IL “FRUTTETO BIODIVERSO” DI VILLA SAN REMIGIO

IL “FRUTTETO BIODIVERSO” DI VILLA SAN REMIGIO
La presidente dell’Associazione Amici di Wilderness Enrica Carabelli ha illustrato nel corso di un incontro il progetto che ha portato a piantumare 18 piantine di meli di antiche varietà autoctone locali creando il “frutteto biodiverso” e ridando vita al “frutteto catalogo” già istituito nel giardino della storica Villa San Remigio dalla Provincia e poi abbandonato. Il progetto promosso dall’associazione per il restauro è stato realizzato nell’ambito del Forum Civico del Parco Val Grande per conseguire la Carta Europea del Turismo Sostenibile. Lunghe formalità burocratiche hanno creato oltre due anni di ritardi e difficoltà nell’ottenere l’autorizzazione per l’intervento, superate solo negli ultimi mesi.  Intervento decisivo per portare a compimento il progetto è stato il prelievo da parte della Cooperativa Il Sogno delle poche marze recuperabili, rendendo possibile il recupero, la riproduzione e la conservazione delle antiche varietà. Importante anche l’intervento dell’Istituto Vco Formazione la cui agenzia formativa ha inserito il lavoro necessario nel proprio corso di operatore agricolo. A sbloccare la situazione è giunta nello scorso mese di dicembre l’autorizzazione della Regione a lavorare nel frutteto grazie anche all’intervento del vicepresidente Aldo Reschigna. Gli addetti della Cooperativa Il Sogno hanno estirpato le vecchie piante malandate e preparato il terreno per quelle nuove pronte in vivaio. Poi la messa a dimora, con la collaborazione del Garden Club Verbania, di Anfor e dell’Istituto Vco Formazione.
Nella foto, attorno a Enrica Carabelli degli Amici di Wilderness (al centro) i rappresentanti di enti e associazioni che hanno collaborato alla realizzazione del “frutteto biodiverso”.

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