
Riforma costituzionale: la riduzione del numero dei rappresentanti è un danno alla nostra provincia.
Non è forse vero che, già oggi, sentiamo i nostri parlamentari così distanti dalle esigenze e dai sentimenti dei nostri territori? Non credete che diminuendo il numero dei rappresentanti in parlamento, i parlamentari saranno ancora più distanti dai territori e sempre più scelti da pochi capi di partito e sempre più dipendenti da questi ?
Il 20 e il 21 settembre, il nostro paese si troverà davanti ad una sfida difficile: il referendum costituzionale, una riforma che mira alla riduzione del numero dei parlamentari in entrambe le camere, una riforma che lede il principio democratico della rappresentanza territoriale rendendo dubbia la rappresentanza nelle zone periferiche, dove già in passato è stato difficile poter esprimere un eletto a Montecitorio o a Palazzo Madama. Ora abbiamo una rappresentanza più o meno equilibrata tra le principali nazioni europee, ma con questa riforma la rappresentanza democratica italiana diminuirebbe drasticamente: 1 parlamentare per ogni 100 mila abitanti. Meno parlamentari ci sono, più facile sarà controllarli, più facile sarà influenzarli. Quelli che volevano eliminare la casta, non la stanno forse proteggendo? Vogliamo veramente sacrificare parte della nostra possibilità di scegliere i nostri rappresentanti per risparmiare 1,35€ l’anno a persona? Una diminuzione della quantità dei politici come può migliorarne la qualità?
La nostra Costituzione tutela il pluralismo, questa riforma lo mette a rischio. Troppo spesso abbiamo sentito dire la frase “la politica è tutta un magna magna”, il problema non è il numero elevato, ma i contenuti, la classe dirigente che ci rappresenta e i Partiti che impongono molte volte candidature “dall’alto”; tagliando il numero dei parlamentari perderebbe di molto quel contatto tra la voce degli elettori e quella dei propri rappresentanti nelle istituzioni. Il Parlamento perderebbe parte della sua centralità, che in una Repubblica Parlamentare è fondamentale. Il rischio nell’intraprendere la strada populista tracciata da questa riforma costituzionale è quello dello sgretolamento della democrazia nella sua forma parlamentare.
La democrazia non ha prezzo, non ha numero, la democrazia esiste perché qualcuno prima di noi ha lottato per portarla in un paese che non la conosceva, in un paese in mano ad una dittatura.
Gianni Morandi, Sindaco di Gravellona Toce
Anna di Titta, vice sindaco di Gravellona Toce
Roberto Birocco, Assessore di Gravellona Toce
Cristina Franchi, Assessore di Gravellona toce
Luca Forcina consigliere comunale della lista “Insieme per Gravellona”
Sophie Baccarin consigliere comunale della lista “Insieme per Gravellona”
Alessandro Pompeo, Segretario Giovani Democratici VCO
Zakaria Bouchbika, Responsabile Scuola per i Giovani Democratici Piemonte
Silvia Arzeni, consigliere comunale di Verbania per il Partito Democratico e Vicesegretaria dei Giovani Democratici del VCO
Michela De Nicola, consigliere comunale di Verbania per il Partito Democratico
Emanuela Speroni, consigliere comunale di Verbania per il Partito Democratico
Roberto Gentina, consigliere comunale di Verbania per il Partito Democratico
Raffaele Allevi, consigliere comunale di Verbania per il Partito Democratico
Marco Tartari, consigliere comunale di Verbania per il Partito Democratico
Cinzia Vallone, consigliere comunale di Verbania per il Partito Democratico
Giovanni Alba, consigliere comunale di Verbania per il Partito Democratico
Laura Sau, Consigliere comunale di Verbania per la lista “Verbania Civica”
Stefano Costa, vice sindaco di Baceno
Sebastiano Mandica, Capogruppo e Consigliere Comunale di Villadossola, Lista “Mandica sindaco, indipendenza civica”
Stefania Mastropaolo consigliere comunale Per Crevoladossola- Lista Civica
Irene Piana Assessore di Casale Corte Cerro
