
Nel comune di Aurano presso l’alpeggio di Corte Bavarone, ai piedi del Monte Zeda, l’erpetologo Lorenzo Laddaga, ricercatore già coinvolto in studi nel Parco nazionale Val Grande, ha provveduto alla cattura di alcuni esemplari di Vipera aspis. L’iniziativa si è resa necessaria perché le vipere avevano “preso casa” tra i ruderi del “curt” di Bavarone, denominazione che in Valle Intrasca è sinonimo di alpe o alpeggio. I ruderi, come l’intera vallata del Rio Bavarone, sono oggetto dei lavori previsti dal progetto “ritornare”, voluto dal Comune di Aurano e dal Parco Nazionale Val Grande. Si tratta un progetto per la valorizzazione nel settore zootecnico, caseario, energetico e ricettivo con il quale si intendono creare le basi per il ritorno delle attività agropastorali nell’alta Valle Intrasca. come ricorda il sindaco di Aurano Davide Molinari. Si creano opportunità di sviluppo compatibile con l’ambiente e con le risorse naturali disponibili, con passione e sobrietà, aggiunge il presidente del Parco nazionale Massimo Bocci. Rilevata la presenza dei rettili nell’ambito del cantiere, il direttore dei lavori Renato Locarni ha interrotto le attività dell’impresa valsesiana MBG e ha coordinato con il personale del Parco e l’esperto dei rettili, il “trasloco” degli esemplari. Sono stati individuati tra i ruderi tre esemplari di Vipera aspis, di color mattone, tutte femmine di cui due gravide e prossime al “parto” (le vipere sono ovovivipare), che una volta catturate sono state poi liberate in luogo idoneo e quindi adatto alla loro ecologia e lontano dai percorsi frequentati dagli escursionisti. Il dottor Laddaga ha poi fornito le istruzioni necessarie affinché la prosecuzione dei lavori possa avvenire in sicurezza e nel rispetto anche di questi abitanti delle nostre montagne. Il direttore dei lavori attiverà così all’occorrenza un preciso protocollo di cattura e di “trasloco” di eventuali altri esemplari.
Alcune immagini e un breve filmato sulla cattura degli esemplari di Vipera aspis