Riceviamo da Alessandro Monti, sindaco di Baveno, e pubblichiamo:
“Dove muore la Sanità: l’ospedale di Verbania senza medici e infermieri. In due anni rischia di sparire”. Questo è l’allarmante titolo apparso su un quotidiano in un articolo dell’edizione nazionale. Un ulteriore grido di allarme, se mai ce ne fosse stato bisogno, che certifica una situazione che, negli ultimi anni, ha visto un progressivo e preoccupante abbassamento dei livelli minimi delle prestazioni sanitarie. Il servizio è ormai inefficace, con tempi “biblici” per le visite, carenza di personale sanitario non attratto dalla situazione attuale, buchi nel bilancio dell’ASL, mancanza di medici di base, dirigenti ASL che lasciano il loro incarico e una medicina territoriale allo sbando. Una situazione che non risponde minimamente alle esigenze di chi ha bisogno di cure e assistenza.
La mancanza di personale avrebbe dovuto spingere la Regione Piemonte ad agire con proposte concrete, ma ciò non è accaduto. Inoltre, la decisione della Regione di mantenere due presidi ospedalieri, anziché creare un unico polo baricentrico, alimenta la sfiducia tra i medici, che non considerano questa scelta utile o attrattiva per la loro professionalità. Ricordo che il documento presentato dalla Regione prevede non due veri ospedali con tutti i servizi, ma una sorta di “spezzatino” ospedaliero, con reparti divisi tra più sedi. Una scelta che rischia di disperdere risorse per riqualificare due strutture, che forse verranno ristrutturate (la Regione ha indicato un periodo di ben 10 anni solo per l’ospedale di Verbania!), ma che rimarranno senza servizi presidiati dal personale necessario.
Capisco che ai cittadini possa sembrare preferibile avere l’ospedale “sotto casa”, ma questa visione ha già dimostrato, nel corso degli anni, di portare a un abbassamento della qualità della sanità locale. Personalmente, ritengo che la creazione di un nuovo e unico Ospedale sia una scelta irrinunciabile, da affiancare a un forte investimento sulla sanità territoriale, attraverso le case della salute. Questa scelta è sostenuta dalla maggior parte del personale sanitario che lavora nell’ASL, dall’Ordine dei medici di base e da gran parte degli Amministratori locali.
NELLA FOTO Alessandro Monti


Ci siamo andati vicini ad avere un ospedale unico, ma poi Pizzi ha convinto Cirio a volerlo a Domodossola (con Pizzi e compagni che consideravano Domodossola baricentrica), così gli altri sindaci hanno declinato. Ringraziamo Pizzi e Cirio, se qualcuno ci lascia le penne gli faccia causa
Caro Damiano, dal risultato delle ultime regionali, considerate le decisioni prese in ambito provinciale sull’argomento sanità, penso che alla maggioranza degli abitanti della provincia le cose vadano bene cosi, altrimenti non si spiega come il centro-destra nel vco sia ancora il più votato. Ci può stare ma leggere di preoccupazione da parte di tanti e soddisfazione da parte di certi sindaci per le scelte prese, compreso quello di Verbania, dovrebbe far pensare.
Cose dette e ridette sopratutto da chi ci mette la faccia e cioè da tutte le persone coinvolte, parlo di medici ecc. ecc. Continuare sul progetto dei due mezzi ospedali è un suicidio. Il problema grosso è che per ottenere consensi alcuni sindaci (minuscolo) hanno fatto della problematica il loro cavallo di battaglia. Purtroppo gli elettori non lo hanno capito.