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VERBANIA E IL SUO TABU’: I BAGNI PUBBLICI

VERBANIA E IL SUO TABU’: I BAGNI PUBBLICI

Verbania, con la sua ambizione di eccellenza turistica, si scontra con un problema imbarazzante e spesso ignorato: l’assenza di servizi igienici pubblici adeguati. Non si tratta di una semplice mancanza di infrastrutture, ma di una vera e propria contraddizione tra l’immagine patinata che la città vuole proiettare e la sua cruda realtà quotidiana. Lungo le ciclopiste e le spiagge, la mancanza di bagni decenti non è solo un disagio, ma un tema scomodo da affrontare, forse per non intaccare l’eleganza intrinseca del paesaggio lacustre. La ciclopista, presentata come un percorso di libertà e scoperta, costringe i cicloturisti a confrontarsi con una necessità primaria irrisolta, minando l’esperienza turistica nella sua totalità.

Mentre Verbania esita, Baveno ha agito. L’investimento di 155.000 euro per riqualificare i suoi servizi igienici, pur non essendo rivoluzionario, è un segno di pragmatica consapevolezza e responsabilità. Questo passo dimostra una comprensione fondamentale: l’ospitalità autentica si misura anche in dettagli pratici e indispensabili. Questo non vuol dire che Verbania debba limitarsi a copiare. Deve osare, superando la logica del semplice “riparo”. Per ottenere riconoscimenti come la Bandiera Blu, che premiano non solo la pulizia delle acque ma la qualità dei servizi, Verbania deve affrontare il problema in modo creativo e audace. L’idea di servizi igienici galleggianti, accessibili e integrati con il paesaggio, potrebbe trasformare una necessità biologica in un elemento distintivo del “city branding” di Verbania. Immagina “vespasiani” del futuro, progettati come piccole architetture, punti di riferimento che riflettono l’eleganza del lago. Un bagno “glam”, quasi un’opera d’arte. Un servizio igienico che, come un dettaglio di alta moda, suggerisce una cura e un’attenzione al dettaglio che trasforma il turista in un ospite e il bisogno in un’esperienza. Questa mossa, audace e necessaria, sarebbe la prova che Verbania è pronta a superare i suoi tabù e a offrire un’ospitalità all’altezza delle sue ambizioni.

Alberto Spriano

  1. Chiamare ciclopista quella di Fondo Toce – Pallanza mi sembra una esagerazione. Buona quella invece va da Pallanza verso Intra ma bisognerebbe insegnare i pedoni a non camminare a gruppi larghi di 4/6 prima che succeda qualcosa di brutto

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    • Alberto Spriano 27 Agosto 2025, 7:41

      Mi sono preso una “licenza letteraria” nella mia descrizione. Non è una ciclabile, ma un marciapiede e un impalcato a uso promiscuo pedoni e ciclisti. Questa condivisione degli spazi deve essere regolamentata con un’ordinanza che imponga ai pedoni di usare una sola corsia nei tratti larghi tre metri con due corsie, lasciando spazio anche ai ciclisti.

      Tornando al punto principale, proprio lungo il marciapiede ciclopedonale, all’esterno della curva Costa Azzurra, c’è un’area verde con una seduta in granito. Questa zona è già curata dal comune e sarebbe perfetta per installare il primo “Verbasiano”. Un servizio igienico intelligente, ispirato ai “Sanisettes” di Parigi, che si autoigienizza dopo ogni utilizzo. L’allacciamento alla rete fognaria e all’acquedotto garantirebbe il corretto funzionamento e la sostenibilità ambientale.

      Questa soluzione affronta una mancanza infrastrutturale sentita nelle aree vicine alle spiagge e ai percorsi frequentati. Senza servizi igienici adeguati è impossibile ottenere la Bandiera Blu. La carenza di bagni pubblici non solo crea disagio per residenti e turisti, ma ostacola anche il raggiungimento di questo importante riconoscimento.

      Per essere davvero efficace, l’iniziativa non dovrebbe limitarsi a un singolo comune, ma richiederebbe una sinergia tra tutti i comuni del Lago Maggiore. Creare una rete capillare di questi servizi igienici intelligenti lungo le sponde del lago risolverebbe la carenza in modo unitario e migliorerebbe l’accoglienza per tutti, inclusi i disabili, per i quali l’accessibilità universale è un diritto.

      L’esempio di Parigi, con la sua vasta rete di bagni pubblici gratuiti, accessibili, autoigienizzanti e dotati anche di fontanelle e colonnine di ricarica per e-bike, dimostra come un investimento mirato possa trasformare un problema annoso in un segno di civiltà e attenzione al benessere collettivo, aumentando l’attrattività turistica e la qualità della vita sul lago.

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  2. E ora di pensarci seriamente i nostri bagni pubblici, vedi villa Giulia, sono pochi e indecenti

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