UNA ANALISI SUL LAVORO NEL TERZIARIO NEL VCO

UNA ANALISI SUL LAVORO NEL TERZIARIO NEL VCO

Nell’ambito di un focus sul mercato del lavoro prodotto con una conferenza stampa on line da Confcommercio Alto Piemonte, ecco di seguito l’analisi svolta a proposito della domanda di lavoro nel terziario del Vco.

Verbano Cusio Ossola: in crisi “Moda-Fashion” e “Servizi alle imprese”, aumenta la richiesta di lavoro domestico e intermittente

In provincia di Verbano Cusio Ossola, il terziario raccoglie ben l’81.1% dei contratti avviati dalle imprese. Nel corso dei primi 9 mesi del 2020 si registrano 11.560 assunzioni, in calo del -26.1% (il più severo all’interno del Piemonte Nord in termini percentuali) rispetto allo stesso periodo del 2019. L’effetto della pandemia è quantificabile in -4.086 richieste di assunzioni da parte delle aziende del settore. Adulti e donne le componenti più colpite. Se, da un lato, la domanda di lavoro ha favorito l’ingresso di donne (58.8%), con una maggiore propensione per le fasce tra i 35 e i 64 anni di età (52.7%), dall’altro, entrambe le categorie hanno subìto gli effetti derivanti dalla pandemia, evidenziando rispettivamente una riduzione del -26.4% (-2.443 avviamenti) e del -27% (-2.254 avviamenti) dalla precedente annualità. Anche la componente straniera, che già dalla precedente annualità aveva registrato una minima contrazione, riporta un ulteriore contenimento del -26.8% (il più importante tra le province del Piemonte Nord), pari a -727 contratti avviati.
Le richieste maggiori di forza lavoro provengono dalle aziende del turismo (47.2% degli avviamenti terziari), con un apporto complessivo di 5.451 figure lavorative. Crolla tuttavia la domanda del settore, che forse più di tutti ha risentito degli effetti della pandemia e delle numerose limitazioni imposte dai decreti ministeriali, evidenziando Ente Bilaterale Terziario Biella – Ente Bilaterale Terziario Novara e Verbano Cusio Ossola – Ente Bilaterale Terziario Vercelli 4 un calo del -29% (pari a -2.225 contratti stipulati) rispetto al 2019. Ad assumere di più sono state le attività di “Ristorazione” (58.2% degli avviamenti del comparto), nonostante il ridimensionamento riscontrato nella domanda (-22.5%, pari a -920 contratti). Più penalizzate le “Strutture ricettive” (-38.7%), la cui richiesta di lavoro registra una contrazione di -1.187 contratti dalla precedente annualità. Risultano in diminuzione anche i lavoratori del settore dei servizi (-23.8%, pari a -1.508 avviamenti) e del commercio (-21.1%, pari a -281 avviamenti), dove particolarmente colpite sono state le attività dei “Servizi alle imprese” (-41% degli avviamenti) e del “ModaFashion” (-42.5% degli avviamenti), per un totale di -430 e -65 contratti stipulati rispetto al 2019.
Il mercato del lavoro si sta adattando alle emergenze della pandemia, soprattutto con la crescita del
lavoro domestico e intermittente. La forma contrattuale più utilizzata, ma anche la più penalizzata in termini assoluti, è stata il tempo determinato (55.3%), in flessione del -30.7% (-2.834 assunzioni) dal 2019. Altre riduzioni importanti si riscontrano nei contratti a tempo indeterminato (-543 avviamenti), nel lavoro somministrato (-390 avviamenti) e nell’apprendistato (-237). In aumento, invece, la domanda di lavoro “a chiamata” (+1.1%, pari a +24 avviamenti rispetto al 2019) – in controtendenza con il resto del territorio del Piemonte Nord – e quella del lavoro domestico, che evidenzia un incremento del +6.9% (pari a +39 contratti avviati) – un fenomeno riscontrato in tutto il territorio regionale, all’interno del quale si registra una crescita media del +8.6%.

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