COMITATO SALUTE VCO: QUESTIONE OSPEDALE VERSO UNA SITUAZIONE DEVASTANTE

COMITATO SALUTE VCO: QUESTIONE OSPEDALE VERSO UNA SITUAZIONE DEVASTANTE

Dal Comitato Salute Vco riceviamo e pubblichiamo:

E’ di questi giorni una lettera ai media di uno stimato medico di famiglia che ripropone ancora una volta il sogno di “due ospedali e due DEA”. Un sogno “ospedalocentrico” che anche noi abbiamo inseguito, ma poi abbandonato, quando ci siamo resi conto che i reiterati tagli alle risorse anche umane, operate dai vari Governi che si sono succeduti negli ultimi decenni in nome di una riduzione del debito pubblico, peraltro mai realizzata, avevano di fatto reso impossibile la sua realizzazione.

Abbiamo individuato nella “legge Balduzzi” del 2012 una alternativa che proponeva una soluzione integrata fra ospedale e territorio. Un sistema costruito attorno alle necessità del cittadino, non più “ospedalocentrico” ma con un nosocomio che trattasse solo le “acuzie”.

Come in altre Regioni, anche in Piemonte la precedente Amministrazione aveva adottato questa filosofia di assistenza sanitaria, peraltro sollecitata dagli stessi medici, sia ospedalieri che di famiglia. Nel VCO in particolare sono state faticosamente avviate le “case della salute” e, cosa più qualificante, il progetto per un nuovo “ospedale unico e baricentrico” da costruirsi nel Comune di Ornavasso. Decisione questa presa coralmente dai Sindaci del territorio. Una soluzione ridicolizzata dagli avversari politici di quella Giunta perché posizionata su un improbabile “cucuzzolo”. Sarebbe interessante chiedere a queste persone se sono dello stesso avviso dopo la devastante alluvione delle scorse settimane che ha sconvolto la valle del Toce. Il progetto è stato affossato dalla nuova Amministrazione regionale senza alcuna spiegazione razionale. Qui finiscono i sogni.

La realtà di oggi è invece molto più drammatica ed è stata resa tale nella scorsa primavera dall’esplodere della pandemia indotta dal COVID-19 e dai ritardi con cui la Regione ha trattato il problema. L’appiattimento sulle delibere della vicina Lombardia ha messo in evidenza una incapacità decisionale e una scarsa competenza gestionale che ha provocato anche l’intervento della Magistratura.

Nel massimo periodo di crisi ci si è resi conto che il “turismo sanitario” indotto dalla necessità di un continuo trasferimento di pazienti contagiati dal virus, fra i due ospedali del VCO, ha messo a durissima prova non solo il sistema, ma anche la resistenza psicofisica del personale sanitario bloccando di fatto anche la “routine” giornaliera.

La tregua estiva che la pandemia ci ha regalato non è stata sfruttata a sufficienza per alzare le difese verso la seconda ondata, peraltro prevista, che ci sta sommergendo.  

Il Governo aveva stanziato risorse per potenziare le terapie intensive negli ospedali, ma ciò non si è realizzato per ritardi burocratici e una endemica carenza di risorse umane.

In questi mesi però è maturato il progetto di destinare alcuni ospedali alle sole cure del COVID consentendo agli altri nosocomi di continuare l’attività ordinaria.

Nel VCO questa Amministrazione regionale, che dal suo insediamento batte sul chiodo di una “privatizzazione” del Castelli, per giustificare il suo progetto di un nuovo ospedale in Ossola, sta pensando di mettere fuori gioco il Castelli destinandolo esclusivamente alle cure del COVID-19. Quindi la fine del sogno.

Dopo mesi di silenzioso lavoro di potenziamento del S.Biagio, manca solo il trasferimento dell’area “Materno infantile” per ritenere conclusa l’opera per fare del S.Biagio il vero ospedale provinciale. 

Il tutto è avvenuto nel silenzio totale del modo politico locale incluse le opposizioni che a Verbania avevano incentrato la loro campagna elettorale del 2019 sulla difesa del Castelli.

E’ chiaro che in assenza di una azione corale fra TUTTE le forze politiche verbanesi nessun altro sarà in grado di contrastare questa devastante decisione. E’ l’ora della collaborazione, non delle divisioni.

  1. Giorgio Tigano 26 Ottobre 2020, 0:58

    Penso che il “medico di famiglia” che ha riproposto di riaprire il dibattito sull’assetto ospedaliero del VCO , ribadendo la necessità dei due ospedali, sia il sottoscritto. E non capisco la reticenza di dire chiaramente che si chiama Giorgio Tigano. Forse perché è lo stesso medico che faceva parte del Comitato salute VCO e che oggi è membro dell’altro Comitato in difesa dei due ospedali e dei due DEA. Certo è curioso questo atteggiamento e mi piacerebbe conoscerne le recondite motivazioni. Perché il
    sottoscritto ,accusato di vivere un sogno irrealizzabile, in realtà vive da sempre e
    giornalmente le problematiche della sanità. Dopo una lunga attività di medico che lo ha visto prima ospedaliero, poi medico condotto in montagna, poi medico di famiglia a Verbania ha deciso di continuare a stare vicino ai malati assumendo l’incarico di responsabile di un reparto Cavs a disposizione del servizio pubblico. Questo per confermare che vivo la professione da sveglio e non ho il tempo di sognare.
    Ho sempre sostenuto la necessità di due ospedali , contestando giunte regionali di destra ( proprio col Comitato salute VCO ) e di sinistra, ispirato da convincimenti che mi derivano dalla esperienza professionale e non di certo da reconditi motivi politici.
    Ho l’impressione , leggendo i comunicati del Comitato salute VCO, ove non si perde occasione per imputare errori alle Giunte di Destra, che quest’ultimo possa essere condizionato convincimenti politici. Detto questo ognuno ha il diritto di pensarla come meglio crede e di cambiare idea, ma evitiamo supponenze di ragione. Ognuno dica liberamente la propria poi , a ragione o a torto , in democrazia sono le istituzioni politiche elette dal popolo a prendere le decisioni assumendosene la reponsabilità . Il dibattito continui pure a viso aperto.

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