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UNA INIZIATIVA PER INCENTIVARE IL TRASPORTO PUBBLICO

UNA INIZIATIVA PER INCENTIVARE IL TRASPORTO PUBBLICO

All’insegna dello slogan Lascia a casa l’auto, utilizza il trasporto pubblico,  Amministrazione Comunale e Vco Trasporti promuovono dal prossimo 7 giugno al 9 settembre un servizio di bus serale a partire dalle ore 18 con otto corse quotidiane (nove venerdi e sabato). Lo scopo è proprio quello di incentivare l’uso del mezzo pubblico mediante un servizio che fa tappa in tutte le fermate della Linea 1 di Vco Trasporti sulla tratta tra  Verbania Ferrovia,  Fondotoce, Suna, Pallanza, Intra, rimessa San Luigi, Trobaso, ponte Plusc, via XXIV Maggio e ritorno.  Il contributo del Comune per l’iniziativa ammonta a 30.000 euro.

  1. Ricordo che non esiste solo Verbania ma tanti piccoli comuni che praticamente non hanno collegamenti con Verbania e per arrivarci hanno solo una possibilità l auto..

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  2. Utilizzare mezzi pubblici aspan con queste organizzazioni della ditta che gestisce, e’ veramente un impresa e uno smacco ai pendolari che si trovano da tempo a pagare abbonamenti per un disservizio. Cambierà? Ho i miei dubbi, certo che così io non consiglierei a nessuno l utilizzo dei bus. Io lo faccio x lavoro e x esigenze di lontananza dalla mia residenza, proprio x non usare l auto, ma se continua così ne saro’ costetta

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  3. qualunquista irriverente 24 Maggio 2025, 14:09

    Sono ricordi del passato: andavo dalla morosa col plaid sotto il sedile biposto dell’ET3…… il futuro ci dice che il plaid lo metteremo sotto il sedile del pulman…….. ma è il futuro delle nuove generazioni? Che tristezza…… Il futuro parla anche di I.A. ma questo è tutto un altro discorso…….

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    • Alberto Spriano 24 Maggio 2025, 19:07

      I bus fermi nel traffico non sono un modello di mobilità sostenibile.

      Stiamo per assistere a una vera e propria rivoluzione nel mondo dei trasporti, un cambiamento epocale che si preannuncia con l’imminente arrivo delle batterie con elettrolita allo stato solido. Queste batterie saranno molto più capienti in termini di energia, più leggere e incredibilmente veloci da ricaricare.

      Questa tecnologia non solo promette di stravolgere il settore automobilistico, ma spalancherà le porte a scenari finora considerati fantascientifici. Immagina un cielo brulicante di droni ronzanti che, partendo da appositi vertiporti, sorvoleranno le città per consegnare merci di ogni genere, dalla spesa quotidiana ai pacchi, lasciandoli direttamente sui balconi o nei giardini di casa.

      Parallelamente, a terra, la mobilità urbana verrà ridisegnata dall’ascesa delle cargo e-bike, biciclette elettriche robuste e capienti in grado di trasportare agilmente merci in ogni angolo delle città e persino di accompagnare i bambini a scuola. Queste offriranno un’alternativa sostenibile ed efficiente al traffico veicolare, a patto che vengano realizzate ciclovie e piste ciclabili sicure.

      Il futuro prossimo della mobilità si basa proprio su queste nuove batterie, che renderanno droni ed e-bike utilizzabili per giorni, con una potenza e un’autonomia finora inimmaginabili. Sarà un futuro in cui l’efficienza, la velocità e la sostenibilità si fonderanno per ridefinire il modo in cui ci muoviamo e riceviamo ciò di cui abbiamo bisogno.

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  4. Alberto Spriano 24 Maggio 2025, 9:33

    Verbania, la “congestionata del traffico”, sembra irrimediabilmente bloccata in un eterno immobilismo sulla questione della mobilità pubblica.
    L’amministrazione lancia un “trenino della bellezza” e un servizio bus serale estivo, mentre le arterie cittadine restano soffocate dalle auto e il lago, risorsa inestimabile per la città, è tristemente ignorato come via di trasporto.
    L’iniziativa di VCO Trasporti e del Comune, pur lodevole nelle intenzioni, non affronta la radice del problema.

    Bisogna guardare al lago Maggiore come un’autostrada blu inesplorata

    Ancora un’occasione mancata, quella di vedere il lago come l’autostrada blu dei centri rivieraschi. Mentre il mondo guarda a soluzioni innovative e sostenibili, Verbania rimane ancorata a una visione obsoleta.
    L’esempio di Candela a Stoccolma, con i suoi traghetti elettrici a idrofoil come il P-12 Nova dimostra che un trasporto pubblico lacuale efficiente, veloce e a impatto zero non è un’utopia, ma una realtà già consolidata.

    Pensare a Verbania e al Lago Maggiore significa immaginare un network di collegamenti via acqua che unisca tutti i centri costieri, riducendo drasticamente il traffico su gomma, l’inquinamento e i tempi di percorrenza.
    L’innovazione di Enrico Forlanini con gli idrotteri, un’eccellenza italiana nata proprio sul Lungolago di Pallanza, trova oggi la sua massima espressione in progetti come quello svedese o americano. Siamo nell’era dei foils, gli scafi idrosostentanti che si sposano perfettamente con l’elettrico e la vela, come abbiamo visto nella Coppa America. Il ritorno al passato, con gli esperimenti degli idrotteri di Forlanini che sfrecciavano sul lungolago di Pallanza a 90 km/h nei primi anni del secolo scorso, ci ricorda che l’origine del “librarsi sopra l’acqua” è proprio qui, sotto casa nostra.
    Nel 1898, Forlanini, il “baffone” proveniente da Milano, arrivò sul Lago Maggiore con idee rivoluzionarie che lo avrebbero reso il più importante ingegnere aeronautico di tutti i tempi, semplicemente perché l’aeronautica l’aveva inventata lui. Le sue prime attività erano più nautiche che aeronautiche, ma Forlanini sapeva che i principi del volo si applicavano sia all’aria che all’acqua.

    Allora, perché Verbania non coglie questa opportunità?
    Perché non si investe in un trasporto pubblico lacuale che sfrutti le potenzialità inespresse di un bene così prezioso come il Lago Maggiore?
    E perché non viene rinnovata l’anacronistica flotta di battelli lenti, scarsamente manovrabili che richiedono approdi strutturati con personale come quelli della gestione governativa navigazione laghi, che potrebbe essere la soluzione definitiva per il trasporto lungo il Lago Maggiore?

    Verbania in bicicletta o annegata nel traffico?

    Questo è l’altro tema da affrontare radicalmente è quello di Verbania in bicicletta, un sogno alternativo al traffico e vanificato dalla mancanza di infrastrutture e da ciclabili ancora da raccordare.
    È evidente la visione di una città che preferisce stare ferma nel traffico piuttosto che abbracciare la mobilità sostenibile.
    Lo slogan “Lascia a casa l’auto, utilizza il trasporto pubblico” per stare fermo nel traffico e aspettare il bus in ritardo dovrebbe essere inutile una città dove le piste ciclabili funzionano.
    Purtroppo, nella riserva del fondo Toce i tracciati lasciano il tempo che trovano, non sono livellati né segnalati e ben più grave, dove il tracciato ciclabile a bordo ponte sul Toce che dovrebbe collegare Verbania a Feriolo è ancora disastrato e impercorribile, e dove i ciclisti, se osano avventurarsi sulla carreggiata della SS33, lo fanno a loro rischio e pericolo.

    Eppure, Parigi, con il suo ambizioso Plan Vélo, ha dimostrato che investire massicciamente nella mobilità ciclabile produce risultati straordinari.
    Il successo parigino, con un raddoppio dei ciclisti in un solo anno e investimenti per 150 milioni di euro (e altri 2 miliardi in arrivo dal governo francese), evidenzia una volontà politica e una visione strategica che a Verbania sembrano mancare totalmente.
    Non bastano qualche chilometro di ciclabile improvvisata o qualche “iniziativa” estiva.

    Servono un piano concreto per la bicicletta che almeno preveda:

    – L’eliminazione dei punti di pericolo, in primis Corso Zanitello a Pallanza.

    – Piste ciclabili sicure, segnalate anche per i pedoni e ben connesse, che consentano spostamenti fluidi e protetti.

    – Punti di ricarica elettrica gratuiti per le e-bike, incentivando l’uso delle biciclette a pedalata assistita anche per chi non è allenato o è “diversamente giovane”.

    – Parcheggi sicuri e diffusi per le biciclette, sia pubblici che privati, per combattere il furto e promuovere l’uso combinato con i mezzi pubblici.

    L’attuale approccio alla mobilità pubblica a Verbania sembra fermo a un’idea di trasporto locale che ignora le sfide del XXI secolo: l’inquinamento, il traffico insostenibile e la necessità di stili di vita più sani. Parlare di CO2 e riscaldamento globale senza agire con una visione a lungo termine e investimenti significativi nel trasporto pubblico e nella mobilità dolce, come fatto a Parigi o Stoccolma, è pura retorica.

    Verbania ha bisogno di un piano trasporti estivo che vada oltre le otto corse serali di un bus. Ha bisogno di una rivoluzione, di un vero e proprio piano integrato per la mobilità che guardi al futuro, sfruttando il suo lago e abbracciando la bicicletta come pilastri di un nuovo modo di vivere la città. Diversamente, Verbania rimarrà la “congestionata del traffico”, condannata a un futuro di ingorghi e inquinamento, mentre il mondo progredisce volando sull’acqua e pedalando sulle biciclette e le cargo-bike elettriche, tutti mezzi di trasporto innovativi che a breve avranno anche le batterie allo stato solido per essere ancora più efficienti nella mobilità e nel trasporto merci.

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    • come non essere d’accordo ! la speranza che 4 grosse corriere puzzolenti di gasolio mezze bloccate nel traffico risolvano le situazione è a dir poco imbarazzante ….

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