UNA POLEMICA SUL SERVIZIO PER I CANI RANDAGI

UNA POLEMICA SUL SERVIZIO PER I CANI RANDAGI
Prima una dura critica al sindaco Marchionini per avere impiegato quasi quattro anni per il semplice rinnovo della convenzione con una trentina di comuni limitrofi per garantire per il servizio di accalappiamento e custodia dei cani randagi, dando pretesto ad alcuni comuni convenzionati per non pagare la quota prevista. Quindi un comunicato del consigliere comunale Stefania Minore e di Roberto De Magistris prosegue osservando che i  Comuni insolventi sono diciassette per un totale di circa 39.000 euro e che tra questi il maggior debitore è il comune di Cannobio per oltre 10.000 euro:  Ci rivolgiamo a tutti questi Comuni affinchè versino quanto dovuto, ma il special modo al Sindaco di Cannobio Giandomenico Albertella, Viste le sue aspirazioni come futuro primo cittadino di Verbania, sarebbe opportuno che pagasse tempestivamente il debito nel rispetto dei cittadini verbanesi, che hanno anticipato per due anni i soldi del servizio al suo  Comune.  Da parte sua Albertella replica che il ruolo di amministratore non va confuso con quello dei funzionari e che non intende entrare in polemica su questioni sollevate in modo improprio.  Aggiunge nel merito che da contatti avuti con i funzionari responsabili del comune di Cannobio risulta che gli arretrati ancora da corrispondere sono in fase di verifica mentre è stata rinnovata l’adesione alla convenzione per lo svolgimento del servizio.

 

  1. Non ci sono cani randagi a Verbania

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