MARCHIONINI: PER LA NUOVA PROVINCIA SEMPLIFICAZIONE DEGLI ENTI, IMPULSO AGLI INVESTIMENTI, PIANIFICAZIONE STRATEGICA

Il sindaco Silvia Marchionini.

Nel Verbano Cusio Ossola 880 persone, ovvero, 77 Sindaci e tutti i loro Consiglieri comunali, sono  chiamati ad avere un atteggiamento coraggioso e generoso nell’organizzazione del nuovo Ente  Provinciale che nascerà fra meno di tre mesi a seguito delle elezioni del 28 settembre.   Inizia con queste parole l’intervento del sindaco Silvia Marchionini  sul nuovo assetto dellEnte,  per la cui realizzazione il primo cittadino così prosegue:  La nuova architettura istituzionale chiede ai Sindaci risposte chiare, sentendosi amministratori del  territorio provinciale nel suo insieme, condividendo il destino comune delle incognite su quali  servizi erogare e con quali costi per cittadini e imprese.   I mesi che abbiamo davanti saranno molto impegnativi.  Abbiamo il compito di sostenere e  accompagnare le Province lungo il percorso di trasformazione avviato con la riforma Delrio. Un  percorso complicato, che porterà a un profondo cambiamento delle istituzioni locali, in cui i tre  centri maggiori del territorio provinciale, Verbania innanzitutto, devono coinvolgere in unioni  ampie l’entroterra montano con un prioritario censimento della situazione esistente, comprensivo  delle risorse umane.  Il nodo più urgente che abbiamo di fronte è quello delle risorse economiche: con oltre 1,6 miliardi
di tagli ai bilanci che sono stati imposti alle Province per il solo 2014, corriamo il rischio di fare  nascere nuovi Enti già in dissesto.  Pertanto occorre darsi degli indirizzi forti.  Il primo,  semplificare gli Enti: strutture intermedie che  nelle varie competenze (rifiuti, acqua, turismo, montagna) attualmente mostrano inefficienze e  costi che disorientano i cittadini.  In secondo luogo è necessario ragionare sulle risposte alle richieste degli operatori che devono  essere omogenee e coordinate: dalle norme urbanistiche, allo sportello delle attività produttive. Il  senso è quello di ‘facilitare’ l’investimento nel Vco.  Infine, nel fare squadra contrastiamo la marginalità superando i confini: avviamo la pianificazione  strategica, stringiamo alleanze durature con i vicini lombardi e svizzeri, costruiamo una proposta  socio-sanitaria, dei trasporti, nell’offerta scolastica che ci ponga come interlocutori uniti verso  Torino e nell’attrarre risorse sui fondi europei. Vale la pena affrontare in profondità le questioni irrisolte, ora, come laboratorio per il futuro: venti  anni di storia provinciale ci hanno insegnato la necessità di essere all’altezza di una nuova fase  storica.

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