TEAM VERBANESE ALLA MARATONA CICLISTICA PER SENSIBILIZZARE AL RISPETTO DEI CICLISTI SULLA STRDA

TEAM VERBANESE ALLA MARATONA CICLISTICA PER SENSIBILIZZARE AL RISPETTO DEI CICLISTI SULLA STRDA

La “12H Cycling Marathon” in programma dalle 20 di questa sera alle 8 di domani presso l’autodromo di Monza, vede la partecipazione del team verbanese “Nerofluo – Fiori Bianchi”. Gianmario Rovaletti, Valter Pedroni, Fabrizio Ferrugiara e Patrich Rabaini corrono la 12H di Monza, portando sulla maglia il logo del DDL S2658, meglio noto come #salvaciclisti, la proposta di legge che prevede l’introduzione del rispetto della distanza laterale di 1,5 metri in caso di sorpasso di un ciclista.   La maglia è stata presentata questa mattina al sindaco  Silvia Marchionini che, mostrando particolare sensibilità al tema della sicurezza stradale, ha fornito il proprio sostegno all’iniziativa.   Scopo della nostra partecipazione – spiega Patrich Rabaini, estensore del DDL – è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica al rispetto dell’utenza debole della strada. I dati relativi agli incidenti che coinvolgono i ciclisti sono allarmanti: ogni anno più di 250 ciclisti restano vittime di incidenti mortali e oltre 16.000 riportano lesioni anche gravi. In strada c’è spazio per tutti e con un po’ di rispetto reciproco si potrebbero evitare tanti incidenti.  Aggiungono gli altri partecipanti: Trascorsi agonistici nel professionismo ciclistico impongono di sostenere queste iniziative a tutela degli utenti deboli della strada. Sperimentiamo quotidianamente durante gli allenamenti la crescente pericolosità delle strade e qualcosa deve essere fatto per garantire la sicurezza di chi pedala. E’ una bellissima occasione per partecipare ad una gara entusiasmante e inusuale  alla quale abbiamo abbinato una finalità di sensibilizzazione al rispetto dei ciclisti. Fiori Bianchi e ad Assos of Switzerland hanno reso possibile la partecipazione alla 12h Cycling Marathon.

Nelle foto la presentazione della maglia del team verbanese

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  1. prima di fare certe dichiarazioni bisognerebbe fare un esame di coscienza da parte dei ciclisti, che sono i primi a non rispettare il codice della strada, salvo poi prendersela contro i poveri automobilisti che devono sopportare le intemperanze dei primi, che, contrariamente alla maggior parte dei veicoli a motore, circola sulle strade non per necessità, ma per puro diletto, e per perdere tempo, ma ormai è di moda giocare a fare le vittime!

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    • Caro Marco ti propongo un piccolo gioco: fermati per 15 minuti in un qualsiasi punto di una strada verbanese dove passano auto, moto e biciclette e fai il conto delle infrazioni che vengono effettuate e poi fammi sapere quante sono e chi le ha fatte (per il solo “non rispetto del limiti di velocità” vedrai che numeri…). Premesso che ci sono tanti ciclisti che non rispettano il codice della strada, fai una bella analisi di quanti sono gli automobilisti che fanno altrettanto e ti renderai conto che la bilancia pesa decisamente dalla parte dei secondi. Il codice della strada va rispettato da tutti ma bisognerebbe anche rendersi conto, da utenti della strada, chi è più sicuro e chi lo è meno (includiamo per favore anche i pedoni). In Spagna nel 2012 sono morti meno di 80 ciclisti sulle strade, in Italia 280…sempre colpa dei ciclisti? Ognuno si faccia un esame di coscienza e soprattutto quando si appresta a usare la strada (a piedi, in bici, in auto, moto o con qualunque altro mezzo) si cerchi di capire che arrivare 10 secondi dopo a destinazione non cambia nulla. Rallentare un attimo per dare la precedenza, fermarsi prima delle strisce pedonali (cosa molto rara da parte degli automobilisti), non sono gesti di cui vergognarsi. Ci vuole tanto rispetto e ci vorrebbe un po’ più di calma e di comprensione da parte di tutti. Ci sarebbero molti meno morti sulle strade, molti meno feriti, molti meno costi sociali (assicurazioni, sanità), si consumerebbe meno carburante (veicoli a motore), si vivrebbe un pochino più sereni, si arriverebbe a destinazione comunque, mi creda.

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