Ha avuto origine da una singolare circostanza l’episodio che ha rischiato di degenerare in rissa al bar ACPicchia di Villa Giulia a Pallanza. L’accaduto prende le mosse dal fatto che il questi giorni in occasione del tradizionale Palio Remiero di Ferragosto la frazione verbanese è addobbata ovunque con drappi, bandiere e decorazioni gialloblu, colori simbolo di Pallanza ma anche della bandiera dell’Ucraina. Alcuni turisti di questo Paese seduti ad un tavolino del bar commentavano nella loro lingua tale circostanza vedendo quasi in essa anche un segno di attenzione per la loro patria. Sta di fatto che nei loro pressi erano seduti anche tre turisti russi che hanno sentito le loro parole e non le hanno gradite, reagendo ad esse verbalmente in modo acceso e violento. Ne è derivato un battibecco che è rapidamente salito di tono rischiando di passare a vie di fatto decisamente pericolose data la piega presa dagli eventi. La colluttazione fisica che sembrava ormai quasi inevitabile è stata evitata solo grazie all’intervento di altri clienti e addetti al locale, grazie al quale tutto si è concluso senza altre gravi conseguenze.
Certamente i russi avranno avuto le loro ragioni. Cioè nessuna.
L’avevano presa per una battuta gli amici di Piazza Vila l’altra sera, quando dissi che potevano nascere fraintendimenti ed equivoci tra i colori di Piazza & Vila e la recente offensiva Ucraina.
Purtroppo, l’episodio avvenuto al bar ACPicchia di Pallanza, uno dei luoghi più aulici di Verbania, riflette le tensioni geopolitiche di una guerra in un contesto locale di festa. La sovrapposizione inintenzionale tra i colori simbolo di Pallanza e quelli della bandiera ucraina ha innescato una reazione emotiva forte, rivelando quanto le percezioni possano essere influenzate dal contesto storico e politico attuale.
È importante sottolineare come un mero equivoco sia stato alla base dell’incidente. I turisti e la comunità ucraina potrebbero aver visto nei colori di Pallanza un segno di solidarietà, mentre i turisti e la comunità russa potrebbero aver interpretato tale esposizione come una provocazione. Questo episodio evidenzia come la stessa immagine possa essere letta in modo completamente diverso a seconda della prospettiva e delle esperienze personali di ciascuno.
L’episodio di Pallanza fa emergere l’importanza della comunicazione e del dialogo, anche in situazioni di forte tensione emotiva, ma preoccupa fortemente perché al Palio Remiero sono attesi migliaia di turisti.
Questo evento dimostra come le tensioni globali possano manifestarsi in contesti locali, anche inaspettati come il Palio Remiero e come degli stessi colori possono essere interpretata in modo diverso a seconda del contesto e delle esperienze personali. L’equivoco, soprattutto per i turisti, è evidente: i colori di Pallanza, sono giallo e blu, a simboleggiare i due più antichi rioni di Pallanza: la Piazza (Blu) e la Vila (Giallo).
Gli stessi due colori che contraddistinguono fin dal 1896 la Canottieri Pallanza.
I colori Ucraini dal 1918 sono il cielo blu, simbolo della pace sopra i campi di grano, simbolo della prosperità, valori che oggi purtroppo mancano al popolo ucraino.
Ora è fondamentale che l’amministrazione comunichi una corretta informazione, spiegando che non siamo in festa per l’offensiva Ucraina anche perché le guerre non si festeggiano, bensì per il nostro Palio Remiero, ma sopratutto riuscire a trasmettere a tutti il senso di festa della città al di là dei colori in campo e sopratutto cercare di comprendere il punto di vista altrui, anche quando non lo condividiamo.
Sei bello spesso però!
Concordo: bello spesso!
Un vero funzionario pubblico!
Bel commento, trovo giusto precisara ed evitare di creare equivoci, tenuto anche il legame tra Verbania e la cultura russa simboleggiati nella persona di Paolo Troubetzkoy, evitando di dare rimandi a schieramenti politici che esulano dal celebrare tradizioni.
Le guerre non sono da festeggiare sì deve accusare chi le provoca, come gli usa che fanno suo il motto dividi e impera
invece i russi fanno del loro motto devasta e stupra…