TRAFFICO E BICICLETTE: SULL’INCIDENTE IN CORSO EUROPA UNA LETTERA APERTA

TRAFFICO E BICICLETTE: SULL’INCIDENTE IN CORSO EUROPA UNA LETTERA APERTA
Sull’incidente da noi riferito in cui una ragazza di 15 anni è stata investita sulle strisce pedonali mentre andava a scuola  in bicicletta in corso Europa di fronte a McDonald’s, riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera aperta del padre della giovane:
Le notizie di stampa dicono “solo ferite leggere”,  ma credo che la notizia debba essere pesata con ben più spessore e credo di avere il dovere di fornire degli spunti di riflessione.  La prima riflessione è riferita proprio alle sole “ferite leggere”: è stata fortunata, in quanto cadendo è finita con la testa, a 10 cm da un cordolo in sasso (il salvagente presente in centro alla carreggiata). Il sangue visibile nella foto è stato perso dalla fronte della ragazza.

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Credo questa sia una informazione importante per chi progetta gli arredi cittadini delle strade, se fossero in materiale morbido, sarebbero sicuramente meno pericolosi.
La seconda riflessione riguarda il fatto che una ragazza quindicenne, in bici, si trovasse ad attraversare la strada sulle strisce pedonali: le strisce pedonali sono per i pedoni e potrebbe venire multata.  Le normali strade sono per le auto ed in particolare le rotonde si sa sono pericolosissime per le biciclette; sono studiate per far transitare i veicoli a motore, che hanno altre velocità e dimensioni rispetto ad una bici; sono studiate per flussi di traffico importanti, come quelli che ci sono ogni mattina a Verbania. Le rotonde non sono per le biciclette a tal proposito ricordiamo tutti quando, qualche anno fa, un camion uccise un ciclista nella rotonda del viale Azari.
Se una bici non può passare sui passaggi pedonali e nemmeno sulla strada, dove deve transitare, in sicurezza? Lungo tutta la Statale, non sono previsti attraversamenti appositi per le biciclette. Ci sono solo passaggi pedonali e questo nonostante tutte le rotonde di Verbania siano di recente costruzione. Alla necessità di far transitare anche le biciclette, ad amministratori e progettisti, non è venuto in mente?
La prima conclusione a cui giungo è una grave carenza di impostazione, che conferma Verbania non essere una città pensata a misura di bicicletta, una città dove la bicicletta deve essere usata per diletto. Le bici possono essere usate per diletto oppure giornalmente per recarsi a scuola. Sono percorsi diversi. E’ utile per i momenti di svago avere una bella pista ciclabile lungo il Toce o il San Bernardino. Ma per andare a scuola? In periodo di Covid, si sconsiglia l’uso dei mezzi pubblici e si consigliano mezzi alternativi, come le biciclette che permettono il distanziamento sociale.
In periodi di cambiamenti climatici causati dalle emissioni fossili, si consiglia l’uso delle biciclette.
Cosa ha fatto la città di Verbania per facilitare l’uso delle biciclette in questi ultimi sei mesi / anno? Quali novità ha introdotto?  Mi risulta che abbia solo approvato la realizzazione di una “pista per biciclette” con annesso enorme edificio di servizio, in area allagabile, sul piano territoriale paesaggistico, destinata a parco fluviale.
Chiedo una Verbania diversa dove non si debba più dire a chi va in bicicletta “a tuo rischio e pericolo”: io preoccupato lo sono.
  1. Eh già, come sempre la colpa non è mai di chi viene ferito, ma sempre di altri.
    Per carità, non conosco la dinamica, quindi non mi esprimo in merito, però il contesto lo commento.
    E non risparmio nessuno.
    I ciclisti DEVONO capire che non sono esonerati dalle regole del codice stradale: non devono pedalare in contromano, non devono attraversare la strada all’improvviso, non possono usufruire delle strisce pedonali, se non scendendo e portandola a mano.
    Gli automobilisti DEVONO sapere che esistono anche gli attraversamenti per i velocipedi (i quadrati non sono disegnati per bellezza), devono considerare che la strada non è solo per loro.
    Per quanto riguarda le rotonde, l’importante è avvisare la svolta, facendo attenzione, perché LA PRUDENZA NON È MAI TROPPA.
    Anche se hai la precedenza…

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