A INTRA OGGI SI E’ MANIFESTATO PER LA PACE. GLI UCRAINI MANIFESTANO A PARTE

A INTRA OGGI SI E’ MANIFESTATO PER LA PACE. GLI UCRAINI MANIFESTANO A PARTE

Lo striscione con la scritta La mia idea di pace ha preceduto le luci del corteo dei numerosi partecipanti alla manifestazione che questa sera il Comitato Per La Pace Verbano Cusio Ossola ha organizzato nell’anniversario dello scoppio del conflitto russo ucraino per chiedere il “Cessate il fuoco!”, come accaduto in tante parti d’Italia.  Raggruppamento in piazzale Flaim,  il corteo sul lungolago fino alla tettoia del vecchio imbarcadero e interventi di rappresentanti del Comitato organizzatore e dell’Anpi.  Una fiaccolata da Palazzo Flaim al vecchio imbarcadero di Intra dove si sono poi alternati gli interventi. Da segnalare la presenza di ucraini (soprattutto donne) che però dopo il corteo si sono riuniti a parte intonando canti del loro Paese: un modo per  dissociarsi dalle posizioni del Comitato Per La Pace, con particolare riferimento alla fornitura di armi.

Di seguito il comunicato degli organizzatori:

A un anno dall’invasione del Paese da parte della Russia,  siamo di nuovo in piazza perchè avviare un dialogo reale per i negoziati di pace oggi è più necessario che mai.  Fino a oggi la politica italiana ed europea si è concentrata solo sul sostenere l’Ucraina dal punto di vista militare.  Si è continuato a mandare armi come unica soluzione: in particolare dallo scoppio del conflitto al novembre 2022, l’Italia ha inviato armi  per un valore che ha superato i 450 milioni di euro, secondo le stime degli osservatori indipendenti. Dopo un anno però la guerra non è finita e non vediamo un impegno concreto per la pace, mentre la popolazione civile continua a pagare le conseguenze più devastanti e dolorose del conflitto. Siamo stati recentemente in Ucraina e abbiamo visto gli effetti della guerra sulla popolazione civile:  le persone più vulnerabili, le persone con disabilità,  gli anziani sono abbandonati a se stessi, come in tutte le guerre.  Mentre assistiamo all’aggravarsi del conflitto, con il rischio di coinvolgdere tutta Europa,  il rischio di un’escalation nucleare è sottovalutato in modo incosciente.  Proprio per questo siamo convinti che oggi più che mai sia nec essario e urgente un appello concreto per la pace.  Il popolo che oggi è in piazza sa che la guerra non è la soluzione. Non crediamo a chi ci dice che la guerra è inevitabile per poter fare la pace: solo la pratica dei diritti umani può portare alla pace.

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