VAL GRANDE TRA LUPI E GIPETO

VAL GRANDE TRA LUPI E GIPETO

Il monitoraggio della presenza del lupo nel Parco Val Grande nell’inverno 2019-2020 è parte del programma After LIFE Conservation Plan del Progetto LIFE WOLFALPS, con il quale gli Enti partner del progetto (Ente di gestione delle Aree protette dell’Ossola, Parco Nazionale della Val Grande, Carabinieri Forestali) insieme con la Provincia del Vco, si sono impegnati a proseguire il monitoraggio della specie per il periodo 2018-2021.  Le analisi genetiche condotte sui tessuti di 2 lupi morti e 42 campioni biologici rinvenuti nell’anno “biologico” del lupo hanno permesso di risalire ai genotipi di 12 lupi diversi. Si tratta, in tutti casi, di lupi geneticamente puri appartenenti alla sottospecie italiana. L’analisi integrata delle informazioni fornite dalla genetica sui due inverni di campionamento ha permesso di accertare la presenza di 3 unità riproduttive, nell’area compresa tra le valli Antrona, Anzasca e Strona e il versante ossolano posto in destra orografica a valle della confluenza con il torrente Anza. La presenza del lupo è stata accertata anche in altre valli (Bognanco, Divedro, Antigorio, Vigezzo, Cannobina), ma in questo caso si è trattato di indizi di presenza isolati che lasciano supporre che si trattasse di individui singoli, probabilmente in dispersione.  La stima del numero minimo certo di lupi presenti nella provincia del Vco nell’anno biologico 2019-2020, che si ottiene integrando le informazioni ottenute con le diverse tecniche di monitoraggio, è di 14 esemplari, di cui 2 morti nel corso dell’anno. 

La pattuglia della Stazione Carabinieri Parco di Premosello, composta dal Brig. Basalini Stefano e dall’ App. Marzuolo Ennio, ha osservato e fotografato in località Alpe I Curt un giovane esemplare di gipeto impegnato in una spettacolare interazione aerea con un’aquila reale. Il gipeto è l’avvoltoio di maggiori dimensioni nidificante nel continente europeo e rimane un animale molto raro da osservare. Un avvistamento simile era avvenuto da parte di Manuel Piana, guida ufficiale del Parco, e l’esemplare venne identificato come il gipeto Fredueli grazie alla presenza di alcune penne chiare, appositamente decolorate per facilitarne il riconoscimento. Si tratta di  un gipeto nato in un allevamento spagnolo nel 2018 e liberato nel giugno dello stesso anno in Svizzera, dotato di un trasmettitore GPS. L’esemplare osservato dalla pattuglia non presentava penne decolorate ma le fotografie hanno permesso di osservare un rigonfiamento atipico a livello del dorso, compatibile con la presenza di una trasmittente GPS. Grazie a questo dettaglio ci si è concentrati sull’analisi delle localizzazioni giornaliere dei gipeti rilasciati e si è potuto confermare che il  gipeto avvistato era proprio Fredueli.

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