SULLA SANITA’ LOCALE UNA NOTA CONGIUNTA DI SOCIALISMO XXI SECOLO, VOLT, VERBANIA CIVICA

SULLA SANITA’ LOCALE UNA NOTA CONGIUNTA DI SOCIALISMO XXI SECOLO, VOLT, VERBANIA CIVICA

Socialismo XXI Secolo Verbania, Volt Verbania e Verbania Civica, propongono alle forze politiche  e associative verbanesi – e soprattutto alla maggioranza e alla minoranza del consiglio comunale – di proseguire a monitorare la situazione sanitaria locale, appoggiando ogni proposta concreta tesa alla  salvaguardia del servizio sanitario sia territoriale che ospedaliero.  Sull’argomento ci inviano inoltre la seguente nota:

La carenza di Medici di Medicina Generale nel VCO è particolarmente critica ed esplode oggi in  tutta la sua gravità. All’appello mancano, infatti, diversi medici con circa 8.000 pazienti “orfani”,  particolarmente nella zona che da Cannobio arriva a Baveno. Per sopperire a tale situazione l’ASL  VCO ha aperto presso la sede di S. Anna un ambulatorio dedicato a tali pazienti, gestito oggi da  un solo medico di medicina generale e dai medici di Continuità assistenziale (ex Guardia medica),  che comunque faticano a soddisfare le loro richieste di base (visite e ricette). Con due nuovi  ingressi a dicembre a Baveno e gennaio a Cannobio i pazienti senza medico scenderanno a circa  5 mila, fatto sicuramente positivo ma che non risolve il problema, dato che nei prossimi mesi  andranno in pensione altri medici e gli ingressi, al momento, non riescono a compensare le uscite.  Inoltre, diversi degli attuali medici in servizio nel Verbano hanno accettato di aumentare  temporaneamente il massimale degli assistiti a 1.800, cosa anche questa positiva ma con ricadute  negative sulla qualità del servizio assistenziale offerto ai pazienti a causa dell’aumentato carico  burocratico e lavorativo che vede i medici impegnati ben oltre le 8 ore canoniche di lavoro. Dal  canto suo l’Amministrazione comunale verbanese, sempre per fronteggiare l’emergenza, ha  recentemente chiesto all’ASL un progetto per completare presto la Casa della Salute a S. Anna,  visto che l’idea di costruirla ex novo al S. Rocco è stata giudicata non idonea. Nel frattempo  l’aumento del carico di lavoro dei medici di base è già ora al limite e si pensa addirittura di alzarlo  da 1.800 a 2.000 pazienti, cosa sostanzialmente inapplicabile vista la grande pressione della  burocrazia e dei pazienti, che arrivano ad avanzare molte richieste sanitarie anche fuori dell’orario  di ambulatorio e nei week end. Questa situazione ha ormai raggiunto livelli insostenibili; mette a  serio rischio il diritto alla salute dei cittadini del Verbano e più in generale di tutto il VCO. Per  riuscire a farvi fronte servono – da parte delle istituzioni, delle forze politiche e della dirigenza ASL  provinciale, in maniera trasversale – precisi e puntuali interventi strutturali, tesi alla risoluzione di  una crisi senza precedenti. Servono quindi specifiche intese tra Regione, ASL VCO e Conferenza  dei Sindaci per la formulazione di  

1) politiche di salvaguardia del servizio offerto oggi dai professionisti sanitari (sgravandoli il più  possibile da compiti burocratici non di loro competenza);  

2) politiche d’incentivazione tese ad attrarre nuovi medici (come la messa a disposizione di sedi  ambulatoriali, attrezzature e mezzi informatici a costo zero almeno per i primi anni di  convenzione);  

3) (ri)progettazione dell’Ospedale unico provinciale baricentrico, unica realtà nosocomiale che  DEVE diventare di alto livello, al fine di essere in grado di attrarre e formare nuovi medici  specializzati garantendo così a tutti i cittadini della nostra provincia una medicina ospedaliera  d’eccellenza e riducendo conseguentemente le lunghissime liste d’attesa e i costosissimi  gettonisti; questi ultimi sono sempre più utilizzati dalle ASL, ma con un enorme esborso di denaro  non commisurato peraltro da un adeguato livello qualitativo del servizio sanitario specialistico  offerto. È di fine novembre un nuovo accorato appello che va in questa direzione, sottoscritto  dall’intero consiglio dell’Ordine dei Medici provinciale, insieme alle segreterie dei sindacati di  categoria, e da più di cento medici, ospedalieri e non, di varie specializzazioni.  https://www.verbaniamilleventi.org/nuovo-appello-dellordine-dei-medici-per-un-ospedale-nuovo unico-e-centrale-nel-vco/     Di questi giorni, poi, è il videospot promosso dalle Associazioni di  volontariato del territorio a sostegno alla proposta dei medici del VCOhttps //www.facebook.com/share/v/19hDjzvdBF/    Infine, sull’Ospedale unico baricentrico come  unica strada logica da intraprendere torna anche il Comitato Salute Vco, con un comunicato che  disegna molto bene il quadro della situazione. https://www.verbaniamilleventi.org/si-fa-rovente-il dibattito-sullassetto-ospedaliero/ 

Serve poi andare poi verso l’implementazione delle Case e degli Ospedali di Comunità  (secondo quanto previsto dal PNRR Missione 6 legata al tema della salute), strutture che  costituiranno la base per il ridisegno dei SSN Regionali. Le Case dovranno accogliere la medicina  primaria oltre ai servizi di prevenzione e promozione della salute e gli Ospedali costituiranno la  congiunzione tra le dimissioni dall’ospedale primario e il ritorno al domicilio, garantendo così una  sanità d’eccellenza sia ospedaliera che territoriale oltre che una giusta sostenibilità sociale,  economica e ambientale. Il tempo che rimane per realizzarle, rispetto quanto previsto dal PNRR è  ormai molto ridotto, per cui ogni ulteriore attesa e ogni ritardo diventano colpevoli.  Una recente prima proposta d’intesa per affrontare comunque l’emergenza è stata formulata nel  mese di settembre dalle Rappresentanze Sindacali dei medici FIMG e SMI all’ASL VCO, intitolata  “Progetto sperimentale di assistenza medica in territori rimasti privi di assistenza primaria a ciclo di  scelta”. Riassumendo, essa prevede che i pazienti rimasti senza medico possano farsi visitare e  prescrivere farmaci/esami da qualsiasi altro medico del territorio (anche se non loro mutuati) e si  propone di potenziare le Case della Salute (ove già operino i medici di base) in aggiunta al  servizio di continuità assistenziale (ex guardia medica): a Verbania tale proposta è stata  implementata nel corso del mese di ottobre con 15 medici di famiglia che hanno aderito al  progetto e 11 medici di continuità assistenziale presso la Casa della Salute di Pallanza. Come già  detto, però, la situazione andrà progressivamente peggiorando; a breve avremo nuovi  pensionamenti di altri MMG senza sufficienti nuovi ingressi, per cui è auspicabile  l’implementazione di queste e altre proposte d’intervento strutturale da parte di tutte le forze  politiche e istituzioni, locali e regionali, di concerto con l’ASL VCO. 

 

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