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SUL CAOS VIABILITA’ FORZA ITALIA ANCORA ALL’ATTACCO: VERBANIA SENZA GUIDA

SUL CAOS VIABILITA’ FORZA ITALIA ANCORA ALL’ATTACCO: VERBANIA SENZA GUIDA
Due settimane fa il sindaco Albertella trovava il tempo e il coraggio politico e gravemente strumentale di scaricare la responsabilità del traffico cittadino sulla nostra capogruppo Mirella Cristina, “rea”, secondo lui, di non aver risolto in Parlamento il tema della circonvallazione.  Oggi leggiamo che l’unico contributo che riesce a offrire all’ormai costante caos viario di Verbania è raccontare di essere rimasto in coda tre mattine su cinque. Se questa è la sua idea di leadership, il capoluogo di provincia  è davvero senza guida. Così inizia il duro comunicato diffuso dal coordinamento provinciale di Forza Italia, parlando di situazione insostenibile per la viabilità.  Dopo l’ordinanza di Anas che invertirà il senso unico tra Fondotoce e Feriolo dal 26 maggio, gli Azzurri così commentano:  Ci si è arrivati troppo tardi. Il sindaco di Verbania avrebbe dovuto farsi sentire prima, chiedere con forza una revisione del piano, confrontarsi in modo autorevole con chi gestisce i lavori. Invece nulla: si è limitato a guardare, lamentarsi e raccontare le proprie code, racconto per altro noto visto che da settimane centinaia e centinaia di automobilisti del Vco affrontano questo calvario, lavoratori esasperati dalle attese e turisti che certo non porteranno a casa un buon ricordo di Verbania.  È così che si rappresentano le esigenze di pendolari, turisti, lavoratori, studenti?  Il sindaco arriva sempre dopo, ovvero quando il danno è fatto e non ha nemmeno il coraggio di assumersene la responsabilità. Verbania non merita un semplice spettatore istituzionale, ma un sindaco presente, capace di intervenire per tempo anzichè  limitarsi a rincorrere le emergenze e trovare sempre altri a cui dare la colpa.
  1. Alberto Spriano 24 Maggio 2025, 13:45

    La bicicletta elettrica, supportata da una rete di piste ciclabili sicure, connesse e ben ramificate, si presenta come la soluzione più efficace e immediata per risolvere i persistenti problemi di traffico a Verbania, specialmente lungo la litoranea. In un contesto di traffico sempre più caotico, dove cantieri o ingorghi possono paralizzare la viabilità, l’e-bike emerge come l’unica opzione sicura e accessibile a tutti, permettendo di aggirare le lunghe code e i disagi delle strade statali (SS 33 e SS 34).
    La pedalata assistita rende il mezzo ideale anche per chi ha difficoltà motorie o trasporta un carico leggero, ampliando notevolmente la fascia di utenti.
    L’efficienza è innegabile: si possono percorrere distanze come quella da Pallanza ai confini di Gravellona in circa 30 minuti con una mountain bike tradizionale, mentre con una piccola e-bike pieghevole dotata di gomme fat si può “volare al lavoro senza accorgersene”, godendo di un notevole risparmio di tempo e costi rispetto all’auto. Utilizzare la bicicletta elettrica consente a residenti e turisti di vivere la ciclabile come un’esperienza piacevole, trasformando il tragitto da stressante calvario a momento di relax, migliorando così la qualità della vita e contribuendo al benessere personale.

    Tutti dobbiamo chiedere un sistema ciclabile efficiente e sicuro.

    Per massimizzare il potenziale turistico di Verbania, è fondamentale investire in un sistema ciclabile non solo ben mantenuto e collegato, ma anche integrato con servizi essenziali come le prese di ricarica gratuite. Questo creerebbe un vero e proprio sistema di trasporto sostenibile, attraendo cicloturisti e offrendo loro un modo piacevole per esplorare l’area senza rimanere intrappolati nel traffico. Tuttavia, per realizzare questa visione, è indispensabile intervenire con urgenza su due criticità che compromettono gravemente la sicurezza dei ciclisti:

    A Pallanza abbiamo quell’interruzione pericolosa tra Via Vittorio Veneto e Corso Zanitello. All’ingresso dei giardini di Villa Giulia, la pista ciclabile di Via Vittorio Veneto si interrompe bruscamente, esponendo i ciclisti al traffico veicolare da Corso Zanitello. Per risolvere questa situazione di pericolo, basterebbe rimuovere i pochi stalli di sosta a pagamento su Corso Zanitello in prossimità della piazza. Questo permetterebbe di creare una corsia ciclabile dedicata e ben segnalata, garantendo una prosecuzione sicura del percorso ed eliminando il rischio di collisioni. Un intervento minimo, ma dal grande impatto sulla sicurezza.

    Il Ponte sul Toce (SS 33) rappresenta ora, un pericolo inaccettabile. I lavori ANAS sul ponte della Statale 33 hanno reso il tratto di ciclabile adiacente completamente interdetto e in condizioni disastrose, con una delimitazione precaria e un impalcato sfondato insufficiente per il transito sicuro.
    Questo punto strategico per la mobilità ciclabile e pedonale è insostenibile, specialmente con l’avvicinarsi della stagione turistica e l’arrivo di cicloturisti con rimorchi per bambini o animali. La ciclabile è troppo stretta e l’uso della carreggiata stradale, soprattutto in presenza di mezzi pesanti, rappresenta un pericolo reale e inaccettabile.
    È imperativo intervenire con la massima celerità per ripristinare la sicurezza di questo tratto cruciale prima che si verifichino incidenti.

    Un’amministrazione previdente ha il dovere di assicurare piste ciclabili sicure, collegate e costantemente manutenute per garantire l’incolumità di cittadini e turisti.
    Le piste devono formare una rete coesa che permetta di spostarsi agilmente tra località come Intra, Gravellona e Baveno, evitando le strade trafficate. Inoltre, l’installazione di prese di ricarica gratuite è un incentivo cruciale per favorire l’adozione della bicicletta elettrica.
    La bicicletta elettrica, unitamente a un’infrastruttura ciclabile robusta, rappresenta l’unica soluzione immediata per la mobilità a Verbania, migliorando l’esperienza di residenti e turisti.
    La comunità si aspetta che l’amministrazione agisca concretamente e con tempestività per risolvere queste criticità, garantendo che chiunque si sposti in bicicletta a Verbania possa farlo in totale sicurezza.

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    • qualunquista irriverente 24 Maggio 2025, 14:05

      Una domanda alla quale mi deve rispondere sinceramente: “E’ tutta farina del suo sacco o utilizza l’I.A.?”
      P.s. non sarà mai sincero e mi rimarrà il dubbio in eterno 🙂

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      • Alberto Spriano 24 Maggio 2025, 18:52

        Una considerazione come questa è logica, banale e spontanea per chiunque vada al lavoro in bici. Diciamo pure che è tutta farina del mio fiato, data la mia propensione per la libertà di spostarmi su due ruote a pedali.

        Le e-bike sono un mega-trend degli ultimi anni e stanno soppiantando la tradizionale bicicletta muscolare. La portata di questo fenomeno è tutt’altro che superficiale; basta leggere Elogio della bicicletta di Ivan Illich per convincersene, e non si tratta affatto di un pensiero utopistico. Se poi mettiamo in relazione le sue riflessioni, risalenti agli anni ’70, con la rivoluzione della mobilità inaugurata dall’avvento delle prime e-bike, è chiaro che ci troviamo di fronte a una resistenza che è pura pigrizia mentale.

        Ma perché il cicloturismo e il cicloescursionismo, e perché proprio elettrici? Perché il nostro territorio è ideale per essere percorso con l’andatura giusta, “al trotto”.

        Qualche anno fa, vedevamo sul lago le prime comitive di turisti anziani, con bus e rimorchio per le loro biciclette a pedalata assistita, e sorridevamo.
        Oggi, su ogni percorso, si incrociano ciclisti elettrici. Il turista è un cicloturista anche senza avere una bicicletta elettrica al seguito; basta fornirgliela e il gioco è fatto. Il ciclismo elettrico è per tutti in quanto offre movimento senza fatiche eccessive e appagamento per ogni età.
        Ciò detto, confesso che non ho mai utilizzato una bicicletta elettrica, non voglio semplicemente perché poi non si torna più indietro.

        Andare in bicicletta al lavoro e nel tempo libero, per un’escursione in giornata o per una vacanza, è un’esperienza liberatoria e coinvolgente. Permette di fare movimento e di socializzare in compagnia. Ci si immerge nella natura, si scoprono lentamente le bellezze del territorio, si visitano le emergenze naturali, culturali ed artistiche. Si fanno incontri piacevoli e inaspettati, tanti i cicloturisti che chiedono indicazioni, il tutto mentre si vive un’esperienza fisica appagante.

        È fondamentale riconoscere i tratti ciclabili discontinui della provincia come una risorsa turistica e renderli maggiormente accessibili e fruibili. Questo può avvenire attraverso l’identificazione di un percorso cicloturistico unico, una segnaletica chiara e una maggiore cura e messa in sicurezza delle ciclabili.

        La pianificazione di percorsi ciclabili contribuisce al recupero e alla valorizzazione dei territori con un’operazione di riqualificazione ambientale che ne permette una nuova fruibilità, sia per i turisti che per i residenti, senza dimenticare le stazioni di ricarica. Per queste ultime, vedo bene una mia vecchia idea: le Rock Hub. Si tratta di isole di pietra realizzate impiegando la “crosta di montagna”, il primo taglio delle cave che viene scartato. Queste rocce verrebbero perforate al centro per far passare un micropalo di fondazione con soprastante testa a fungo Wi-Fi, dotata di prese di ricarica e attorno scanalature portabiciclette, il tutto distribuito lungo la ciclovia del Toce, da Verbania a Domodossola.

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  2. Le istanze del Vco nell’incontro di lavoro del segretario leghista con Salvini e Molinari.
    E’ il titolo di un articolo di questa Testata del primo Aprile 2025 un estratto … ” ..E’ stata l’occasione per rappresentare al nostro vice premier e ministro dei Trasporti (Salvini Matteo) le istanze del Verbano Cusio Ossola…Ma c’è stata anche l’opportunità di fare il punto della situazione sulla viabilità della nostra provincia … In relazione alla Statale del lago, l’attenzione di Salvini è stata alta. Un incontro positivo e soddisfacente sotto ogni punto di vista ….” Sintetizzo : manuntezioni strade della Provincia saltate, code di auto allucinanti per lavori Anas e per finire sospensioni treni sulla tratta Arona-Domodossola in estate resterà chiusa per 65 giorni dall’8 giugno al 27 luglio e dal 30 agosto al 13 settembre…. PS qualcuno sa chi ha nominato i vertici Anas? Un saluto da Portofino !

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