Sono più di 14 milioni (dati Istat) le donne che in Italia subiscono qualche forma di maltrattamento o violenza. La metà di queste è stata vittima di una forma di violenza fisica o sessuale. Si tratta di un fenomeno enorme eppure poco denunciato, così come relativamente poche sono le denunce sporte dalle vittime delle violenze. Troppo forti la vergogna e le costrizioni sociali, i vincoli familiari, spesso declinati in favore dei più indifesi e le difficoltà economiche (le vittime sono, spesso, donne non economicamente autosufficienti). E poi il senso di sconfitta, le incognite di un futuro che diventa nebuloso e la sensazione di essere sole in un momento tanto importante della propria vita.
Eppure, a volte, basterebbe davvero poco per facilitare il compito di chi intende denunciare i maltrattamenti: confidenti delle Forze dell’Ordine solleciti e preparati sono, certo, necessari, ma anche un contesto più intimo e sereno della fredda stanza di un Commissariato di Polizia, può fare la differenza. Un ambiente accogliente, lontano dal frastuono del lavoro, dagli squilli dei telefoni, dove potersi aprire senza remore, sentendosi accolti ed assistiti nel primo passo necessario a riconquistare la libertà negata.
E’ con grande orgoglio, quindi, che la Questura del Vco inaugura domani la nuova aula d’ascolto riservata a donne e minori. Lo spazio è stato predisposto con la preziosa collaborazione del Soroptimist Club del Verbano e della Fondazione Comunitaria del Vco il cui contributo, non solo economico ma, soprattutto, di entusiasmo ha reso possibile condurre in porto l’iniziativa con successo. Nell’ottica di una collaborazione finalizzata all’esclusivo vantaggio delle vittime di maltrattamenti, l’aula d’ascolto sarà resa fruibile a quegli altri Enti territoriali che ne richiedessero la disponibilità.