SINDACATI FRONTALIERI: SULL’ASSEGNO UNICO SERVE UNA SOLUZIONE IMMEDIATA

SINDACATI FRONTALIERI: SULL’ASSEGNO UNICO SERVE UNA SOLUZIONE IMMEDIATA
Sull’ assegno unico il tempo è scaduto, serve una soluzione immediata. E’ quanto sostengono nel seguente comunicato unitario Cgil Cisl Uil Frontalieri, osservando che a distanza di sei mesi dall’entrata in vigore dell’Assegno unico universale non c’è ancora nessuna soluzione per i lavoratori frontalieri che vedono bloccate le erogazioni degli assegni familiari percepiti all’estero da parte delle casse di compensazione e degli istituti della sicurezza sociale dei Paesi di lavoro, per mancanza della corretta trasmissione degli importi erogati da parte dell’Inps in Italia.   Abbiamo incontrato più volte – dichiarano i sindacati – la direzione nazionale dell’Inps e abbiamo inviato una dettagliata relazione, fatta pervenire anche al Ministero del Lavoro, in cui venivano descritte tutte le criticità. A tutt’oggi però non abbiamo ricevuto alcuna risposta. La mancata individuazione delle soluzioni per le criticità segnalate ha indotto prima le casse estere ad interrompere le erogazioni degli assegni familiari di loro competenza e successivamente, talune, a richiedere direttamente ai frontalieri una “autocertificazione” destinata ad aumentare le difficoltà nella fase di conguaglio e rendicontazione delle provvidenze percepite. Permane inoltre l’inesigibilità dell’AUUF per i lavoratori frontalieri in ingresso (residenti all’estero ed operanti in Italia), per il requisito esclusivo della residenza, anziché concorrente rispetto al rapporto di lavoro, in palese violazione del regolamento di sicurezza sociale UE 883/04. A quest’ultimi inoltre, viene negato anche il trattamento degli assegni familiari erogati fino a febbraio in Italia per soppressione dell’istituto degli AF a seguito della riforma.  Per questi motivi i sindacati sostengono che il tempo è scaduto e ritengono assolutamente necessaria l’individuazione di una soluzione definitiva affidata a un provvedimento del Governo, giudicata  non incompatibile con la prassi di un esecutivo in carica per ‘il disbrigo degli affari correnti’,  per garantire la continuità nell’azione amministrativa e la certezza del diritto.

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