UN PO’ DI STORIA: IL CENTRO SAN FRANCESCO

UN PO’ DI STORIA: IL CENTRO SAN FRANCESCO

In  previsione di un convegno sul rione San Bernardino, Verbania Documenti VB/Doc diffonde il seguente contributo di Roberto Sogni su nascita e sviluppo del Centro San Francesco.

Il Centro San Francesco inizia a prendere forma nel 1997, quando la Diocesi di Novara acquista dai Frati minori un’ala di quello che era il Convento di S. Rita. Ormai disabitato, dopo aver vissuto qualche anno come sede succursale di scuole, l’Opera Diocesana per la Preservazione della Fede – così si chiama l’ente proprietario, in sostanza la Diocesi di Novara – mette in atto una ristrutturazione per dare alle parrocchie un punto di riferimento per gruppi. Questa era stata l’idea iniziale di don Giuseppe Cacciami per un quartiere che avrebbe avuto un “ruolo notevole per il futuro della città”.

Una delle sfide più difficili, sembra strano, ma è stata quella di dare un nome ad un complesso che vuole essere significativo per l’intera città.

CENTRO riprende l’idea di un luogo dove chi vuole può trovare qualcosa che possa interessare e anche il centro geografico nella piantina di Verbania. FRANCESCO è la gratitudine per una presenza significativa come quella dei frati minori che hanno lasciato in questo luogo, in questo quartiere e in molte persone della nostra città.

Intorno ad una struttura recettiva di 60 posti letto e ad una serie di campi da gioco nasce quello che possiamo definire un ibrido: una contaminazione tra quell’istanza educativa ispirata all’ I care di don Milani, ovvero al m’interessa e quindi accolgo; una concezione sportiva come esperienza di crescita; una attenzione al mondo del volontariato e dell’impegno associativo; un servizio al quartiere con il primo Oratorio della Parrocchia San Bernardino; un punto di riferimento per le parrocchie della città per alcuni cammini comuni; un rispetto verso le esigenze di un territorio che vive una nuova fase della sua vita.

Con la filosofia di fondo che i fatti si devono guardare anche da un altro punto di vista e che il primato sta nell’aspetto educativo (Dt.32,11) le diverse realtà sono l’anima del Centro San Francesco. La Società Sportiva nata sulle ceneri del “San Bernardino”, dove i bambini e i ragazzi possono vivere un’idea di sport sana, senza togliere nulla al senso agonistico e al gioco. Il Centro Servizi del Volontariato, che ha fatto diventare le nostre sale punto d’incontro delle associazioni più diverse con appuntamenti e iniziative decisamente variegate. Il Comitato Provinciale del CSI, ispiratore e anima dello spirito sportivo in tutte le attività presenti. Il gruppo Mani Tese con il suo storico Magazzino, punto di riferimento di progetti dal respiro umanitario e con il mercatino dell’usato ancora per molte situazioni di difficoltà. L’oratorio parrocchiale per i bambini della parrocchia S. Bernardino, sede degli Scout e dei propri cammini formativi. La sede del Vicariato territoriale, dove incontrarsi, svolgere momenti formativi e vivere incontri significativi come quelli Ecumenici e di dialogo religioso con le altre appartenenze religiose della Città.

La primissima idea di don Cacciami di una casa per gruppi praticamente non vide mai la sua attuazione, perché le esigenze “pastorali” cambiano. Nacque così la “casa per ferie” un piccolo punto di riferimento per insegnanti, operai, gruppo di formazione, squadre sportive, turisti, famiglie. Pur mantenendo lo spirito di fondo di luogo di accoglienza è stato necessario adeguarsi alle esigenze di mercato ed iniziare nel 2005 un grande progetto di ristrutturazione in cui le celle francescane lasciano spazio a camere semplici ma idonee allo standard richiesto.

A seguire nel 2010 la struttura subisce una nuova rivoluzione con un cambiamento radicale dell’esterno: le strutture sportive. Un progetto ambizioso fatto di campi da calcio in erba sintetica, basket, beach volley, parco giochi.

I numeri delle persone che sono passate qui dal Centro sono impressionanti: chi ha giocato nei campi, chi ha soggiornato nella struttura recettiva, chi ha mangiato al ristorante e chi è arrivato per una riunione o un incontro. Tante realtà diverse in un luogo in continuo cambiamento che accoglie tutti cercando di rispondere alle diverse esigenze, una sfida quotidiana per un luogo che ha l’ambizione di essere quotidiano.

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