MARCHIONINI-TESTIMONE, ATTO TERZO

MARCHIONINI-TESTIMONE, ATTO TERZO

Per chi ha seguito le tappe precedenti della vicenda, ecco la controreplica con cui Silvia Marchionini ribadisce che l’udienza per cui deve comparire come teste è l’11
febbraio,  per cui torna a smentire la sua presunta assenza il giorno 12 gennaio e criticando la diffusione di simile notizia aggiunge il seguente comunicato dell’avvocato Luca Molino che rappresenta il Comune di Cossogno nella causa in cui è citata come testimone:
Quale difensore del Comune di Cossogno, con riferimento alla notizia della mancata comparizione dell’ex sindaco quale teste ad un processo che si riporta essere stato rinviato  a causa di tale assenza, nel premettere che il rinvio è stato anche motivato dall’ammissione di un nuovo teste ex art. 507 cpp, ritengo doveroso rappresentare il reale andamento dei fatti.  In data 28 novembre perveniva all’ufficio di questo difensore atto di citazione per la teste Silvia Marchionini per l’udienza del 12 gennaio 2015, atto di cui la teste veniva verbalmente informata.  Successivamente, prima di tale udienza, perveniva ulteriore avviso con il medesimo numero di registro di notizia di reato, che fissava udienza per la data dell’11 febbraio 2015.  A fronte di tale seconda comunicazione prendevo contatti   con la teste Marchionini e con l’amministrazione comunale di Cossogno comunicando la fissazione dell’udienza per questa nuova successiva data.  Avuta notizia della mancata comparizione della teste il 12 gennaio, in data odierna provvedevo a prendere visione del verbale d’udienza constatando, solo oggi e in assenza di formale comunicazione da parte del Tribunale all’amministrazione comunale, che con lo stesso numero di registro di notizia di reato, riportato sull’atto di citazione del Pubblico Ministero, erano stati aperti due distinti procedimenti a carico di  imputati dall’identico cognome, uno con udienze tenutesi il 19 novembre e il 12 gennaio e uno con udienza all’ 11 febbraio. La comunicazione in sequenza delle due date, lo stesso numero di notizia di reato, l’indicazione della medesima violazione di legge e l’identità del cognome degli imputati, hanno ingenerato un evidente equivoco cui la teste Marchionini risulta assolutamente estranea.

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