“VERBANA VIVA” E “LA VERBANIA DEL SI” INTERVENGONO SULL’OSPEDALE UNICO DEL VCO

“VERBANA VIVA” E “LA VERBANIA DEL SI” INTERVENGONO SULL’OSPEDALE UNICO DEL VCO

Dalle liste civiche “Verbania Viva” e “La Verbania del Sì” riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicati sull’ospedale unico del Vco:

La Regione Piemonte pare stia decidendo per la privatizzazione dell’Ospedale Castelli a prevalenza privata che, come primo effetto deleterio, determinerebbe la trasformazione del DEA a Pronto Soccorso e, conseguentemente, la declassificazione del nosocomio verbanese ad ospedale di secondo livello.

Qualora la Regione decidesse poi di non optare per l’ospedale unico baricentrico, il solo ospedale pubblico provinciale sarebbe il San Biagio di Domodossola che, di fatto, diventerebbe l’ospedale unico.

Questa la proposta avanzata in campagna elettorale dalla Lega provinciale con l’allora commissario Preioni, oggi capogruppo in Consiglio Regionale ed unico rappresentante della provincia del VCO che, come amministratore pubblico, dovrebbe curare gli interessi di tutto il VCO e non solo dell’Ossola.

Sappiamo tutti che i privati investitori nella sanità non sono mai interessati al mantenimento di un DEA all’interno di un ospedale, poiché esso non rappresenta una fonte di profitto bensì una voce di spesa: di questa situazione abbiamo un esempio lampante con il COQ di Omegna che, quando privatizzato, trasformò il DEA a semplice Pronto Soccorso, con grande disagio per la cittadinanza che da quel momento ha dovuto, in caso di vera emergenza, raggiungere i DEA di Verbania, Domodossola, Borgomanero.

Agli stessi disagi, quindi, andrebbero incontro gli utenti del Verbano (particolarmente della zona che va da Belgirate a Cannobio), del Cusio e anche della bassa Ossola, qualora gli intenti della Regione dovessero essere confermati in occasione della riunione tra il Presidente Cirio, l’Assessore alla Sanità Icardi e i Sindaci del VCO.

Facciamo ancora notare al Presidente e all’Assessore che la maggioranza del personale medico ed infermieristico ha chiaramente spiegato come la sola soluzione per migliorare la nostra offerta sanitaria, trasformandola in sanità d’eccellenza, sia un ospedale nuovo, moderno, baricentrico, capace di attrarre nuovo personale medico ad alta formazione e competenza in grado di offrire al territorio servizi di alto livello e, anche, frenare la mobilità passiva verso le altre Province piemontesi e le altre regioni del centro-nord Italia.

Inoltre, se la Regione dovesse decidere in tal senso, i circa 150 milioni di euro messi a disposizione da INAIL, con buona probabilità, andrebbero irrimediabilmente persi, poiché finalizzati specificamente alla creazione di un ospedale unico provinciale e non alla privatizzazione del Castelli e del potenziamento del San Biagio.

Pertanto, chiediamo che la Regione consideri il VCO nel suo insieme e faccia gli interessi di tutto il territorio e non, come sempre, gli interessi di un partito.

Chiediamo quindi che non assuma una decisione che sia chiara espressione di una precisa scelta politica non condivisa, ne siamo certi, dalla maggior parte dei cittadini, che oltre a non comprenderne le ragioni, provocherebbe l’ulteriore allontanamento degli stessi dalla politica amministrativa della città e della provincia.

Riteniamo sia un preciso dovere di chi amministra rispondere adeguatamente, con le proprie scelte, ai bisogni di salute di un territorio nella sua interezza e a nostro parere le intenzioni degli organi regionali non vanno in questa direzione, ma piuttosto verso una squilibrata risposta di salute.

   Verbania Viva       La Verbania del Sì

  1. La Regione, che dopo le elezioni di giugno ha visto cambiare presidente e maggioranza di governo, in 3 mesi non ha chiesto il parere agli amministratori locali, non ha chiesto il parere ai medici, ai tecnici, deve motivare NERO su BIANCO la sua decisione, qualunque essa sia, ma deve dire esplicitamente le motivazioni che hanno fatto maturare tale decisione. E, nel caso la decisione non sia quella di portare a compimento un progetto portato avanti negli anni (che vuole dire anche rimandare di anni l’opera) da chi precedeva gli amministratori attuali (l’ubicazione a Ornavasso “alta”, “bassa” o a Gravellona – aree che si possono definire i baricentri dal punto di vista della popolazione), deve motivare ancora di più la scelta. Se non lo facesse in modo inequivocabile, inattaccabile, se prevalessero solo logiche di partito, di qualche amministratore locale o rappresentante regionale, sarebbe una cosa gravissima che credo la popolazione (e il Verbano il Cusio sono la maggioranza) e i suoi amministratori, contrasteranno in modo assoluto con tutti i mezzi possibili.

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