCIA, SUBITO UN CONSIGLIO PROVINCIALE APERTO AI SINDACI

E’ il tempo di assumersi le responsabilità in merito alla situazione riguardante il ciclo dei rifiuti nel VCO. Gli incontri che si sono susseguiti tra i principali Comuni del territorio e la Provincia del Verbano Cusio Ossola non hanno portato all’assunzione di responsabilità piena della Provincia per compiere l’unica scelta utile: permettere all’azienda ConserVCO di mantenere le attività che si svolgono presso l’area di Prato Michelaccio per il tempo utile a realizzare il nuovo impianto di stoccaggio ad Ornavasso.
Come dichiarato dal Presidente Francesco Perrone del COUB 
(e assessore ad Omegna) agli organi di stampa “non è vero che non è stato fatto nulla: con Giuseppe Grieco, amministratore di ConSerVco, abbiano lavorato per il futuro. I Comuni sono d’accordo sul nuovo impianto per il trattamento di materiali da riciclo a Ornavasso e un altro che sfrutta a fini energetici l’organico a Cuzzago”, e come sottolineato dal Sindaco di Verbania “c’è un autorevole parere che consente di procedere nella massima garanzia. Non si deve scaricare il problema sulla Regione quando lo possiamo risolvere noi. Basta volerlo. La Provincia non può ritagliarsi solo il ruolo di organo autorizzativo, ha una funzione di supporto al territorio”.
Lo ribadiamo: nessuno chiede scelte contrarie alle norme, ma la Provincia può e deve concedere l’autorizzazione, adottando una strada fattibile a norma di legge, per evitare che rincari consistenti cadano sulle spalle dei Comuni e quindi su quelle dei cittadini, come indicato dal parere dell’avvocato Francesco Dal Piaz a cui si è rivolto il Consorzio che gestisce il ciclo dei rifiuti nel VCO (COUB).
Da più di un anno ormai tutti i Sindaci si esprimono concordemente sul percorso industriale impostato da ConserVCO, fatto di investimenti importanti che potranno avere un considerevole impatto dal punto di vista occupazionale, ambientale ed economico.
E’ necessaria una convocazione straordinaria del Consiglio Provinciale aperto ai Sindaci, come ulteriore tassello di un percorso che deve vedere la Provincia e il suo Presidente non balbettare ma assumersi le proprie responsabilità e, in sinergia con la Regione Piemonte, prendere le decisioni del caso.

GIOVANI DEMOCRATICI: L’AMBIENTE NON E’ UN GIOCO

Troviamo assolutamente scandalosa la mancata proroga, da parte del Presidente della Provincia Arturo Lincio, di Prato Michelaccio. Questa scelta, compiuta senza il minimo ragionamento su quella che è la situazione attuale, comporterà un aumento delle tasse sui rifiuti da parte dei cittadini, un ennesimo colpo ai danni di chi, da quando è scoppiata la pandemia, sta attraversando un momento crisi. Chi lo spiegherà ai cittadini? Che cosa ne pensano gli altri membri dell’amministrazione?
 La Provincia non ha minimamente pensato che con questa scelta aumenteranno di circa 200.000 km i viaggi compiuti dai mezzi per trasportare i rifiuti. Inoltre, i danni ambientali saranno maggiori, a discapito del nostro territorio.  Solo nel 2019 in Italia ci sono stati oltre 30 milioni di tonnellate di rifiuti (dati ISPRA), mentre sono 58.000 le morti premature nel nostro paese a causa dell’aria inquinata.  Per chi governa la Provincia questo è un tema di serie B, come del resto gli altri temi mai affrontati, se non sminuiti dal Presidente e i suoi consiglieri, è l’ennesima follia !!
PER LA SPECIFICITA’ DEL VCO, GRUPPO CONSILIARE DI MAGGIORANZA IN PROVINCIA: PRESIDENTE E GRUPPO SONO IMPEGNATI A RISOLVERE IL PROBLEMA NEL RISPETTO DELLE LEGGI

La Provincia del VCO, a prescindere dalle maggioranze di destra, sinistra, centro che l’hanno governata, ha sempre operato e opererà, per quanto di sua competenza e gli atti lo dimostrano, al fianco dei sindaci e dei cittadini per garantire un efficiente servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti ed evitare i rincari dei costi della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti.

L’ordinanza firmata dal Presidente Lincio nel febbraio 2019, dopo tre mesi dal suo insediamento, e le tre successive reiterazioni (per un totale di 24 mesi) che hanno permesso l’utilizzo dell’impianto di Prato Michelaccio fino al 21 febbraio 2021 sono una concreta testimonianza ed avevano lo scopo di dare continuità al servizio e, contemporaneamente, dare il tempo necessario al Consorzio e a Conser Vco di individuare, entro la data della loro scadenza, idonee soluzioni.

Due anni che dovevano essere utilizzati dal Consorzio e da Conser VCO per attivare soluzioni alternative che non sono state attuate. Invece in prossimità della scadenza si è chiesto al Presidente di emanare una nuova ordinanza pur nella consapevolezza che la stessa fosse in contrasto con il Codice dell’Ambiente che attribuisce tale potere, se sussistono ragioni di carattere igienico e sanitario, al Presidente della Regione sentito il Ministero dell’Ambiente e con i pareri obbligatori negativi espressi dagli uffici provinciali.

E’ anche il momento di ricordare a tutti, con onestà intellettuale, che l’origine delle emergenze attuali partono dal lontano 2012 quando, tutti d’accordo centro destra e centro sinistra, venne “sospesa” l’attività del forno inceneritore senza però aver definito la futura  programmazione del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti, procedendo negli anni successivi con deroghe e proroghe che comunque prima o poi sarebbero arrivate a scadenza, pensando e sperando di trovare sempre soluzioni dell’ultimo minuto. 

E così siamo arrivati al 21 febbraio 2021 dove a svolgere il ruolo di presidente della Provincia c’è Arturo Lincio, ruolo che poteva essere rivestito da qualsiasi altro sindaco, a cui si vuole attribuire ingiustamente e mistificando la realtà dei fatti, la responsabilità del rincaro delle tariffe dei rifiuti perché non è disponibile a firmare un ulteriore ordinanza palesemente in contrasto con il Codice dell’ambiente, con il parere “pro veritate” espresso dal Prof. Scaparone e con quello espresso dagli uffici provinciali competenti.  Abbiamo il dovere di dirlo con chiarezza, ciascuno di noi, a partire da noi stessi, se fosse stato al posto del nostro Presidente non avrebbe potuto fare diversamente da quanto ha fatto Arturo Lincio: attenersi al rispetto delle normative vigenti! 

Il nostro impegno prioritario è quello di risolvere il problema e dopo non ci sottrarremo a confrontarci con chiunque per accertare eventuali responsabilità amministrative che hanno condotto all’attuale situazione.  Una vicenda che non può essere risolta dalla politica il cui ruolo attraverso i propri rappresentanti istituzionali ai vari livelli, è quello di legiferare, modificare le leggi, formulare indirizzi, programmare; ma le leggi, anche se non condivise e fino a che non vengono cambiate, vanno rispettate.

E allora anche alla luce del parere richiesto dal Consorzio all’avv. Dal Piaz che evidenzia alcune eventuali criticità di carattere igienico sanitario e ambientali chiediamo a tutti di fare fronte comune con la Provincia e di presentarsi uniti e compatti per chiedere al Presidente della Regione Piemonte di valutare l’ipotesi di esercitare il potere conferitogli dalla legge di emanare, se supportata e motivata da ragioni igienico sanitarie ed ambientali, apposita ordinanza.  Ma non possiamo avere certezze, e allora lavoriamo immediatamente e con concretezza allo sviluppo di uno scenario alternativo per risolvere la causa dei maggiori costi individuata dal Consorzio nello smaltimento di carta e cartone.

Come proposto dagli uffici provinciali il Consorzio dia disposizione a Conser VCO di ripresentare alla Provincia completa di tutti gli elaborati e dei documenti tecnici, che peraltro la società aveva già presentata nel mese di settembre per poi ritirarla nell’ottobre 2020, per lo spostamento della pressa per la carta e cartone da Prato Michelaccio all’impianto di Nosere a Domodossola.  In sintesi venga immediatamente sviluppato il progetto che preveda la gestione dell’intero flusso di rifiuti costituiti da carta e cartone prodotto dal bacino provinciale presso l’impianto di Nosere a Domodossola. In questo modo si potrebbe garantire continuità nella valorizzazione della frazione carta/cartone la cui gestione, come riferito dal Consorzio, pare maggiormente incida in termini di logistica e costi correlati. Questo permetterebbe alla società di riprendere la gestione dei flussi di carta e cartone in loco e quindi di abbattere i maggiori costi. 

La Provincia con i propri uffici competenti ha già comunicato di essere a totale disposizione del Consorzio e dei Comuni per una fattiva collaborazione per l’adeguata predisposizione della soluzione progettuale proposta e gli uffici potrebbero impegnarsi a contrarre il massimo possibile i tempi procedurali di legge, riducendo la gestione di tali flussi, così come attualmente impostata, a pochi mesi. 

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