![WEEK END CON IL TEATRO WEEK END CON IL TEATRO](https://www.verbaniamilleventi.org/wp-content/uploads/2014/10/eroma-302x420.jpg)
Appuntamenti con il teatro nel fine settimana. Questa sera alle 21.15 al Centro d’incontro di Sant’Anna parte la 29a stagione di Lampi sul Loggione. In scena Paolo Nani con lo spettacolo “La lettera”. Anche quest’anno la rassegna prende il via sotto i migliori auspici e all’insegna del tutto esaurito: in pochi giorni infatti sono stati venduti 150 abbonamenti e sono esauriti dalla prevendita gli altri 150 posti a disposizione. Domani, sabato 11, sarà invece la volta sempre nell’auditorium di Sant’Anna alle ore 21 di “eromA, ovvero Amore allo specchio”, spettacolo teatrale a sostegno del Servizio “Giù le mani” contro la violenza di genere (a cui sarà destinato il ricavato della serata), a cura di “Vento di Teatro” e “E..dizione straordinaria” in collaborazione con la Cooperativa La Bitta. “eromA” è Amore visto allo specchio, ovvero Amore al contrario. Il contrario di Amore. L’équipe del servizio “Giù le Mani”, naturale continuazione del servizio Sportello Donna, dopo cinque anni di lavoro a fianco di vittime di violenza, dopo aver parlato di violenza, aver ascoltato le loro storie, organizzato momenti ed eventi per restituire voce alle vittime, propone lo strumento teatrale per non smettere di parlarne. Con il supporto e la competenza professionale di Silva Cristofari, conosciuta e apprezzata attrice, autrice e regista teatrale, si realizza lo spettacolo sulla violenza di genere. Le professioniste dell’equipe antiviolenza sono partite da un confronto sulle cause psicologiche e sociologiche della realtà della violenza sulle donne, da storie vere e reali. Dal materiale ricavato, Silva Cristofari ha ipotizzato una situazione teatrale: un gruppo di attori, finalmente in possesso di un luogo in cui provare gli spettacoli e riporre costumi e oggetti teatrali, si trova per mettere a punto una scena dell’Otello, alla quale si sovrappone una tempesta che impedisce agli attori di tornare alle proprie case. Da questo evento e dalla condivisione dell’imprevisto, si sviluppa una sorta di storia parallela che incontra una violenza di altro “genere”, nella quale i personaggi diventano i simboli dell’esercizio crudele di una forza potente che nasce dalla convinzione di esercitare un diritto ed ha moltissimi ingredienti comuni: disinganno, frustrazione, incapacità di discernimento, mancanza di controllo sui propri istinti, miseria morale.