UN COMUNICATO PER I LAVORATORI FRONTALIERI

UN COMUNICATO PER I LAVORATORI FRONTALIERI

La Cgil Novara e Vco ci trasmette il seguente comunicato stampa di Cgil Cisl Uil nazionali  (sottoscritto da  Giuseppe Augurusa per la Cgil,  Luca Caretti per la Cisl,  Pancrazio Raimondo per la Uil) avente per oggetto incertezze, problemi e dubbi interpretativi che permangono ancora  sull’assegno unico per i frontalieri anche dopo l’ incontro con la Direzione Nazionale dell’ INPS, richiesto per avere i necessari chiarimenti sull’ erogazione dell’ assegno unico universale. 

Per i lavoratori frontalieri residenti in Italia che svolgono la propria prestazione all’estero nei  paesi confinanti o limitrofi della UE, ovvero in quelli nei quali sia stipulata una convenzione bilaterale anche  se extra Ue, la possibilità di percepire l’assegno unico può incontrare grandi difficoltà connesse ai flussi di  domande che gli Istituti di sicurezza sociali esteri si troveranno a gestire successivamente al ricevimento da  parte dell’INPS degli importi erogati a titolo di AUUF (incrementati anche dal lavoro autonomo), al fine di  erogare a loro volta, come compensazione, gli assegni familiari (a carico del paese di lavoro).  

A tal proposito, per superare l’inevitabile “collo di bottiglia” che si verrà a determinare, abbiamo richiesto  all’INPS di accelerare per quanto possibile i mandati di pagamento delle domande di AUUF già pervenute  ed aprire un canale di comunicazione privilegiato con le singole casse di compensazioni dei paesi esteri.  Verosimilmente l’INPS sarà nelle condizioni di erogare i primi assegni a partire dalla metà di marzo.  

Confermata l’interpretazione del criterio esclusivo della residenza ai fini dell’erogazione dell’AUUF, ancorché  nella circolare INPS N. 23 del 9/2/21 si indichi la possibilità alternativa alla residenza del rapporto di lavoro a tempo determinato o indeterminato di durata perlomeno semestrale. Tale previsione è in netto contrasto  con il regolamento 883/04 e con gli accordi bilaterali sottoscritti con i paesi non UE, che prevedono modalità  analoghe al regolamento di sicurezza sociale europeo, determina la mancata erogazione dell’AUUF per quei  frontalieri che residenti all’estero, lavorano in Italia ogni, con l’inaccettabile conseguenza di una  differenziazione salariale a parità di condizioni di lavoro.  

Accertato anche l’effetto paradossale di assorbimento, da noi denunciato nei giorni scorsi, per quest’ultimi  lavoratori anche degli assegni familiari erogati fino al 28 febbraio. L’istituto dell’ANF a seguito della sua  decadenza non potrà più essere erogato determinando un danno sulle retribuzioni dei lavoratori frontalieri  in ingresso, residenti all’estero ma che effettuano la propria prestazione in Italia.  

Alla luce di questa verifica, richiediamo al MILAV ed al MEF un’iniziativa urgente volta a garantire la parità  di condizioni e le risorse necessarie per la sua attuazione. Al MAECI ed al Ministero della famiglia,  rispettivamente la garanzia del rispetto delle convenzioni e norme internazionali e l’adeguata protezione  sociale ai nuclei familiari di tutti lavoratori frontalieri in entrata ed in uscita nel e dal nostro Paese.  

 

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