AMBIENTE VERBANIA: IUS DIRITTO DI CITTADINANZA PER I CITTADINI DI DOMANI

AMBIENTE VERBANIA: IUS DIRITTO DI CITTADINANZA PER I CITTADINI DI DOMANI
La lista civica di centrosinistra AmbienteVerbania organizza sabato 13 gennaio dalle ore 17 presso la Società Operaia di Mutuo Soccorso di Intra in via De Bonis l’incontro pubblico “IUS un  diritto per una nuova cittadinanza”. Intervengono come relatori Simohamed Kaabour,  consigliere comunale di Genova, “Diritto di Cittadinanza e rappresentanza politica: il protagonismo delle nuove generazioni”; Igor Boni, presidente Radicali Italiani “Integrazione e diritto di cittadinanza: l’ azione dei radicali italiani”; Sana El Gosairi “Diritto e integrazione: il valore delle donne per una nuova cittadinanza”.  L’attenzione ai “nuovi cittadini” di origine straniera – commenta Nico Scalfi per AmbienteVerbania –  costituisce uno dei tratti caratterizzanti di AmbienteVerbania, pienamente consapevole dell’importanza, delle potenzialità e del rilievo di questi nostri concittadini, che costituiscono quasi il 10% della popolazione verbanese. Si tratta di donne e uomini mediamente giovani, spesso preparati culturalmente e professionalmente, attrezzati per esperienza personale ad affrontare situazioni difficili e complesse e motivati a radicarsi nel contesto cittadino attraverso la creazione di nuclei familiari che già ora contribuiscono in maniera significativa ai saldi demografici del Comune (nuovi residenti e nuovi nati). Ed è proprio il valore rappresentato da questa ampia comunità che impone a una politica lungimirante di interrogarsi sui due nodi più delicati che la presenza di persone di origine straniera esprime: quello della cittadinanza e quello dell’integrazione, che trovano nella rappresentanza politica di queste persone un elemento imprescindibile di riconoscimento e di valorizzazione, soprattutto quando essa si manifesta concretamente nelle comunità locali attraverso le amministrazioni municipali.
E’ di rilievo il fatto che il convegno di AmbienteVerbania cada nei giorni in cui sono stati diffusi i dati demografico-anagrafici del Comune relativi al 2023. Se il saldo complessivo della popolazione residente resta invariato rispetto all’anno precedente (30.313), il riequilibrio del saldo naturale (148 nati contro 415 morti: -267) è stato possibile grazie al saldo migratorio, positivo per 247 unità, di cui 105 stranieri. Rispetto a 15 anni fa (fine 2008), il numero dei nati è passato da 239 a 148: un calo impressionante del 38%, soprattutto se raffrontato con la diminuzione della popolazione (-2,6%). E’ il segno di una popolazione che invecchia a ritmo accelerato (+5,3% i decessi sul 2008) e di un mutamento altrettanto imponente degli stili di vita e della percezione del futuro. La percentuale dei cittadini stranieri dal 2008 al 2023 è aumentata del 2%, nonostante le condizioni non particolarmente attrattive della città dal punto di vista socioeconomico (opportunità occupazionali, livello delle retribuzioni, disponibilità di abitazioni). Quindici anni fa i bambini nati da genitori stranieri erano il 13% dei nuovi nati: oggi, non disponendo del dato ufficiale, si può realisticamente stimare che l’effetto combinato del calo delle nascite (-38%), dell’aumento dei cittadini stranieri (+2%) e della loro età (nettamente più bassa della media) abbia portato la percentuale dei nati da coppie straniere intorno al 20%. Insomma, sviluppare politiche di accoglienza, di integrazione, di valorizzazione e di responsabilizzazione politica delle persone di origine straniera che vivono in città è (non solo, ma anche) nell’interesse della nostra comunità cittadina.
Oggetto: Ius: diritto di cittadinanza per i cittadini di domani
  1. Purtroppo l’integrazione non funziona, in nessun paese. E in quei paesi in cui pareva funzionare come il nord europa socialdemocratico ha portato disastri e città in mano a persone che si basano sulla shari’a, vedasi Stoccolma, Malmoe, Parigi e praticamente tutta l’ Europa occidentale. Serve immigrazione controllata e di qualità, non integrazione utopistica. E nelle prossime elezioni europee si vedrà il risultato di queste catastrofiche politiche migratorie in cui si cerca di far entrare manodopera a basso costo per azzerare i diritti sociali.

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    • Però in alcuni Paesi, per es. la Gran Bretagna, ma anche la Germania, l’ impatto non è stato così catastrofico. Credo che questo brusco cambiamento sia dovuto ad una serie di fattori socio economici, non solo nei Paesi d’origine, che nemmeno misure draconiane possono invertire, magari rallentare. Purtroppo il sistema australiano non può esser applicato in ogni dove, pur essendo totalmente d’accordo sulla tua conclusione, cioè il tentativo di azzerare i diritti sociali con manodopera a basso costo. L’ integrazione non è stata mai indolore, ci vuole tempo e spesso bisogna adattarne gli strumenti al mutare delle circostanze contingenti.

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