Un albero per seminare e far crescere teatro, cultura, sostenibilità, amore per l’ambiente. Gli oltre 100 allievi delle scuole di Verbania coinvolti nel progetto “Seminare teatro” della Fondazione Il Maggiore, hanno piantumato questa mattina un acero proprio vicino all’ingresso del Teatro Il Maggiore. Un gesto di amore per il pianeta, un acero che deve crescere ricco di valori e di cui i bambini si prenderanno cura.Con l’associazione Venti Lucenti, guidata da Manu Lalli, i bambini e i ragazzi delle primarie Bachelet e Tomassetti hanno vissuto un percorso di avvicinamento all’opera lirica per conoscerne meccanismi, peculiarità, emozioni e portare in scena, con due repliche, per gli studenti e per tutti, lo spettacolo “La principessa di gelo”, ispirato sia dalla fiaba di Gozzi sia dalla drammaturgia di Puccini di “Turandot”. Il progetto ha ottenuto anche un finanziamento dalla Fondazione Crt partecipando al bando “Note e sipari”.
La direttrice artistica de Il Maggiore, Renata Rapetti, così spiega l’iniziativa: Seminare Teatro significa rivolgersi alle nuove generazioni e donare un seme di conoscenza teatrale e di formazione valoriale che potrà germogliare e crescere in futuro affinché i bambini di oggi siano il pubblico di domani ma anche attori, musicisti, interpreti, professionisti del settore, adulti capaci di amare il teatro e la lirica, di sviluppare un pensiero critico. Un seme che, in questo anno, acquisisce un ulteriore significato e lega il “fare teatro” alla “sostenibilità ambientale”, per questo il gesto prezioso e simbolico di piantare un albero proprio vicino al teatro. Nelle classi si è parlato infatti di Agenda 2030 e quindi di un territorio così delicato e antropizzato come quello della città di Verbania affacciata sul lago e ricca di ambienti naturali da preservare per le future generazioni. E’ evidente che l’acquisizione di consapevolezza e la capacità di agire in direzioni sostenibili è un percorso che può essere seguito da molti punti di vista: scolastico, scientifico, televisivo, ma è anche possibile che una attività specifica capace di coinvolge i ragazzi in prima persona e di utilizzare la musica, il teatro e l’arte, possa contribuire a una presa di coscienza più significativa ed efficace.
NELLE FOTO la piantumazione dell’acero e Renata Rapetti
