Ieri si è fermata la città, con uffici, attività produttive, esercenti, scuole, servizi sanitari, banche e ospedale che non hanno potuto svolgere la loro normale attività a causa dei cavi della fibra Telecom tranciati durante i lavori in corso in località Tre Ponti. Di conseguenza per molti una giornata di lavoro persa, disagi e per chi doveva muoversi ulteriori disagi di un traffico congestionato per i lavori di riparazione del guasto. Sull’accaduto riceviamo una comunicazione dal sindaco Silvia Marchionini:
Il guasto è stato causato da un errore, da un’imperizia che ha le sue cause e la ditta ha ovviamente aperto la pratica assicurativa. In via cautelativa lo ha fatto anche il Comune. Finora nella posa dei micropali tutto era proceduto come doveva: chi lavora sa che questi episodi, sfortunati, possono capitare.
Telecom/Tim è stata adeguata nei lavori legati alla riparazione con il personale impiegato, ma questa azienda è a conoscenza della linea strategica rappresentata da Verbania, visto che il guasto è arrivato fino a Cannobio, e non può non avere linee secondarie e alternative in caso di emergenze come questa. Inoltre deve indicare le modalità di indennizzo. La linea internet del Comune, ad esempio ha sempre funzionato, perché vi è un altro raccordo che passa per Bieno.
La giornata di ieri determina anche altre considerazioni. La prima di scuse per la giornata difficile vissuta, come responsabilità indiretta del committente, senza nascondersi, perché chi amministra ha il dovere morale di far funzionare tutto in una città. La seconda è la necessità, impellente, di conoscenza delle interferenze dei sottoservizi, precisa e puntuale, che è un problema per ogni Amministrazione. La terza è che occorre continuare ad investire nella connessione/fibra ottica in questo territorio, non solo da parte del Comune per raggiungere un adeguato livello competitivo.
Gli operatori, Tim innanzitutto, devono metterci la faccia e dimostrare rispetto per i cittadini, clienti, di questo territorio, non solo nella parte di vendita ma anche nelle infrastrutture adeguate. Per questo dopo una conversazione con il Prefetto ho chiesto un suo ruolo attivo come presidio sul territorio e la convocazione delle figure responsabili.
Interviene anche l’assessore all’Innovazione Tecnologica Giovanni Battista Margaroli:
vero, idem per le poste, che si sono appoggiate ad una linea secondaria….
Comunque gli utenti dovrebbero essere informati con più precisione e senza lasciarli in balìa di risponditori automatici e robot che forniscono risposte improbabili del tipo: “Che tipo di modem usi?”.Noi per fortuna avevamo una linea alternativa vodafone che ci ha permesso di lavorare tutto il giorno.
L’illustre assessore, che propone alle attività di dotarsi di connessione di backup, il cui costo graverebbe sul bilancio dei singoli esercenti, si scorda del principio per cui le dorsali di fibra ottica devono sempre avere tracciati alternativi per evitare disservizi rilevanti, come quello di martedì, e che normalmente sono gli operatori a posare dorsali alternative. Il fatto che TIM ha deciso di trattare l’intera fascia costiera del Verbano come se fosse un paesino di montagna da 150 abitanti, dovrebbe infuriare la giunta e lo stesso assessore, e spingerli a riflettere su come intervenire a livello istituzionale per portare l’operatore italiano principale a dare copertura adeguata alla nostra zona invece di professare la diligenza dei singoli.
concordo in toto: c’è una responsabilità solidale, cioè sia del gestore telefonico che della ditta incaricata dei lavori di scavo. Poi bisognerà capire se sono state ben esaminate le mappe dei sotto-servizi oppure se c’è una difformità tra quanto tracciato e quanto effettivamente posato nel sottosuolo.