SINDACO BAVENO: CON IL PIANO IRES OSPEDALE CASTELLI VERSO LO SMANTELLAMENTO

SINDACO BAVENO: CON IL PIANO IRES OSPEDALE CASTELLI VERSO LO SMANTELLAMENTO

A ulteriore testimonianza delle preoccupazioni e delle profonde divisioni suscitate tra i Sindaci del Verbano dal piano Ires sulla sanità del Vco, ecco oggi la nota diffusa dal primo cittadino di Baveno, Alessandro Monti.

Basta la scheda contenuta nel documento di Ires, presentato dalla Regione Piemonte alla conferenza dei Sindaci (allegata in calce) per spiegare, meglio di tante parole, cosa vuol dire per il Verbano il progetto che prevede un nuovo ospedale a Domodossola: il ridimensionamento di due terzi del nostro ospedale di riferimento. La slide è chiara e le scelte pure.
Si finanzia con 250 milioni di euro un teorico nuovo ospedale a Domodossola, che diverrà il centro della risposta sanitaria per il Vco, riducendo di due terzi il nostro ospedale di riferimento (si scrive “riordino” il passaggio da 42 mila m.q. ai 15 mila previsti!), riducendo a 125 i posti letto senza sapere quali reparti rimarranno, se il DEA sarà davvero presente (difficile con questi numeri); perché nel piano presentato non c’è scritto da nessuna parte se non una generica definizione di ospedale multispecialistico, ma senza sapere quali sarebbero i servizi erogati. Rianimazione? Terapia Intensiva? Chirurgia ecc.? Nulla di scritto.
Ricordo che la popolazione gravitante sugli attuali DEA è di 105 mila per quello di Verbania e 63 mila per quello di Domodossola, e Verbania intercetta l’80% dei tre milioni di presenze turistiche annue, dati che fanno ben capire la scelta poco sensata che si sta prospettando.
Tra l’altro nel documento si scrive della necessità di superare nel medio periodo l’attuale modello basato sull’ospedale unico plurisede, andando verso un modello di sanità basato su un ospedale di riferimento con DEA (che sarà Domodossola) e un ospedale base con pronto soccorso (che sarà Verbania); frasi in aperto contrasto con l’ipotesi poi formulata di mantenere un DEA che abbia la doppia sede sia nell’ospedale nuovo di Domodossola, con tutti i reparti, sia nel Castelli ridimensionato.
Ovviamente per non parlare delle risorse (quali e da dove?) per far tutto ciò e su gli atti concreti che, per ora, dopo due anni e mezzo di parole da parte della Regione stanno a zero (zero delibere, zero atti).
Per questo rimango perplesso da un piano generico senza certezze, con moltissime lacune, e che indebolisce clamorosamente il sistema sanitario pubblico del Verbano. I cittadini sono d’accordo?

Nella foto Alessandro Monti, sindaco di Baveno

 

  1. Poche parole che rendono subito l’idea: 125 posti a Verbania e 250 a Domodossola, esattamente l’opposto rispetto alla popolazione da servire. Che servizio si vuole offrire?
    Già prima della pandemia il rapporto tra le prestazioni fornite ed utilizzate nei due ospedali era sproporzionato: per diverse tipologie di visite se si chiedeva di andare a Verbania il tempo di ettesa era di un mese e qualche giorno a Domodossola. Segno evidente di uno squilibrio di offerta rispetto alla richiesta. Questo progetto amplifica questa situazione.
    Capisco che gli interessi politici di alcuni partiti, nel breve periodo, dominano sulla reali necessità della popolazione nel lungo periodo, ma perfavore, basta prendere in giro i cittadini.

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    • Concordo in toto con quanto scritto da Luca. E’ un piano fuori da ogni logica. Come se la matematica fosse solo un’opinione…. questi giocano con la nostra salute…..

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