Giornate nere per la spiaggia dell’Arena e dintorni presso il Maggiore. A poche ore dalla notizia del divieto di balneazione, giunge infatti nel pomeriggio quella di un 31enne di nazionalità peruviana morto annegato in seguito a un malore. Vani sono stati i tentativi di rianimazione da parte del personale del 118 giunto sul posto Sulle circostanze dell’accaduto sono naturalmente in corso gli accertamenti.
Quante volte abbiamo pensato a come rendere più sicura la balneazione per tutti, soprattutto dopo tragedie come questa che, purtroppo, non sarà l’ultima. Come evitare che si ripetano?
Nel 2016, la startup Smartmedic e la Kaunas University of Technology (KTU) in Lituania avevano sviluppato un prototipo innovativo: un collare salvagente intelligente che si gonfiava automaticamente a una determinata profondità, facendo riemergere e mantenendo la testa di chi lo indossava sopra la superficie. Buddy, così era chiamato, prometteva di salvare la vita di bambini e adulti in caso di annegamento accidentale.
Del peso di soli 120 grammi, si indossava comodamente intorno al collo senza limitare i movimenti. Quando il sensore integrato nel collare rilevava una profondità critica, si attivava un meccanismo che gonfiava completamente gli airbag in pochi secondi, sollevando la persona verso la superficie e mantenendo la testa fuori dall’acqua.
Questo dispositivo unico, realizzato con tecnologie avanzate e materiali all’avanguardia, si trasformava in diversi airbag separati che portavano la persona in difficoltà verso la superficie, mantenendola a galla e in attesa dei soccorsi.
L’idea di Buddy è nata da Tadas Juknius. Successivamente, la Facoltà di Ingegneria Meccanica e Design della Kaunas University of Technology ha sviluppato e migliorato il prototipo. Tuttavia, a distanza di otto anni, sembra che il progetto si sia arenato. Sarebbe stato un’invenzione rivoluzionaria, capace di salvare innumerevoli vite.
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