
Nel corso del 2015 si è svolta la valutazione partecipata del grado di umanizzazione degli ospedali Castelli di Verbania e San Biagio di Domodossola, in sinergia con i volontari di Cittadinanzattiva – Tribunale per i Diritti del Malato seguendo le indicazioni della Regione Piemonte e dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali. Il lavoro si è sviluppato in una prima fase con la consultazione e la verifica degli atti e dei regolamenti e in una seconda fase attraverso percorsi di osservazione presso gli stessi presidi. Si sono valutati accessibilità fisica, vivibilità e confort dei luoghi di cura, processi assistenziali e organizzativi orientati al rispetto e alla specificità della persona, accesso alle informazioni, semplificazione e trasparenza, cura della relazione con il paziente/cittadino. Con il resoconto della rilevazione svolta, sono state presentate otto proposte di azioni di miglioramento, che in accordo con la Direzione generale verranno tenute in considerazione nell’elaborazione degli obiettivi da assegnare ai Direttori di Struttura Complessa e Dipartimentale e sviluppate nel corso del 2016. Esse riguardano:
– la possibilità per gli utenti di avere una migliore e più ampia offerta per prenotare le prestazioni e le visite attraverso una rete di Medici di Medicina Generale, farmacie, Comuni collegati in rete, e un miglioramento delle modalità di pagamento ticket attraverso i più moderni sistemi telematici;
– assicurare la continuità delle cure con passaggio della presa in carico del paziente da ospedale a territorio;
– migliorare la segnaletica interna all’ospedale Castelli razionalizzando e migliorando quella attuale;
– ampliare l’orario di visita ai ricoverati sia nei giorni feriali che festivi, tenendo presente comunque la particolare specificità di alcuni reparti;
– realizzare all’interno delle strutture ospedaliere o nelle immediate vicinanze “parcheggi rosa” riservati alle donne in gravidanza;
– tradurre la modulistica di maggiore diffusione in più lingue, tenuto conto della composizione multietnica della nostra comunità e delle presenza, in alcuni periodi dell’anno, di un numero significativo di turisti;
– promuovere forme di informazione ai pazienti presso i DEA per l’aggiornamento in tempo reale del tempo di attesa, in relazione al codice di gravità assegnato dal triage;
– ampliare l’attività del personale psicologo, che attualmente offre sostegno a pazienti oncologici, anche nei confronti delle donne in gravidanza e delle puerpere, migliorando inoltre le procedure per garantire il diritto delle donne a partorire in anonimato.