ALLERTA LAGO: ORA LE ACQUE SCENDONO, MA DESTA GIA’ PREOCCUPAZIONE IL FINE SETTIMANA

ALLERTA LAGO: ORA LE ACQUE SCENDONO, MA DESTA GIA’ PREOCCUPAZIONE IL FINE SETTIMANA

Le acque del lago da questa mattina hanno preso lentamente a decrescere dopo essersi stabilizzate a quita 196.84, ma si guarda già con preoccupazione alla nuova perturbazione in arrivo nel fine settimana e a tale riguardo ecco il comunicato diffuso poco fa dal sindaco Silvia Marchionini:  Il rientro può essere stimato in massimi 2 centimetri/ora, prima della prossima perturbazione dovremmo essere a 196.20, quota ancora alta. Dal modello svizzero si prevede un innalzamento repentino che raggiungerà quote superiori a quelle attuali o meglio domenica notte potremmo raggiungere e superare quota 197. I problemi oltre all’allagamento normale potrebbero essere i versanti
rii che oggi sono saturi d’acqua: da oggi l’ufficio manutenzioni sta facendo sopralluoghi al fine di fotografare la situazione attuale ed intervenire per prevenire. Raggiungere la quota  197 potrebbe poi generare problemi con la Statale 34 in quanto il lago potrebbe uscire in via Ticino dopo la Canottieri. 

  1. Antonio Biganzoli 13 Novembre 2014, 12:02

    Le esondazioni del Lago Maggiore ricorrono da sempre con scansioni di circa 4 o 5 anni; costituiscono certamente un disagio ma con esse hanno convissuto senza eccessivi drammi le popolazioni del lago. Il vero pericolo è rappresentato dalla sicurezza dei versanti dove frane e improvvise piene di apparentemente insignificanti riali possono creare ben altri drammi. Di questa situazione portano responsabilità popoli e poteri dalla scala mondiale a quella dei piccoli comuni. E’ finalmente ora di pensare a come recuperare la montagna e le sue attività, smettere la cementificazione e avviare politiche di saggia manutenzione del territorio.

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  2. Marcella Zorzit 13 Novembre 2014, 18:42

    Condivido assolutamente il commento di Antonio Biganzoli.
    Gli usi e gli abusi del territorio che sono stati fatti nei decenni sono purtroppo destinati a creare conseguenze imprevedibili col passare del tempo. Ora, per correre ai ripari, ammesso che si voglia finalmente cambiare direzione, c’è un enorme lavoro da intraprendere.

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