ULTIMA GIORNATA PER “LETTERALTURA”

ULTIMA GIORNATA PER “LETTERALTURA”

Si conclude domenica 27 settembre la 14a edizione del Festival LetterAltura, con il tema “Fuoco e calore, nei viaggi e nel cuore”.  Tutti gli eventi sono ad ingresso gratuito. Ecco il programma dell’ultima giornata:

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in collaborazione con 

incontro con

Carlo Alessandro Pisoni

ore 10.00

Foyer del Centro Eventi “Il Maggiore”

Tre fuochi
Usi insoliti del quarto elemento sul Verbano e dintorni

Il quarto elemento accompagna l’umanità dai suoi primordi: nonostante sia stato sovente temuto, il fuoco rappresenta uno “strumento” indispensabile del vivere e dell’agire quotidiano. Nella breve relazione di Carlo Alessandro Pisoni vengono esposti tre usi insoliti – e “mediati” – dell’elemento fuoco, che in primo luogo servì sin dalla prima metà del Seicento a mantenere temperate le serre delle isole Borromee.  Un secondo fuoco (insieme all’altro elemento vitale, l’acqua, e alla “rusca” delle castagne) consentì per secoli di effettuare le indispensabili operazioni di tintura delle reti nei “fornelli” delle stesse isole Borromee. Infine, un terzo fuoco, questa volta più tecnologicamente avanzato (perché si trattava del fuoco di combustione nel motore a scoppio) oltre a dare l’avvio, anche sul Verbano, a una stagione di vivace imprenditorialità automobilistica, favorì le avventure di due verbanesi in giro per il Mediterraneo con una antiquata ma tenace “vetturetta” che tra mille acciacchi e difficoltà percorse in due anni ben 40mila chilometri, superando indenne tempeste di sabbia, predoni del deserto, inconvenienti tecnici di ogni sorta. Quest’ultima vicenda è presentata nel libro Gaudenzio Uccelli, Elio Jorietti. Attraverso tre continenti, che Carlo Alessandro Pisoni, assieme a Danilo Minocci, ha pubblicato nel 2017 a cura del Magazzeno Storico Verbanese.

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incontro con

Laura Pariani

Nicola Fantini
Alberto Maisto

ore 11.00

Foyer del Centro Eventi “Il Maggiore”

Patagonia

“Mi chiedono spesso come sia la Patagonia e perché tutti coloro che ci sono andati se ne siano innamorati”. Così la scrittrice Laura Pariani, che alla Patagonia ha dedicato diversi testi, inizia la sua introduzione al libro Patagonia. Immagini e parole (Carlo Delfino editore, 2020), curato da Alberto Maisto, fotografo freelance e giornalista. Il libro vuol essere un omaggio al mito di una terra ai confini del mondo, che rappresenta ciò che ancora esiste sulla Terra di “estremo”, di “diverso” e anche di “autentico”. Il progetto, che ha visto la collaborazione anche dello scrittore e traduttore Nicola Fantini, diventa per gli spettatori del Festival di LetterAltura una videoproiezione di immagini e parole – di scrittori, giornalisti, scienziati, viaggiatori e scalatori – che parlano della Patagonia, dove ci sono i più grandi ghiacciai, le pianure più sconfinate e brulle, le zone più incontaminate e disabitate, e dove con la Terra del Fuoco si raggiunge l’estremo sud del mondo.

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incontro con

Chiara Carminati

ore 12.00

Foyer del Centro Eventi “Il Maggiore”

Fuori fuoco

Fuori fuoco, come immersi in una nebbia fitta, senza punti di riferimento, senza sapere dove andare. Fuori fuoco, come quando intorno scoppia la guerra e poco a poco, e poi all’improvviso, il calore famigliare della quotidianità perde nitidezza, sembra solo un ricordo lontano e sbiadito. Jolanda è una ragazzina friulana e ha 13 anni nell’estate del 1914, quando l’inizio delle ostilità tra Austria e Serbia provoca il rientro in patria di migliaia di emigranti. È la prima di una lunga serie di peripezie: l’entrata in guerra dell’Italia sconvolge completamente la vita di tutta la regione, che diventa un’unica grande retrovia. L’arrivo del Re Vittorio Emanuele III, le bombe sulla città di Udine, la tragedia degli internamenti, lo scoppio di Sant’Osvaldo, gli irredentisti a Grado, la fuga dopo la rotta di Caporetto: gli eventi storici fanno da sfondo all’avventura personale di Jolanda, in viaggio alla ricerca di un pezzo di famiglia, al ritmo incalzante di una guerra che entra letteralmente nelle case e nel quotidiano della gente.

Con Fuori fuoco (Bompiani, 2014) Chiara Carminati ha vinto nel 2016 la prima edizione del Premio Strega Ragazze e Ragazzi. La scrittrice, già autrice di storie, poesie e testi teatrali per bambini e ragazzi, in questo libro si basa su una precisa documentazione storica e intreccia fiction e vicende di cronaca, seguendo il filo di 13 fotografie perdute, che entrano a loro volta nella narrazione, come immagini raccontate, come foto perdute di un album di famiglia. Per parlare di guerra dal punto di vista di chi non la fa, perché “la guerra la fanno gli uomini, ma la perdono le donne”.

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incontro con

Marta Morazzoni

ore 14.30

Foyer del Centro Eventi “Il Maggiore”

Il fuoco di Jeanne

La storia di Jeanne d’Arc e la sua leggenda: i termini si confondono e la vicenda della pastora di Lorena potrebbe avere risvolti inattesi. Quello che da lontano è un percorso limpido, visto da più vicino si complica, entrano in scena altri personaggi, nascono altre suggestioni e la certezza storica sfuma nella leggenda. Cosa sia davvero successo in quello scorcio della Guerra dei Cent’anni e come una ragazza venuta da una remota terra di confine abbia potuto esserne protagonista è uno degli elementi inquietanti di una stagione aspra e feroce, che ha affascinato il mondo dell’arte e della letteratura, rimanendo in fondo un mistero senza volto. Perché nessuno sa quale fosse il volto di Jeanne.
Con Il fuoco di Jeanne (Guanda, 2014) Marta Morazzoni, insegnante di lettere e nota scrittrice, ripercorre l’itinerario toccato dalla stessa giovane per ricercare di lei notizie, pur sapendo di non poter trovare, in un passato così remoto, nessuna certezza. Il libro non è dunque un romanzo, come precisa l’autrice, bensì la cronistoria di un viaggio nel tempo e nello spazio alla ricerca di un personaggio quasi leggendario.

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incontro con

Angelo Reginato

ore 15.30

Foyer del Centro Eventi “Il Maggiore”

Sono venuto ad accendere un fuoco sulla terra

Il titolo dell’intervento che Angelo Reginato porta al Festival 2020 di LetterAltura cita una sorprendente parola di Gesù, riportata dall’evangelista Luca: “Sono venuto ad accendere un fuoco sulla terra” (Lc 12,49). Qual è il senso profondo di una tale affermazione? Per rispondere a questo interrogativo Angelo Reginato, laureato in Teologia Biblica e attualmente pastore della chiesa Battista di Lugano, inquadra le parole di Gesù nel mondo narrativo delle Scritture ebraico-cristiane e arriva così ad evidenziare la presenza del fuoco nella Bibbia. Il termine “fuoco” è usato frequentemente nei testi biblici sia nel significato naturale e tecnico che nella valenza simbolica. Da una parte richiama il giudizio di Dio, che purifica distruggendo il male, mentre nel senso positivo è la sua manifestazione che chiama l’uomo a una vocazione e rinnova il suo cuore. Il fuoco come teofania di Dio indica che egli è Altro da noi ed è il Santo: così appare a Mosè nel roveto ardente, dove il fuoco ardeva e non si consumava (Es 3,1-6), e al popolo sul monte Sinai (Es 19,18).

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incontro con

Stefano Iannaccone

ore 16.30

Foyer del Centro Eventi “Il Maggiore”

Sotto tiro

Ci sentiremmo più sicuri sapendo che una persona seduta di fianco a noi, al bar, potrebbe avere un’arma in tasca? Al grido di “la difesa è sempre legittima”, la riforma della legittima difesa è arrivata in un momento in cui in Italia il numero di morti a causa di armi da fuoco legalmente detenute ha superato quello delle vittime di furti e rapine. Eppure i delitti in famiglia o tra conoscenti continuano a essere descritti come fatti di cronaca, non come un fenomeno sociale, non come un’emergenza che fa sì che vivere nel nostro paese sia più pericoloso.

Stefano Iannaccone è giornalista e scrittore; dal luglio 2017 è addetto stampa del partito politico Possibile, per cui ha curato la campagna “Addio alle armi”. Nel suo libro-inchiesta Sotto tiro. L’Italia al tempo della corsa alle armi e dell’illusione della sicurezza (People, 2019) descrive i passaggi politici e legislativi fondamentali, i rapporti con le lobby delle armi, il pericolo che corre un Paese che si arma e che sceglie la strada di una sicurezza sempre più privata e privatizzata. Come afferma l’autore, “Sotto Tiro non è solo un libro sulle armi, ma è anche e soprattutto un libro sulla sicurezza. È un tema politico e sociale molto dibattuto quindi di grande interesse. Ecco, il messaggio è semplice: ridurre il numero di armi è una questione di sicurezza”.

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in collaborazione con

incontro con

Sara Segantin
Alberto Dal Maso

ore 17.30

Foyer del Centro Eventi “Il Maggiore”

Steps
Giovani alpinisti su antichi sentieri

Steps è un film reale: non ci sono attori, non c’è un copione e le riprese sono realizzate dai protagonisti. Un alpinista-ingegnere (il 27enne Alberto Dal Maso), una scrittrice-esploratrice (la 23enne Sara Segantin) e poi un olandese guida di canyoning, una slovena appassionata di fiori e uno speleologo-sciatore partono per Yosemite. Vogliono ripercorrere i passi di John Muir, padre dell’ambientalismo americano, e portare il suo messaggio di eco-compatibilità sulle Dolomiti, attraverso letteratura, arrampicata, canyoning, trekking, stampa 3D. Non si tratta di spedizioni o sfide impossibili, ma di vivere la Natura e la montagna con meraviglia e consapevolezza, competenza ed entusiasmo, rispetto e spirito d’avventura. Tra arrampicate vertiginose e percorsi infiniti nella neve ghiacciata, i territori selvaggi vicini e lontani diventano spazi dove mettersi alla prova, compiere scelte e superare ostacoli, imparando a rimanere uniti in ogni circostanza.
Il film è prodotto dall’Associazione XXX Ottobre e promosso a livello nazionale dal Club Alpino Italiano. Al Festival di LetterAltura viene presentato da Alberto Dal Maso e Sara Segantin, che ne sono gli sceneggiatori e i registi, oltre che due degli interpreti.

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Délice de Tango…
avec des surprises

con il pianoforte di
Céline Berenguer

ore 21.00

Sala teatrale del Centro Eventi “Il Maggiore”

Passione, energia, emozione…

Con il suo pianoforte Céline Berenguer ci trasporta di nuovo nell’universo del tango argentino. I sapori intensi e ammalianti del tango, le frizzanti e festive milonghe, il profumo delicato del “valsecito criollo”… Carlos Gardel, Astor Piazzolla ma anche Osvaldo Pugliese, Juan D’Arienzo, Francisco Canaro e tanti altri sono le guide del viaggio musicale nell’ultima serata del Festival 2020 e ritmano i passi delle coppie di ballerini, guidate dai maestri di tango Marco Palladino e Lara Carminati. Un repertorio ricco e contrastato all’ascolto, in un programma vario, dinamico e pieno dell’energia e della competenza di Céline Berenguer – pianista francese e maestro collaboratore al Teatro San Carlo di Napoli – che dal 2018 si dedica alla trascrizione al pianoforte del repertorio di tango argentino. Nello spettacolo le note del piano e i movimenti del ballo sono intervallati e impreziositi da alcuni brani di tango nuevo suonati dal maestro Marco Rainelli al flauto e Roberto Sgaria alla fisarmonica.  Una serata speciale, con tanti protagonisti accomunati dal fuoco della passione per la musica e la danza.

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incontro con

Felice Iracà

ore 18.30

Foyer del Centro Eventi “Il Maggiore”

Le campane di San Leonardo
Storia dei Civici Pompieri e della lotta al fuoco delle città di Intra e Pallanza

Il volume curato dall’ingegnere Felice Iracà, dirigente del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco illustra la storia dei Civici Pompieri e della lotta al fuoco delle città di Intra e Pallanza dal 1830 al 1941, quando nasce il Comune di Verbania e i “militi del fuoco” vennero riuniti in un unico Corpo Nazionale. La nascita e l’evoluzione dei Civici Pompieri viene seguita dall’autore attraverso i diversi Regolamenti emanati nel corso degli anni. Ma la storia dei pompieri cittadini è anche quella degli incendi occorsi, in particolare quelli delle prime filature meccaniche di cotone. Il vecchio motto dei pompieri della città rappresenta perfettamente la pulsione che, ancora oggi, anima il lavoro quotidiano del Vigile del Fuoco: “Giuro, al cospetto di Dio in piena fede e coscienza, di essere disposto a vivere pericolosamente, pronto ognora ad immolare la mia esistenza per l’altrui salvezza”.

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Alessandra Casella
Bruno Gambarotta
Alberto Patrucco

ore 23.00

Arena del Centro Eventi “Il Maggiore”
in caso di pioggia Foyer del Centro Eventi “Il Maggiore”

Letture intorno al fuoco

A chiudere la XIV edizione del Festival è un momento notturno che rievoca gli incontri che in ogni parte del mondo, fin dalle epoche più lontane, hanno visto donne e uomini scaldarsi al calore del fuoco, guardare affascinati le sue fiamme e ascoltare storie e poesie.
E sono tre le voci che il pubblico di LetterAltura può ascoltare, attorno a un fuoco finalmente vero. Tre voci volutamente diverse tra di loro: di Alessandra Casella (attrice, conduttrice, autrice, regista ed esperta in divulgazione artistica e letteraria), di Bruno Gambarotta (che alla Rai è stato autore e regista, conduttore e attore di serie televisive, ed è giornalista e scrittore) e di Alberto Patrucco (autore e attore che ha portato la sua particolare comicità in teatro e in televisione).

Cosa c’è di più caldo, intimo e romantico di una poesia d’amore letta davanti al fuoco? Un brevissimo viaggio nella poesia d’amore italiana è accompagnato dalle parole e dalle letture di Alessandra Casella.

Bruno Gambarotta propone letture dai racconti della raccolta I ventitré giorni della città di Alba, di Beppe Fenoglio, che molti considerano il più importante scrittore italiano del secondo ‘900, per i temi trattati (in primis la Resistenza alla quale prese parte attiva) e per una scrittura che fa di lui un autore classico destinato a durare nel tempo, un moderno Tacito.

Il breve monologo satirico di Alberto Patrucco prende spunto dagli effetti di calore e luce prodotti dalla vivacità delle fiamme, e pensando ai tempi che corrono, arriva a concludere che “chiaramente, vedo buio!”

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