REVISIONE DEI CONSIGLI DI QUARTIERE: LE PROPOSTE DI FORZA ITALIA

REVISIONE DEI CONSIGLI DI QUARTIERE: LE PROPOSTE DI FORZA ITALIA

La Commissione istituzionale si riunisce  per la revisione del regolamento dei Consigli di quartiere.   In tale sede Forza Italia presente un documento di indirizzo con le proprie proposte finalizzate da un lato ad incentivare la partecipazione e la sensibilizzazione dei cittadini nei confronti delle attività dei Consigli di quartiere e, dall’altro, a conferire ai medesimi un ruolo ed una funzione di intervento nella vita amministrativa, affinché non siano relegati a semplici “organi” preposti a segnalare criticità o problematiche agli uffici comunali e null’altro.  Secondo Forza Italia ogni misura deve essere introdotta con l’obiettivo di rilanciare e riqualificare la partecipazione ed il senso di questi organismi  il cui ruolo  nel quinquennio 2009- 2014 è stato di fatto mortificato dallo svuotamento dei compiti e delle funzioni che erano proprie dei precedenti Consigli di Circoscrizione,  con conseguente disaffezione da parte dei cittadini  e anche di molti dei consiglieri eletti. Occorre quindi rilanciare  il concetto di partecipazione dotando di maggiori contenuti e strumenti i Consigli di quartiere e a tal fine vengono formulate le seguenti proposte partendo dalla premessa secondo la quale i Consigli di quartiere non devono costituire un costo per il Comune:

In primo luogo la proposta di introdurre nel bilancio di previsione annuale un fondo di euro 25 – 30 mila la cui destinazione di impiego sia assoggettata alle indicazioni vincolanti date dai singoli Consigli di Quartiere. A tale riguardo, tale previsione non confliggerebbe con il principio di legge che impone che tali organismi di partecipazione non debbano comportare costi ed oneri per il Comune, dal momento che si tratterebbe di risorse comunali, vincolate sul bilancio comunale e spese dallo stesso Comune, previa una semplice indicazione da parte dei Consigli di Quartiere su come utilizzare tali risorse per interventi da localizzare nel territorio di competenza di ciascun Consiglio di Quartiere.

In secondo luogo si propone l’estensione del diritto di voto, ai fini dell’elettorato attivo, a favore dei cittadini che abbiano compiuto i sedici anni di età, in modo da assicurare un maggior coinvolgimento delle fasce più giovani della popolazione in questo primario contesto della vita pubblica cittadina.

In terzo luogo si propone di riaffermare l’esigenza che i Consigli di Quartiere esprimano dei pareri PREVENTIVI, ancorchè non vincolanti, rispetto all’adozione di una serie di atti amministrativi quali il bilancio di previsione, il piano urbano del traffico, le varianti al piano regolatore coinvolgenti il territorio del quartiere e, da ultimo, le proposte di alienazione di beni patrimoniali del Comune, insistenti sul territorio del Consiglio di Quartiere.

In quarto luogo si propone la reintroduzione dell’elezione del Presidente di Consiglio di Quartiere da parte del Consiglio stesso, con ciò abrogando la norma che attualmente prevede che sia di diritto Presidente del Consiglio di quartiere il candidato maggiormente votato della lista. Riteniamo inoltre che debba essere prevista, a metà mandato, la rinnovazione della carica del Presidente e del Vicepresidente, con ciò dando al Consiglio la possibilità di procedere all’elezione di un nuovo Presidente (e di un nuovo Vicepresidente) per la seconda parte del mandato, assicurando così a più persone all’interno del Consiglio la possibilità di ricoprire ruoli di maggior impegno diretto.

In quinto luogo si propone la separazione del Consiglio di Quartiere di Pallanza –Sant’Anna, istituendo due distinti consigli, uno per Pallanza (on in alternativa incorporando Pallanza in quello di Verbania Ovest) ed uno per Sant’Anna. L’esperienza ha infatti insegnato, in tutti questi anni, come le esigenze e le problematiche delle due aree territoriali siano assai diversificate mentre, per contro, una prevalenza all’interno di questo Consiglio di Consiglieri espressione dell’area di Sant’Anna ha sempre portato ad una maggior attenzione rispetto alle doverose problematiche del quartiere di Sant’Anna, rispetto a quelle della zona di Pallanza.

In sesto luogo si propone l’abolizione della Commissione di Partecipazione dei Consigli di Quartieri, ritenendo che l’interlocuzione dell’Amministrazione debba avvenire direttamente con i singoli Presidenti dei Consigli di Quartiere, ovvero attraverso la partecipazione alle riunioni di ciascun Consiglio da parte degli Assessori competenti, senza necessità di dover introdurre un ulteriore organo che, ad oggi, ha costituito un diaframma tra Amministrazione e Consiglieri di Quartiere, il più delle volte nemmeno informati di quanto detto e deciso all’interno del Consiglio di Partecipazione.

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