TRE GIORNI DI SPETTACOLO AL MAGGIORE. IN SCENA ANCHE UNA RISCRITTURA IN CHIAVE VIRTUALE DI PIRANDELLO

TRE GIORNI DI SPETTACOLO AL MAGGIORE. IN SCENA ANCHE UNA RISCRITTURA IN CHIAVE VIRTUALE DI PIRANDELLO

Proseguono gli appuntamenti della nuova stagione culturale del TEATRO IL MAGGIORE in collaborazione con Piemonte dal Vivo.  Ricordiamo l’appuntamento di questa sera, venerdì 17 marzo alle ore 21, con MICHELE MIRABELLA e il DUO MERCADANTE e lo spettacolo DOMANI A MEMORIA Voi Ch’ascoltate In Rime Sparse Il Suono. Inoltre domani alle 21 COSI’ E’ (SE VI PARE) che vedrà in scena tre grandissimi nomi: MILENA VUKOTIC, PINO MICOL, GIANLUCA FERRATO, con la regia di GEPPY GLEIJESES. Biglietti disponibili al botteghino.

Domenica 19 marzo Pirandello torna in scena  alle ore 18 nel foyer del Maggiore con COSÌ È (O MI PARE). Si tratta di una riscrittura per realtà virtuale di Così è (se vi pare) di Luigi Pirandelloadattato e diretto da Elio Germano, anche interprete di Lamberto Laudisi. È un progetto presentato da Fondazione  Teatro  della  ToscanaInfinito Produzioni TeatraliGold Productions.

In un salotto dell’alta borghesia si sviluppa Così è (se vi pare) di Luigi Pirandello che mette in discussione l’idea di “verità assoluta”: un intero paesino viene turbato dall’arrivo del signor Ponza e della signora Frola, un genero e sua suocera che sembrano raccontare versioni diverse di una stessa storia con “protagonista” la moglie e figlia, la signora Ponza. I cittadini non sanno più a chi e a che cosa credere, ma non possono smettere di indagare alla ricerca di una verità che, forse, non esiste. Così è (o mi pare) cala il testo pirandelliano nella società moderna, dove “spiare” l’altro risulta ancora più semplice grazie all’uso dei nuovi media. Lo spettacolo è stato infatti pensato per essere realizzato in realtà virtuale, un nuovo strumento tecnologico, tra cinema e teatro, in grado di porre lo spettatore al centro della scena. Tramite appositi visori il pubblico si trova a essere non più a teatro, ma all’interno del lussuoso appartamento dove si svolge la storia, più precisamente all’interno del corpo di uno dei personaggi, che vede e ascolta tutto: il Commendator Laudisi, anziano padre di Lamberto, su una sedia a rotelle, invenzione non presente nel copione originale. Si apre così la possibilità di un’esperienza unica nel suo genere, utile alla finalità del racconto e alla riflessione pirandelliana su cosa sia reale e cosa sia vero. La prospettiva è  duplice: individuale  e collettiva. Attraverso la visione simultanea, lo spettatore si trova immerso nella stessa vicenda a cui assistono gli altri, ma può scegliere lui dove e cosa guardare. Contemporaneamente, nello stesso spazio, altre persone fanno la sua medesima esperienza tanto che al termine è possibile confrontarsi rispetto a quanto visto e sperimentato. Esattamente come a margine di uno spettacolo teatrale o di un film.  I temi cari a Pirandello – la soggettività della realtà, il rapporto-contrasto tra la realtà dei fatti e la realtà dell’immaginazione – inquadrati nella prospettiva della realtà virtuale arrivano così a mettere lo spettatore al centro della narrazione, ne fanno, addirittura, una delle parti in commedia. La pièce scende giù dal palco e accade tutta attorno al pubblico: ciascuno, in prima persona, si ritrova insieme agli attori “in scena”, cioè nella realtà alternativa di Così è (o mi pare).

 

Foto Nuri Rashid

 

 

 

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