IL M5S INTERVIENE PER RISTABILIZZARE LA SITUAZIONE AL MULLER E LANCIA UN GRIDO D’ALLARME

IL M5S INTERVIENE PER RISTABILIZZARE LA SITUAZIONE AL MULLER E LANCIA UN GRIDO D’ALLARME

Il Movimento 5 Stelle Verbania chiede ancora una volta al Sindaco di intervenire sulla questione dell’Ente Morale Muller, riconfermando anche la richiesta delle dimissione del presidente della struttura e una verifica dell’operato del direttore sanitario. Da tempo il M5S Verbania insiste nel dire che l’Ente ad oggi è male amministrato.  Ha chiesto a mezzo stampa al Comune di farsi parte attiva per ristabilizzare la situazione che ha visto, nello stesso consiglio di amministrazione del ricovero, una richiesta da parte della maggioranza dei consiglieri di dimissioni del presidente, dimissioni poi non presentate. Lamenta che una sua interpellanza non ha avuto alcun esito e ora lancia un altro grido d’allarme:   La situazione è degenerata è sta toccando ancor di più dipendenti, degenti e anche i loro parenti. Dopo numerosi disguidi, più o meno portati all’onore della cronaca, ora ci troviamo di fronte ad un epidemia di scabbia che, anche se non mette in pericolo di vita pazienti e operatori, sta portando e porterà notevoli disagi. Questo dà la misura di quanto male sia gestito l’Ente. Dopo esser stati contattati da diversi parenti dei pazienti, abbiamo contattato anche la sindacalista Maria Pia Mascetta di Cisl, in rappresentanza di alcuni dipendenti, la quale ci ha presentato un quadro della situazione tutt’altro che rassicurante. Abbiamo avuto conferma della manifestazione di epidemia, presso la struttura Muller segnalata dagli operatori il giorno 23 agosto con conseguente allertamento del Direttore. La patologia è stata diagnosticata dall’Asl il 25 agosto. “Rimango perplessa,” ci dice “ dalle dichiarazioni degli Operatori i quali riferiscono che hanno manifestato la sintomatologia a luglio e che il Direttore Sanitario, escludendo qualsiasi malattia infettiva, ha minimizzato gli episodi dandogli una lettura Psicotica”. La stessa direttrice sanitaria pare abbia visitato alcuni operatori fornendo diagnosi diverse definendo il tutto una, testuali parole, “psicosi collettiva”. Aggiunge ancora Mascetta: “Ritengo inoltre che anche la Cooperativa Promozione Lavoro ha delle responsabilità notevoli, l’epidemia si è sviluppata nel nucleo dato loro in gestione:  possibile che in due mesi, nonostante le sollecitazioni degli operatori e il malessere degli ospiti non siano stati presi provvedimenti? E chiaro che vi è stata una superficialità nel trattare l’episodio specifico, d’altro canto è prevedibile, per un operatore socio sanitario, avere contatto con una malattia infettiva nell’arco della vita lavorativa, ma è obbligo del datore di lavoro garantire e vigilare sulla sicurezza dei lavoratori e sull’operato della ditta a cui affida l’assistenza”.  Aggiungiamo noi che solo ieri è stata diramata una circolare ai dipendenti dove viene chiesto di recarsi in farmacia e, a spese loro, acquistare prodotti per la prevenzione.

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