SUPERMERCATO LIDL VIA DA SUNA ? LA POPOLAZIONE NON CI STA

 

La Lidl a Suna.

Suscitano timori e preoccupazioni tra gli abitanti di Suna le notizie sempre più insistenti di un possibile spostamento del supermercato della Lidl, che si trasferirebbe dalla attuale sede in corso Europa ai piedi del Monterosso a Pallanza. A Suna, abitata in gran parte da persone anziane, hanno già chiuso i battenti due supermercati e questa ulteriore perdita avrebbe pesanti ripercussioni per la spesa quotidiana della popolazione. L’azienda non dà nessun chiarimento, mentre risulta che il trasferimento nel luogo indicato a Pallanza sarebbe in contrasto con le destinazioni attuali del piano regolatore e occorrerebbe apportarvi una variante. Ciò non basta però per tranquillizzare gli abitanti, che confidano al più presto in una smentita chiara e inequivocabile delle voci che li tengono in apprensione.

  1. se si sposta magari è un buon motivo per qualcuno di investire in 1 o 2 negozi di alimentari e non solo, come c’erano una volta a suna e che hanno chiuso proprio a causa dell’arrivo del supermercato.

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  2. Ma se la smettessimo con questa grande distribuzione che ha ucciso tutto il commercio al dettaglio che ravvivava anche la vita dei quartieri? Se si ripensasse, come dice Cristina, a una politica commerciale di reinserimento di più attività nel tessuto urbano? Valeva la pena, in cambio, ad esempio, di due rotonde calare colossi commerciali proprio nel centro della città snaturando una situazione in equilibrio? Oggi forse ci stiamo rendendo conto che sono state scelte all’insegna di una visione poco lungimirante che non ha tenuto conto della caratteristiche peculiari di quella che avrebbe potuto essere una cittadina lacustre con una sua tipicita’,

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  3. Cara Marcella, quando di fronte ai politici si presenta qualcuno che dice “grazie a noi assumeremo 100 persone”, tanti di questi mettono giù il tappeto rosso senza neanche fare una valutazione seria, concreta e di visione del futuro che sia credibile, semplicemente perchè questi ultimi sono li per tutto meno che per fare il bene comune (ne abbiamo prova a livello, provinciale, regionale, nazionale). Peccato che dopo quei 100 posti di lavoro significano: “50 negozi chiusi, 200 persone che non lavorano più, servizi di prossimità svaniti, prezzi più alti nei pochi negozi che resistono, traffico, inquinamento, perdita della socializzazione nei quartieri”. E purtroppo potrei andare avanti con lati negativi, quelli positivi devono ancora spiegarmeli.

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  4. armand du plessis 21 Gennaio 2014, 1:13

    in attesa che il modello “corea del nord” prenda il sopravvento, forse, varrebbe la pena di ricordare che fare impresa, anche nel commercio, non è cosa malvagia.
    la grande distribuzione ha preso il sopravvento, non solo a verbania ma ovunque, perchè maggiormente concorrenziale, in alcuni settori, rispetto al piccolo commercio. andare all’esselunga alla coop o alla bennett anche la domenica per farsi un’idea.
    peraltro, non è che a verbania vi sia un cattivo rapporto tra insediamenti commerciali grandi e medio-piccoli, anzi…
    ovviamente se si confronta verbania con le altre realtà limitrofe.
    se poi si ha qualche idea favolosa per reinsediare il piccolo commercio…bene, diciamolo.
    se poi uno spostamento di un piccolo supermercato, di poche centinaia di metri, preoccupa la popolazione…..mah…..

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