UN DUPLICE AVVISO PER I RISCHI DI INCENDIO NEI BOSCHI E NELLE CANNE FUMARIE

UN DUPLICE AVVISO PER I RISCHI DI INCENDIO NEI BOSCHI E NELLE CANNE FUMARIE

Due avvisi per i rischi di incendio, Regione Piemonte e Protezione Civile proclamano lo stato di massimo pericolo di incendi boschivi in considerazione delle condizioni meteo che determinano una forte siccità.  E’ vietato, a una distanza fino a cento metri dai boschi, di accendere fuochi di alcun tipo ed evitare comportamenti pericolosi. In particolare è vietato usare apparecchi a fiamma o elettrici per tagliare metalli, usare motori, fornelli o inceneritori che producano faville o brace, accendere fuochi d’artificio, fumare, disperdere mozziconi o fiammiferi accesi.  Per i trasgressori sanzioni da  200 a 2.000 euro.

E’ invece del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco la diffusione di un comunicato con regole di prevenzione  per gli incendi di camini. Con l’approssimarsi della stagione invernale cresce il pericolo di incendio delle canne fumarie a servizio dei camini. Il classico incendio camino è quello causato dall’accensione della fuliggine, costituita da particelle carboniose che si deposita nel tempo sulle pareti della canna fumaria. Un’eventuale combustione che si sviluppa all’interno del condotto fumario può determinare gravi conseguenze: nelle vecchie costruzioni, ad esempio, capita talvolta che si incendino o si carbonizzino lentamente le testate delle travi di legno o di altri materiali combustibili che si trovano a diretto contatto della canna, non adeguatamente coibentata; il passaggio di gas caldi e talvolta velenosi attraverso eventuali cricche o fessure presenti nel condotto può provocare asfissia o avvelenamento da ossido di carbonio; la fuoriuscita dalla bocca del camino di faville, trasportate dal vento, può innescare altri materiali combustibili posti anche a distanza. Particolare attenzione va dunque posta proprio alla canna fumaria dei camini, sin dalla fase di posa in opera da parte di personale qualificato, essere impermeabile e termicamente isolata, di sezione geometrica adeguata alla portata dei fumi da smaltire, nonché realizzata con materiali atti a resistere nel tempo allo stress termico conferito dalla combustione della legna. La canna fumaria deve poi avere andamento verticale, senza strozzature alcune, ed essere distanziata adeguatamente, mediante intercapedine d’aria od opportuni isolanti, dalle strutture lignee del tetto e da altri materiali combustibili. Come sempre, poi, uno speciale memorandum lo dobbiamo alla manutenzione della canna, ordinaria e straordinaria: la pulizia periodica, per eliminare fuliggine e particelle incombuste, eventuali videoispezioni per verificare l’integrità delle pareti, la coibentazione, qualora non presente o deteriorata. In ultimo, una raccomandazione di carattere gestionale: non eccediamo, oltre la reale necessità, con il quantitativo di legna da bruciare, e, soprattutto, non affaccendiamoci troppo in altre attività, dimenticando che un “fuoco” sta comunque ardendo nella nostra abitazione.

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