SUPER ECLISSI: L’INTERVENTO DI UN ESPERTO LOCALE

SUPER ECLISSI: L’INTERVENTO DI UN ESPERTO LOCALE

Pubblichiamo dalla rubrica “La Voce dallo spazio” del periodico “La Voce dell’Appenzeller Museum” diretto da Liborio Rinaldi, un articolo dell’esperto astrofilo Valter Schemmari sulla eclissi di luna di questa sera.

Finalmente, dopo l’assenza di fenomeni celesti spettacolari, questo luglio ci dona un’eclissi totale di luna particolare, dal momento che l’ultimo avvenimento analogo si era verificato il 28 settembre 2015, ma che nelle nostre zone non fu visibile perché purtroppo il cielo fu tutto nuvoloso. Questa eclissi del 27 luglio è tra l’altro anche di comoda contemplazione, poiché inizia appena dopo il tramonto ( 19 h 15 m ) ed è un evento davvero speciale, perché la sua durata è maggiore di oltre 40 minuti rispetto alle altre eclissi analoghe, offrendo quindi un periodo di totalità più lungo di tutte le prossime eclissi lunari di questo secolo.

Ma per informare i lettori che non conoscono fenomeni celesti come quello citato in questo articolo, ora ne parlerò con maggior chiarezza: l’eclissi di Luna si verifica quando il nostro satellite viene oscurato parzialmente o totalmente dal cono d’ombra (e/o di penombra) della Terra. Il sistema composto da Sole, Terra e Luna si trova allineato e, in base al grado di questo allineamento e alla distanza del satellite dal nostro pianeta (si deve tener presente che la sua orbita è ellittica), si può avere una diverso tipo di eclissi. Quella del 27 luglio è lunghissima perché la Luna, oltre ad attraversare completamente il cono di penombra e quello d’ombra della Terra, in quel momento è prossima all’apogeo, cioè alla massima distanza dalla Terra. La sua lentezza nell’attraversare l’ombra del nostro pianeta, come specificato, garantisce quindi una totalità dell’eclissi di ben 103 minuti. Ecco quindi perché la durata di questa eclissi è più lunga e di conseguenza da non perdere, considerando che non riusciremo a rivederne un’altra analoga almeno in questa vita.

Però (c’è sempre un però) questa eclissi lunare è impegnativa sia per la posizione del luogo da cui si osserva, sia per la sua modesta altezza sull’orizzonte: per osservarla nella sua interezza temporale è necessario recarsi in un sito dal quale si può vedere l’orizzonte sud-est più libero possibile. Una nota positiva di questa situazione per i fotografi è che l’altezza della luna piuttosto limitata permette di riprendere luna e paesaggio sottostante, in modo da ottenere immagini molto suggestive e solitamente irrealizzabili con la luna alta in cielo. Tra l’altro vicino alla Luna è presente anche il pianeta rosso, Marte, che si trova nel miglior periodo per osservarlo e fa compagnia alla Luna nel suo colore, quando essa diventa rossa come brace.

Solitamente per ottenere una visione più ampia è necessario recarsi in altura, in siti con ampia visuale che nelle nostre zone collinari e pedemontane sono fortunatamente numerosi. L’eclissi sul lago Maggiore, facendo riferimento a Verbania, ha inizio nelle sue fasi in questi orari : 1) Fase di penombra 19h 15m 2) Eclissi parziale 20h 24m 3) Fase di totalità (Ombra) 21h 30m 4) Fase massima 22h 22m 5) Fine totalità 23h 13m 6) Termine eclissi parziale 00h 19m 7) Termine eclissi penombra 01h 29m. Come in ogni eclissi totale di luna, le fasi più spettacolari sono quelle Parziali (Penombra) e di Totalità (Ombra), in cui si può vedere il nostro satellite oscurarsi progressivamente e diventare color rosso acceso, ma anche le altre fasi precedenti e seguenti offrono sempre un fascino contemplativo speciale. Questa eclissi mostra la luna più piccola del solito, poiché, come precedentemente accennato, si trova al suo apogeo, che corrisponde alla sua massima distanza dalla nostra Terra, che è di oltre 406.000 Km.

Come in ogni occasione di eclissi lunare, mi piace ricordare che importanza avesse questo fenomeno celeste per le popolazioni del passato. Nel Medioevo i contadini erano convinti che le eclissi fossero causate da parole magiche pronunciate dalle streghe, che avevano il potere di ipnotizzare la Luna, obbligandola ad avvicinarsi alla Terra per deporre una sorta di rugiada schiumosa sulle erbe che poi sarebbero servite alle fattucchiere per compiere ogni sorta di sortilegio. I cinesi, fino a poche centinaia di anni fa, temevano le eclissi di Luna, credendo che durante questo fenomeno essa venisse attaccata da un gigantesco drago che tentava, inutilmente, di divorarla. Non si può dimenticare che Cristoforo Colombo, nel 1503, durante il suo quarto viaggio alla volta dell’America, al suo sbarco incontrò le popolazioni locali che rifiutarono di fornire il cibo al suo equipaggio in cambio di gioielli. Allora Colombo, per ingannarli, conoscendo una eclissi lunare che stava per avvenire (29 febbraio 1504 ), la sera in cui si sarebbe verificata, organizzò un incontro con i capi delle popolazioni indigene e disse loro che Dio era rimasto molto offeso e avrebbe fatto sparire la luna. L’eclissi si verificò e gli indigeni, spaventati, fornirono a Cristoforo Colombo il cibo, se lui avesse interagito per loro presso Dio. Cosa che poi Colombo fece, e tornò dicendo che Dio li aveva perdonati. La Luna tornò così a splendere e Colombo ottenne le sue scorte di cibo.

Per terminare queste righe, il mio suggerimento per immortalare almeno qualche momento di qualunque eclissi è quello di utilizzare fotocamere od anche uno smartphone con almeno qualche ingrandimento (meglio ovviamente usare fotocamere reflex) fissate su un treppiede o almeno appoggiate su una superficie fissa (un muretto oppure semplicemente il tettuccio della vostra automobile), ricordandovi di segnare l’orario delle fasi riprese, per rendere più scientifico il vostro lavoro di fotografi e come ricordo di un evento raro o rarissimo, come quello del 27 luglio.

 

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