RICOSTRUIAMO IL PONTE SUL TORRENTE SAN GIOVANNI!

RICOSTRUIAMO IL PONTE SUL TORRENTE SAN GIOVANNI!

Su iniziativa di Non Edicola Pontini e Associazione Maydeas,  cittadine e cittadini, movimenti, associazioni, nei giorni della ricorrenza del trentennale del crollo del ponte in sasso sul torrente San Giovanni si costituiscono in Comitato, affinché si inizino a creare i presupposti per la ricostruzione dello stesso.      La presentazione ufficiale del Comitato sarà la sera di lunedi 27 settembre 2021 alle ore 21 nella sala di Casa Ceretti, quando verrà pure lanciata una raccolta di firme per una petizione popolare.  Interverrà lo storico Leonardo Parachini,  mentre i tecnici Italo Isoli e Franco Colombo illustreranno come la ricostruzione sia possibile.

Vogliamo far pressione civile e democratica – dicono i promotori –  nei confronti delle istituzioni locali, nazionali ed europee affinché il ponte ritorni ai fasti del passato. Vogliamo aggregare chiunque, senza distinzione, includere chiunque voglia che il ponte ritorni restaurato, ricostruito e liberato  passerella temporanea da tanto, troppo tempo. Non vogliamo lagnarci, ma essere parte attiva del cambiamento. Non sarà facile, certo. Ma non sarà neanche una missione impossibile. Il nostro riferimento ideale è il ponte di Monstar, distrutto dai croati durante la guerra jugoslava del 1993. E ricostruito dal 2001. Dopo 8 anni. Il ponte San Giovanni è possibile ricostruirlo, se noi cittadini facciamo la nostra parte. Non sarà un’azione collettiva destinata all’insuccesso, in quanto i cittadini di Verbania, e non solo gli abitanti dei Pontini, vedono nell’operazione il recupero di uno dei simboli della città.  Lo faremo per i nostri anziani, affinché trent’anni non siano passati invano. Lo faremo per i nostri giovani, che hanno diritto ad avere come lascito un monumento storico dalle meravigliose arcate e dalle suggestioni poetiche e paesaggistiche. Lo faremo per noi stessi, convinti che tale ricostruzione gioverà alla città di Verbania 2.0.

 

 

 

  1. si è costruito nell’alveo del fiume, restringendolo, non facendo manutenzione e rubando sempre più spazio al fiume, si è interrata un’arcata del ponte verso nord, e questo ha portato alla sua distruzione. Vogliamo far tornare l’alveo alla sua dimensione naturale? Oppure ricostruire un pezzo di ponte e sperare che non cada di nuovo di fronte alla forza incontrollabile delle ondate di piena del San Giovanni?

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