BICENTENARIO DEI CARABINIERI: UN RICORDO PERSONALE

La festa dei Carabinieri, celebrata in sede locale come ovunque con particolare solennità per i 200 anni di fondazione dell’Arma, unisce idealmente tutto il Paese. Proprio in questa chiave assume particolare significato un ricordo che nella circostanza il professor Matteo Cammareri, docente e dirigente scolastico assai noto siciliano di origine ma verbanese di adozione e assai noto in città, ha voluto inviare al Comandante della locale Compagnia. E’ un episodio di cui sono stato diretto testimone quando ero studente a Palermo – dichiara il professore – e che mi sembra giusto richiamare in questo anniversario, come degna dimostrazione di una istituzione che ha onorato, nel tempo e in ogni circostanza, il sentimento di italianità. La memoria risale al 1949, dunque al tempo segnato dalla presenza in Sicilia di Salvatore Giuliano, e in particolare all’episodio della strage di Bellolampo in cui, dopo un attacco degli uomini di Giuliano alla caserma dei Carabinieri, un camion con uomini del Battaglione Mobile di Palermo inviato in rinforzo venne fatto saltare su una mina provocando la morte di 7 Carabinieri. Cammareri presenziò ai funerali tra la folla angosciata e disperata raccolta davanti alla cattedrale di Palermo e ciò che resta indelebile nella sua memoria sono le parole allora pronunciate con voce rotta dall’emozione da Vittorio Emanuele Orlando davanti alle bare avvolte dal tricolore. Ero al fronte con re Vittorio Emanuele III nella prima guerra mondiale – disse lo statista già presidente del Consiglio e della Camera –, per constatare cosa restava del nostro esercito dopo la battaglia di Caporetto. Si ascoltavano testimonianze sconvolgenti, quando in mezzo a quello sfacelo fecero la loro comparsa due Carabinieri, fieri malgrado tutto, dall’incedere fermo e solenne, austeri come sempre. Il cuore mi si riempì di orgoglio e di speranza: i confini della patria sono al sicuro, dissi fra me. Seguì un lungo e convinto applauso: Credo che si possa idealmente prolungarlo mentre l’Arma festeggia il secondo secolo di vita – commenta Cammareri –, a testimonianza di una forza morale rimasta invariata nel tempo e che merita tutta la nostra riconoscenza e il nostro rispetto.

  1. Sono finita su questa pagina per puro caso. Conobbi negli anni 70 il Prof. Matteo Cammareri , presiedeva la commissione degli esami abilitanti per prof di lingua inglese tenutisi nell’Istituto V.Bosso via Meucci 9- Torino. Ho ricordi belli e indelebeli per la sua saggezza e per il grande carisma che affascino’ tutti noi, suoi collaboratori.

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