VERBANIA VERSO IL PATTO PER LA CULTURA

VERBANIA VERSO IL PATTO PER LA CULTURA

Una feconda esperienza collaborativa ha permesso a Verbania di essere fra le 10 città finaliste per il titolo di Capitale Italiana della Cultura. La candidatura di Verbania, presentata al Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel 2020, è stata possibile grazie al contributo fondamentale di moltissimi enti e organizzazioni culturali ed economici della città e dell’area circostante.   Il lavoro di queste organizzazioni aveva portato a preparare un dossier che evidenziava le peculiarità e le eccellenze di Verbania e la capacità di lavorare in modo coordinato e inclusivo. La rete esistente fra soggetti culturali, sociali ed economici è stato uno degli elementi cruciali che ha permesso a Verbania di essere fra le 10 finaliste e ora l’Assessorato alla Cultura vuole continuare a sostenere il lavoro di Comune, associazioni, cittadinanza  valorizzando questa importante esperienza con un percorso che le dia seguito per non disperdere il lavoro fatto e anzi valorizzarlo e ampliarlo in funzione di nuovi obiettivi permanenti ampliando ulteriormente la rete di collegamenti e consolidando la cultura come leva di sviluppo per il territorio.

In questa ottica nasce il progetto Verbania verso il patto per la Cultura con diversi interventi coordinati fra di loro, il cui avvio è stato presentato nel corso di una conferenza stampa c on l’intervento di Riccardo Brezza assessore alla Cultura,  Andrea Cassina funzionario del Settore Biblioteca, cultura e Promozione del Turismo del Comune,  Maria Giangrande dell’Osservatorio Culturale del Piemonte, Federica Corda segretaria generale della Fondazione Comunitaria del Vco.  Il primo passo è la sottoscrizione di un protocollo di intesa con l’Osservatorio Culturale del Piemonte. Il Piemonte è l’unica regione d’Italia ad essersi dotata di uno strumento di raccolta e analisi scientifica di dati culturali e turistici. Per questo il Comune intende cogliere la competenza dell’Osservatorio per stabilire i propri obiettivi di medio-lungo periodo e per supportare il lavoro delle organizzazioni culturali: oggetto del protocollo è infatti la collaborazione tra Comune e  Ires – Osservatorio Culturale del Piemonte per adottare strumenti di monitoraggio e di valutazione dell’offerta culturale urbana utili a raccogliere dati e informazioni sull’efficacia degli interventi sul piano culturale, economico, occupazionale e sociale. Altri interventi coordinati tra loro saranno:   –    una borsa di studio assegnata ad un ricercatore o ricercatrice attraverso un bando pubblico, che servirà a raccogliere e analizzare i dati necessari, con la supervisione scientifica dell’Osservatorio Culturale del Piemonte;   –    l’attivazione di diversi percorsi di partecipazione sociale per la progettazione di spazi culturali urbani;   –    un percorso di coinvolgimento attivo strutturato su tre livelli (operatori culturali comunali e commissioni consiliari competenti, soggetti culturali urbani, cittadinanza) per la definizione e condivisione di obiettivi e finalità comuni per la crescita del sistema culturale urbano, coordinato con le azioni di stakeholder management previste dal contesto del progetto ‘Culturagility’, finanziato dalla Fondazione Cariplo, di cui il Comune è ente partner (capofila Fondazione Centro Eventi Il Maggiore);   –    un’interazione con il progetto ‘L’urlo. Le parole per dirlo’, finanziato dalla Fondazione Cariplo nel contesto del bando ‘Per il libro e la lettura’ 2020, di cui il Comune è ente capofila, finalizzato al coinvolgimento attivo del pubblico giovanile attraverso la partecipazione a percorsi di gruppo indirizzati alla stesura del manifesto ‘La città che vogliamo’. 

Complessivamente, tutte queste azioni intendono affrontare in modo sistematico una delle principali debolezze del sistema culturale, ovvero quello della scarsa partecipazione culturale dei cittadini, e in modo particolare delle persone già escluse per altre ragioni di natura economica, sociale o demografica.  Attraverso il Patto per la Cultura Verbania intende quindi far sì che la cultura sia invece un elemento sempre più capace di unire e far dialogare i cittadini e di ragionare insieme sul futuro di una comunità coesa e aperta.

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