SORVEGLIANZA SPECIALE PER UN SESSANTENNE RESIDENTE IN  PROVINCIA 

SORVEGLIANZA SPECIALE PER UN SESSANTENNE RESIDENTE IN  PROVINCIA 

La vicenda trae origine da una istanza di ammonimento al Questore che la giovane  presenta presso il comando di una stazione dei Carabinieri nella quale descrive di essere  vittima di stalking da parte dell’uomo sin dai primi mesi dell’anno in corso e che tali  condotte hanno ingenerato in lei il fondato timore per la sua incolumità, costringendola a  modificare le proprie abitudini di vita ed ingenerandole un perdurante stato di ansia e di  paura.  L’uomo teneva nei suoi confronti un atteggiamento ambiguo, osservandola  insistentemente e tentando di approcciarla sul luogo di lavoro, intensificava la  frequentazione del luogo di lavoro ormai giornaliera, passando anche più volte davanti  al locale per vedere se ci fosse la ragazza e per comprendere gli orari dei suoi turni,  iniziando addirittura a seguirla all’uscita dal lavoro.  Dopo una rapida istruttoria dell’Ufficio Polizia Anticrimine della Questura,  nel giro di  pochi giorni il Questore emetteva nei confronti dell’uomo l’ammonimento per atti  persecutori in danno della giovane donna. 

La situazione però non migliorava, anzi portava la giovane donna a rivolgersi nuovamente  ai Carabinieri ai quali presentava una querela nei confronti dell’uomo. Una  sera infatti verso le 23, ultimato il turno di lavoro, mentre si accingeva ad uscire dal  locale notava parcheggiata nei pressi del locale l’uomo all’interno della propria auto. Nei  giorni successivi l’uomo continuava a frequentare il bar dove lavorava la ragazza. Al  culmine dell’ennesima azione persecutoria compiuta dall’uomo, la vittima chiamava il numero di emergenza 112, asserendo di aver paura e di essersi  pertanto nascosta nella cucina del locale. Gli agenti del Commissariato di Omegna  intervenuti sul posto arrestavano l’uomo ponendo fine a mesi di  sofferenza per la giovane.  Parallelamente all’azione penale la Divisone Anticrimine della Questura subito dopo  l’accaduto elaborava una proposta al Tribunale di Torino – Sezione Misure di  Prevenzione per l’applicazione al soggetto della sorveglianza speciale di Pubblica  Sicurezza.  Il Tribunale di Torino, accogliendo integralmente le motivazioni formulate nella proposta  del Questore, nel riconoscere la pericolosità del soggetto, ha stabilito che per due anni  l’uomo sarà obbligato a rimanere nella propria abitazione dalle 21 di sera fino alle 7 del  mattino, non potrà accedere negli esercizi pubblici tra le ore 18 e le 21 ma, soprattutto,  non potrà comunicare con ogni mezzo con la vittima, non potrà avvicinarsi ai luoghi  frequentati dalla donna ed alla sua abitazione mantenendosi sempre a distanza non  inferiore a 500 metri. 

Dall’inizio dell’anno sono 15 le sorveglianze speciali irrogate dal Tribunale di Torino, su  proposta del Questore, per questa nuova categoria di persone pericolose, introdotta dal Codice Rosso, che ha esteso a tali soggetti l’applicazione della misura della  sorveglianza speciale già prevista per gli esponenti della criminalità organizzata, allo  scopo di prevenire che atti persecutori o violenti possano sfociare nella commissione  di più gravi delitti.

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