INFORTUNI SUL LAVORO, NON SONO CONFORTANTI I DATI PER IL VCO

INFORTUNI SUL LAVORO, NON SONO CONFORTANTI I DATI PER IL VCO

Sono quasi 1000 le vittime sul lavoro nel nostro Paese a fine novembre. I numeri parlano di una leggera diminuzione degli infortuni mortali rispetto al 2022, ma in effetti a diminuire del -21,5% sono gli infortuni mortali in itinere, mentre crescono ancora del 3,2% gli infortuni mortali registrati in occasione di lavoro”. Mauro Rossato,  presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre, commenta alcuni dei più significativi passaggi dell’ultima dettagliata analisi: Vorrei porre l’attenzione sui dati relativi ai lavoratori stranieri: una categoria ‘fragile’ con un’incidenza infortunistica ben superiore alla media nazionale, in ragione spesso di una non adeguata formazione sulla sicurezza. La formazione, infatti, rimane sempre uno dei principali fattori per ridurre gli infortuni, ma evidentemente dobbiamo riuscire ad incidere in modo molto più efficace anche sui lavoratori stranieri, superando le frequenti difficoltà legate alla comprensione della nostra lingua e ad un background culturale molto diverso dal nostro.

L’elaborazione dei casi di morte sul lavoro per provincia a partire dai dati ufficiali Inail crea una graduatoria ordinata per incidenza degli infortuni mortali accaduti in occasione di lavoro, esclusi quelli in itinere. Tale graduatoria non è certoi confortante per il Vco, che occupa in fascia rossa la decima posizione a livello nazionale, con 4 casi di infortuni mortali in totale su 64.768 occupati e un indice di incidenza calcolato sugli occupati di 61,8.

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